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Lana Del Rey è pronta per tornare

Come la musa di Gucci si è ispirata a Carl Gustav Jung per il suo nuovo album in lavorazione

Lana Del Rey è pronta per tornare Come la musa di Gucci si è ispirata a Carl Gustav Jung per il suo nuovo album in lavorazione

10 anni fa usciva Born to Die e un’intera generazione si innamorava di Lana Del Rey. Del suo sound, della sua voce vellutata, di quell’America nostalgica, languida ed estremamente cinematografica, fatta di Cherry Cola, dive della Hollywood anni ’50, pick-up scassati, red lipstick, David Lynch, Walt Whitman, drama queen e fughe on the road. Nei primi anni 2000 Lana era la sad girl che faceva impazzire tutti, l’unica capace di rendere irresistibile imperfezione e malinconia, che poi sono diventanti un trend. Album dopo album è riuscita a costruirsi non solo una fan base di fedelissimi, ma una credibilità artistica che è sopravvissuta al giudizio feroce di chi l’accusava di idealizzare l’amore tossico o di badare più al look che a migliorare le proprie esibizioni live. Negli ultimi anni, però, le sue apparizioni si sono diradate sempre più, fino alla decisione di sparire dai social per dedicarsi ai "molti interessi e alcuni lavori che richiedono privacy e trasparenza". Prima di eclissarsi da Instagram & co. nell’autunno del 2021, aveva comunicato l’uscita di Blue Banisters (il secondo album pubblicato nel giro di un anno) che altro non è se non una raccolta di poesie accompagnate da un piano e poco altro, ma anche un modo per dire lasciate che sia la musica a parlare per me. 

Lana è tornata nel nostro radar grazie a Gucci e ad una nuova intervista in cui la cantante ha anticipato i suoi progetti futuri.

Lana Del Rey, Gucci e Alessandro Michele hanno condiviso molti momenti speciali: dalla campagna Hollyweird di Gucci Guilty con Jared Leto all’indimenticabile abito da Madonna angelica sfoggiato in occasione del Met Gala 2018 dedicato al tema Heavenly Bodies. Il più recente è accaduta pochi giorni. Lana era tra le guest della sfilata resort del brand, in minigonna, giacca di pitone verde con polsini di piume di struzzo, combat boots e fermagli di cristalli tra i capelli. Dopo aver applaudito ai trend lanciati da Gucci Cosmogonie, la star è stata tra le protagoniste dell’afterparty. Quando Mark Ronson, il DJ dell'evento, ha suonato Summertime Sadness (nella versione remix di Cedric Gervais) Del Rey si è scatenata, è salita su una sedia e ha iniziato a cantare e ballare, illuminata dalle luci stroboscopiche sotto lo sguardo complice e divertito degli altri ospiti.

In occasione della sua apparizione sulla copertina dell'ultimo numero di W Magazine dedicato alla musica, la Del Rey ha parlato con Alessandro Michele, con il quale condivide uno spirito affine, chiacchierando di poesia, Los Angeles, Old Hollywood e del processo creativo del nuovo album. La cantante ha rivelato di avere in cantiere un nuovo lavoro, ancora senza titolo, al quale sta lavorando da un po’ con un approccio diverso dal solito: non filtra le canzoni in studio, ma canta praticamente tutto ciò che le viene in mente. Sperimentando il "canto automatico meditativo", registra il suo flusso creativo con la app Voice Notes e poi invia questi file grezzi al produttore Drew Erickson che aggiunge alla sua voce un’orchestra e un po’ di riverbero. Rispetto al passato il risultato è più crudo, cerebrale, "molto ricco di parole" e pieno di rabbia. Dettagli che fanno supporre che ascolteremo della musica molto diversa dal passato, ma anche da Watercolor Eyes, traccia che Lana ha scritto per la colonna sonora della seconda stagione di EuphoriaIn esclusiva per Michele ha anche canticchiato una piccola strofa inedita: "When I look back, tracing fingertips over plastic bags, I think I wish I could extrapolate some small intention or maybe get your attention for a minute or two"

Per finire ha anche anticipato che una delle ispirazioni principali (che si aggiunge ai suoi poeti preferiti, cioè: Allen Ginsberg, Walt Whitman e Sylvia Plath) sarà il lavoro dello psichiatra svizzero Carl Jung, in particolare le sue idee su come i sogni e la scrittura automatica possano attingere all'inconscio, nel suo iconico modo di trasportare l'arte nella coolness più assoluta. Curiosi?