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Sydney Sweeney parla del rapporto con il suo corpo

«Mi vergognavo e non volevo mai cambiarmi nello spogliatoio. Credo di aver dato un'immagine strana di me agli altri a causa del mio corpo»

Sydney Sweeney parla del rapporto con il suo corpo «Mi vergognavo e non volevo mai cambiarmi nello spogliatoio. Credo di aver dato un'immagine strana di me agli altri a causa del mio corpo»

Non basta essere bella e famosa per sentirsi sempre a proprio agio con se stessa e con il proprio corpo. Anche le celebrità devono fare i conti con il riflesso nello specchio e, ancora di più, con il giudizio degli altri, pronti a criticare ogni chilo acquisito o perso, ogni presunta imperfezione e a sessualizzare ogni curva, dimenticandosi che dietro un addominale o un sedere c’è una persona. È successo a Selena Gomez che si è sentita costretta a giustificare l’aumento di peso e è capitato anche a Sydney Sweeney. In una recente intervista l’attrice ha parlato del rapporto con il suo corpo e di come la sua avvenenza e prosperosità diventi spesso un limite perché mette in ombra il suo talento. «Ho le tette grosse, sono bionda e non ho altro» ha detto, cercando di sottolineare con un pizzico di autoironia la percezione che una parte di pubblico ha di lei nonostante abbia interpretato ruoli complessi come Cassie Howard in Euphoria, la sposa bambina in The Handmaid's Tale o la terrificante studentessa universitaria nella prima stagione di The White Lotus.

Sydney sa di essere molto di più del suo aspetto e non ha paura di dirlo. Non come da adolescente quando non sapeva come rispondere ai compagni di classe che la schernivano. «Ho avuto il seno prima delle altre ragazze e mi sentivo ostracizzata per questo. Mi vergognavo e non volevo mai cambiarmi nello spogliatoio. Credo di aver dato un'immagine strana di me agli altri a causa del mio corpo». Ha raccontato, attirando la simpatia di molte ragazze che hanno vissuto un’esperienza simile, e ha ricordato come quella sensazione di imbarazzo e di inadeguatezza sia tornata dopo l’uscita di Euphoria a causa delle molestie subite dopo che le scene di nudo e le immagini della sua partecipazione allo show sono state screenshottate e condivise online, taggando anche i familiari di Sweeney. «È assolutamente disgustoso e ingiusto» ha commentato, evidenziato il parallelismo tra ciò che è successo a lei nella realtà e quello che ha vissuto Cassie sullo schermo tra revenge porn e slut-shaming. I commenti negativi e il cat-calling virtuale non hanno provocato solo dolore e rabbia a Sydney, ma l’hanno spinta a reagire, a desiderare di spingersi oltre e di recitare parti sempre più estremi e complessi: «Penso che sia ridicolo. Sono un'artista, interpreto personaggi. Mi fa venire voglia di interpretare personaggi che fanno arrabbiare di più la gente».

Nessuno può mettere Sydney in un angolo (per citare un popolare film anni ‘80), né dirle chi può essere sullo schermo e fuori o farla sentire in qualche modo in "colpa" per il suo corpo. Sta a lei, come ad ogni altro essere umano, stabilire quando e come esibirlo, senza giudizi. Così, invece di nascondersi o giustificarsi, l’attrice è appena uscita con una campagna ad alto tasso di hotness per la sua collaborazione con Frankie Bikini. D’altronde non ci aspettavano niente di meno che un’affermazione di empowerment dall’attrice che già in passato si era espressa sulla male gaze e sul doppio standard riguardo alle scene di nudo o esplicite a Hollywood. In quell’occasione aveva detto: «Quando un ragazzo ha una scena di sesso o mostra il suo corpo, vince comunque dei premi e viene lodato. Ma nel momento in cui lo fa una ragazza, è completamente diverso». I fan sono dalla sua parte.