Le maschere intime funzionano davvero? I consigli delle ginecologhe

Nella vetrina dei social è ormai diventato impossibile sottrarsi a sponsorizzazioni e consigli su prodotti must-have che dovremmo assolutamente provare. Da Instagram a TikTok, chiunque almeno una volta si è ritrovato a guardare un video su una "crema magica" mentre faceva scrolling nel feed. Le ultime novità non smettono mai di raggiungere i nostri schermi e spesso, imbattendoci in qualcosa di cui ignoravamo l’esistenza fino a quel momento, viene da chiederci: "Forse ne ho bisogno anche io". Una sorta di fomo ha invaso il mondo del beauty e della skincare e che ci manda in confusione quando si tratta del nostro shopping, soprattutto se riguarda la nostra igiene personale. Nell’ultimo periodo, stanno spopolando dei prodotti in particolare che hanno diviso il web. Stiamo parlando di cosmetici e trattamenti che permettono di migliorare l’aspetto delle parti intime femminili. Dalle maschere idratanti e lenitive a quelle sbiancanti fino agli spray profumati, gli utenti parlano apertamente della nuova frontiera della skincare intima e dei loro acquisti. Ma siamo sicuri di conoscerli bene? E soprattutto, possono recare un reale beneficio alle nostre parti intime o si tratta meramente di una questione estetica?

I prodotti per le parti intime femminili funzionano davvero?

Per rispondere a questi interrogativi, ci siamo rivolti a delle ginecologhe pronte a fare luce sulla questione.  La Dottoressa Mizar Paragona ci spiega che:Il mercato cerca sempre nuove nicchie e l’estetica in qualsiasi campo è un terreno fertile. Quindi non c’è da stupirsi che anche in questo si stia seguendo una tendenza e la si stia stressando per creare richiesta. La necessità di idratare e lenire può essere legittima. Soprattutto in alcune fasce di età (vedi post-menopausa) o in alcune situazioni particolari (vedi utilizzo di estroprogestinici). Per questo esistono già rimedi che noi ginecologi conosciamo e prescriviamo ove necessari. Dobbiamo ricordare inoltre che la vulva è un tutt’uno con la vagina. Quindi se idratare e lenire solo i genitali esterni può essere inutile, profumare solo i genitali esterni può essere perfino dannoso”. La Dottoressa Marina Cortese ci fornisce anche un’altra prospettiva: “Mentre i prodotti lenitivi o idratanti possono avere un’utilità, ad esempio post depilazione (con grandi dubbi su quelli idratanti: in casi di secchezza della cute vulvare sarebbe meglio impostare una terapia quotidiana e costante), è totalmente insensato l’impiego di prodotti che sbianchino o profumino la vulva”.

@pelvik.it Ecco perché è importante fare attenzione: Profumi e fragranze: possono irritare le mucose e alterare il delicato equilibrio della zona intima. Ingredienti troppo chimici o poco trasparenti: meglio evitare formule con lunghe liste di componenti poco chiari o non dermatologicamente testati. pH non bilanciato: un pH troppo alto o troppo basso può compromettere la flora vaginale. Sostanze irritanti: possono provocare bruciore, secchezza o reazioni allergiche. Lubrificanti oleosi e profilattici: gli oli possono danneggiare il lattice e aumentare il rischio di rottura del preservativo. Ti è mai capitato di imbatterti in una o più di queste red flag? Se ti va, condividi la tua esperienza qui sotto. #benesserefemminile #benessereintimo sonido original - puro0flow
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Possono essere utilizzati da tutti o ci deve essere una consulenza da parte di un medico?

Cortese pone l’accento su una questione importante: quanto siamo brave ad auto-interrogarci? Qual è la linea sottile che divide la nostra capacità d’intervento e la necessità di appellarsi ad un professionista? Le parole della ginecologa: “Come ogni prodotto applicato possono verificarsi irritazioni ed allergie. In generale l’automedicazione può essere problematica: se c’è secchezza, perché? Se c’è un odore sgradevole, perché? Il rischio, a volte serio, è di trascurare patologie importanti”. Anche la dottoressa Paragona si trova concorde per quanto riguarda le ipotetiche allergie, e aggiunge: ”L’utilizzo di questi prodotti può, come tutti i prodotti topici, se usati per lunghi periodi creare disequilibri e forme allergiche. Anche perché, solitamente, le donne che tendono, in assenza di patologia (esempio lichen o atrofia) o sintomi (esempio dolore durante i rapporti) all’utilizzo di questi prodotti, sono spesso donne che eccedono con l’igiene intima, con la depilazione o con l’utilizzo di proteggi slip. Tutti fattori che concorrono a creare secchezza, tendenza a vaginosi recidivanti e quindi ad innescare un circolo vizioso in cui i prodotti di cui stiamo parlando si inseriscono perfettamente, alimentandolo”. Conclude spiegandoci quindi, che una supervisione da parte di un medico potrebbe essere utile proprio per individuare comportamenti che invece che recare beneficio, portano ad un incremento di utilizzo di questi prodotti, senza risolvere.

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Perché si è creata l’esigenza da parte dei consumatori di acquistare questi prodotti?

Nuovi standard portano nuove insicurezze. Ormai lo sappiamo: vogliamo essere come gli altri, come chi ci parla dal piccolo schermo, come le persone nelle centinaia di video che scrolliamo ogni giorno. Desideriamo i capelli lucenti come quelli della nostra influencer preferita, la pelle di quell’attrice da red carpet ed il fisico della it girl da passerella. C’era bisogno di aggiungere un altro tassello al puzzle degli standard inarrivabili? Molto spesso, non sono desideri che provengono da noi, ma si innestano inconsapevolmente, guidati dalla spirale dell’algoritmo. “La tendenza negli ultimi anni a negare le modificazioni che la vita porta con sé o ancora di più all’omologazione verso ideali di bellezza standardizzati, non potevano non estendersi anche a questo campo. In più questa è una sfera che ha grande appiglio sulle insicurezze. Magari sarebbero auspicabili altre vie, come lavorare sulle proprie risorse, ma non sono per tutti. Non si tratta di normalizzare, questi prodotti sono già normalizzati, fanno parte di una tendenza all’infantilismo sessuale e all’omologazione che ha già le basi consolidate per esempio nelle modificazioni della depilazione intima femminile”: fa così luce sull’argomento la dottoressa Paragona, e ci fa notare come, già 11 anni fa, la Durex aveva lanciato una pubblicità divertente, basata proprio su questo concetto, che ultimamente si sta estendendo anche al genere maschile. Cortese spinge ancora una volta sul tema dell’infanzia, ma non è l’unico spunto che ci ha fatto riflettere, ecco le sue parole: “La pressione estetica sulle donne è diventata talmente grave da coinvolgere anche aree del corpo visibili solo durante l’intimità. La cute della vulva schiarita ricorda l’infanzia: con il menarca la vulva assume un normale colore pigmentato. Questa infantilizzazione (per non parlare della chirurgia estetica della vulva, sempre mirata ad avere genitali prepuberi) deriva molto dalla pornografia e molto dal bisogno di avere donne che siano bambine sessualmente compiacenti. La profumazione annulla invece tutti i segnali chimici che portano a desiderio ed eccitazione: coprire l’odore del corpo trasforma ancora una volta il sesso in performance asettica”.

@aamnaadel Feminine hygiene tips EVERY girl needs to know

Come spiegato dalla ginecologa, sempre più donne si stanno avvicinando alla chirurgia estetica, basti pensare al filler vaginale, iniettato nelle grandi labbra per aumentarne il volume e conferire alle parti intime un aspetto più “ringiovanito”. Le maschere intime idratanti e le creme sbiancanti che vediamo sponsorizzare su TikTok, sono solo la conseguenza di questo nuovo “movimento” che ci vede rincorrere la perfezione, anche dove non si vedrebbe. Ascoltate sempre le esigenze del vostro corpo e assicuratevi di esservi appellati ad una corretta informazione prima di compiere i vostri acquisti.