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5 libri da leggere per l’estate 2022

Tra esordi letterari, filosofia, romanzi di formazione e racconti surreali

5 libri da leggere per l’estate 2022  Tra esordi letterari, filosofia, romanzi di formazione e racconti surreali

Allontanarsi dal tran tran quotidiano per ritagliarci un momento tutto nostro in cui poltrire e viaggiare con la fantasia, aiutati dall’abilità di scrittori di talento è un lusso a portata di mano. Perdersi tra le pagine di una storia, mentre fuori il tempo scorre lento, con una leggera brezza che arriva dal mare, un comodo lettino su cui sdraiarsi, un mojito fresco o una calippo alla Coca Cola da sorbire è il sogno ad occhi aperti da avverare in quest’estate rovente. Ma come destreggiarsi tra le migliaia di proposte delle case editrici? Le celeb come Bella Hadid hanno a loro disposizione book stylist che matchano cover e outfit, voi avete G-club che ha selezionato 5 novità, interessanti e diverse fra loro, tutte opere di scrittrici donne: dall’analisi del concetto di bellezza contemporanea di Maura Gancitano al romanzo di Veronica Raimo, vincitrice del Premio Strega giovani.

5 libri da leggere per l’estate 2022. 

 

"Mantide" di Julia Armfield

"Avevo ventisette anni quando il mio sonno uscì da me come un passeggero che scende dal vagone di un treno, si guardò intorno in camera mia per qualche secondo e si sedette sulla sedia accanto al letto."

Nei 9 racconti di Mantide, il suo libro d’esordio, Julia Armfield mescola generi diversi dando vita a storie bizzarre in cui sogni e incubi si sostituiscono alla realtà. Distopia, fantascienza, racconto gotico e miti classici sono gli espedienti narrativi di un universo straniante dove i corpi sono al centro di continue metamorfosi: un’adolescente scopre che il suo corpo non cambia come quello delle compagne di classe; il sonno si stacca dal corpo degli abitanti di una misteriosa diventando un’entità a sé stante che li costringe a un’insonnia perenne; una donna adotta un lupo; un’invasione di meduse diventa metafora di vita in un fiammeggiante paesaggio estivo e una coppia alla deriva su una barca in mezzo al mare sconfinato che affronta il disgregarsi di un legame e del mondo. Personaggi ossessionati, innamorati, isolati, in continuo divenire che, pagina, dopo pagina, ci conducono per mano in un sorprendente caleidoscopio di avvenimenti.

 

"Specchio delle mie brame. La prigione della bellezza" di Maura Gancitano

"Il mio corpo non poteva essere neutro, era comunque sempre oggetto di giudizio. Non era neppure solo mio, ma era in qualche modo simbolo della mia classe sociale, frutto dell’educazione, segno di civiltà."

L’idea che la bellezza sia qualcosa di oggettivo e naturale è una superstizione moderna. Infatti, prima della società di massa e del neoliberismo non è mai esistita un’epoca in cui non convivessero estetiche e sensibilità diverse. Partendo da questo presupposto Maura Gancitano ci dimostra come la bellezza sia oggi qualcosa di ben preciso a cui adeguarsi, un modello standardizzato che ha colonizzato il tempo e i pensieri delle donne suggerendo loro un certo modo di vestire, di mangiare, di parlare, di camminare. La costante ricerca di una perfezione irraggiungibile le fa sentire costantemente inadeguate, le tiene prigioniere in una gabbia dorata di cui non hanno le chiavi. La soluzione? Ripensare la bellezza al di là dell'indottrinamento e del consumo, scegliendo liberamente di prendersi cura di sé, per piacere personale, assecondando così una sorta di rifioritura personale.

 

"Il profilo dell'altra" di Irene Graziosi

Maia ha poco meno di trent’anni, ha abbandonato gli studi in seguito ad un grave lutto, si nutre di coccodrilli gommosi e Xanax, e passa le sue giornate nell’apatia totale, tra il lavoro di barista, una relazione disfunzionale e le maratone di Law & Order: Special Victim Unit. Gloria, invece, è un’influencer, la "più fotogenica del reame" e a soli diciotto anni ha tutto quello che si può sognare. Una entra nella vita dell’altra quando Maia inizia a lavorare per Gloria trovandosi così ad esplorare il mercato degli influencer. Il romanzo d’esordio di Irene Graziosi, autrice e responsabile del progetto editoriale Venti creato con Sofia Viscardi, è denso, intelligente, tagliente e ci porta a riflettere su senso di colpa, significato del trauma, costruzione identitaria e mondo virtuale.

 

"Seni e uova" di Mieko Kawakami

Per Haruki Murakami, Mieko Kawakami è la più importante del Giappone contemporaneo.In Seni e uova la scrittrice intreccia le storie di tre donne impegnate a trovare la propria dimensione ed il proprio benessere in un paese ancora fortemente patriarcale: la protagonista trentenne Natsu, sua sorella maggiore Makiko, e la figlia di Makiko, Midoriko. Makiko va a Tokyo alla ricerca di una clinica in cui possa mettere delle protesi al seno a prezzi accessibili, accompagnata da Midoriko, che non le parla da sei mesi. Incapace di accettare i cambiamenti del suo corpo di adolescente ed il desiderio della madre di modificare il proprio seno volontariamente, la ragazza si è chiusa in un mutismo volontario. Infine c’è Natsu. La donna è una scrittrice affermata e single che decide di ritornare nella natia Osaka, per iniziare il percorso di fecondazione assistita. Il risultato sono 624 pagine struggenti e ironiche che descrivono esperienze e esistenze che chiunque può capire e condividere come restare senza soldi, fallire al lavoro, odiare il proprio corpo, innamorarsi, fare i conti con il tempo che passa e la morte. 

 

"Niente di vero" di Veronica Raimo

"Quando in una famiglia nasce uno scrittore, quella famiglia è finita, si dice. In realtà la famiglia se la caverà alla grande, come è sempre stato dall’alba dei tempi, mentre sarà lo scrittore a fare una brutta fine nel tentativo disperato di uccidere madri, padri e fratelli, per poi ritrovarseli inesorabilmente vivi."

Più che un romanzo, Niente di vero di Veronica Raimo è quasi una stand up comedy di formazione, una narrazione esilarante e feroce che non segue uno sviluppo lineare, ma si muove per temi, dipanando i legami di una famiglia imperfetta. C’è la madre ansiosa che predice la morte dei figli; padre ossessionato da igiene e architettura; il fratello genio dal talento precoce, il nonno paterno premuroso e taciturno; la nonna materna ingombrante, che mina in ogni modo l’autostima della protagonista.  I rapporti con i parenti, il diventare grande, il sesso, i dolori, le perdite, i cortocircuiti emotivi diventano gli elementi di quello che è stato definito "un monologo ustionante".