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Il ritorno della moda BSDM

L'incremento di interesse per accessori in pelle e outfit osè secondo i dati di Stylight è una reazione naturale

Il ritorno della moda BSDM L'incremento di interesse per accessori in pelle e outfit osè secondo i dati di Stylight è una reazione naturale

"L'attuale ritorno della moda fetish si deve in parte a una reazione al lockdown seguito alla pandemia, al controllo da parte delle istituzioni dei nostri corpi controllati in ogni loro mossa."

Ha spiegato a The Guardian il professor Andrew Groves, Fashion Design all'Università di Westminster e  curatore della mostra londinese Undercover sull'impatto della mascherina al tempo del Covid. Pandemia e restrizioni hanno risvegliato il desiderio di libertà, di esibire il corpo in sottile gioco di equilibrio tra controllo ed libera espressione di sè di cui la moda è testimone e sta diventando sempre più audace, oltrepassando i confini della sottile seduzione, del sexy, per svelare il un lato BSDM, acronimo di Bondage, Disciplina, Sadismo e Masochismo. Da Saint Laurent a Moschino, da Kourtney Kardashian a Barbie Ferreira, fashion brand e celebrity non posso più fare a meno di pelle, latex, corsetti, borchie, collari, cinghie, imbracature, cuissard dal tacco affilatissimo e maschere fetish. Solo nelle ultime settimane sono tantissimi i nomi che hanno optato per una serie di outfit super hot che farebbe arrossire Dita von Teese: RosalíaCharlie XCX, Julia FoxDua Lipa e Megan The Stallion. Confermano il trend anche gli ultimi dati diffusi da Stylight Insights secondo cui l’interesse per capi e accessori legati all’immaginario BDSM sta sollevando un grande hype raggiungendo sul sito +288% di click per i corsetti in stile bondage, +191% per le calze a rete, +187% di click per chokers, mentre su Google +13% di ricerche per gli abiti in latex e +83% di ricerche per i body in pelle.

Il rapporto tra moda e fetish ha radici lontane. Qualcuno crede sia stata Elsa Schiaparelli con lo Skeleton Dress, reinterpretazione surrealista l'anatomia femminile feticizzata realizzata in collaborazione con Salvador Dalì, a dar il via al genere fashion fetish nel 1938, mentre per altri bisogna andare ancora più indietro nel tempo, all’abbigliamento femminile del XVIII secolo, dominato da corsetti e gonne a ruota che costringevano e modellavano il corpo. Alcuni esperti collegano l’ascesa del fenomeno alla comunità gay e alla biker culture post Seconda Guerra Mondiale. Come spiega Valerie Steele, direttrice del Museo del Fashion Institute of Technology, nel suo best seller Fetish: Fashion, Sex, and Power, la moda fetish ha iniziato ad infiltrarsi nel mainstream tra gli anni ‘60 e ‘70, grazie ai supereroi televisivi vestiti di lattice come Wonder Woman o la signora Peel degli Avengers e alle rockstar come Alice Cooper e Sex Pistols. La sottocultura punk e Vivienne Westwood con il suo leggendario negozio al 430 di Kings Road di Londra hanno giocato un ruolo fondamentale nel fondere la moda con la musica, l'arte e il sesso, rivoluzionando la moda per le generazioni a venire. Da quel momento lattice, pelle, corsetti, frustini e altri item BDSM sono tornati ciclicamente a ispirare stilisti e a riempire l’armadio di celebrità e it-girl. 

Tra gli highlight indimenticabili ci sono la seminale collezione Miss S&M di Gianni Versace del 1992  con le modelle imbrigliate in rigidi corsetti, lunghi cappotti e stivali in lattice; Thierry Mugler con la sua crew di modelle, amazzoni in look total latex con frustini come accessori; Jean-Paul Gaultier con la sua combo tra fetish e haute couture che ha toccato l’apice della popolarità con l'iconico cono-bra sfoggiato da Madonna durante il suo Blond Ambition tour. Ognuno di loro e tanti altri come ad esempio Rudi Gernreich e Helmut Lang ha contribuito ad imporre l’immagine di una dominatrix chic, un donna nuova, sicura di sè, potente e libera. Come quella che ha calcato la passerella della sfilata Joy of Sex dell'autunno/inverno 2018 di Christopher Kane e dello show menswear FW18 di Moschino; come le modelle in maschera, frustino e gioielli-sex toys delle collezioni FW19 e SS20 di Gucci o le girls della haute bourgeois che da Saint Laurent per la FW20 hanno scambiato i loro tailleur con catsuit in latex. E che dire di Bella e Gigi Hadid in collant di lattice e tacchi di vernice abbinati viste da Versace per la FW22 o Violet Chachki che portava a spasso un sottomesso per lo show FW22 di Richard Quinn?

Il miglior esempio è la collaborazione tra Kim Kardashian e Balenciaga. Dal Met Gala 2022 ai tanti scatti del suo profilo IG la founder di SKIMS predilige catsuit, dress in latex, maschere create per lei da Demna Gvasalia o da brand emergenti come Avellano. Come lei sono sempre più le star e it-girl che negli anni hanno scelto lo stile fetish-core: da Bettie Page a Michelle Pfeiffer e Zoë Kravitz in versione Catwoman, da Britney Spears in tutina di latex rosso nel video di Oops!... I Did It Again ai Maneskin, da Angelina Jolie in Mr e Mrs Smith a Meghan Fox, da Madonna nelle foto scattate da Steven Meisel per il libro SEX a Lady Gaga che nel 2009 ha incontrato la regina Elisabetta in una creazione decisamente kinky di Atsuko Kudo.