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I miti da sfatare sull'ossessione per l'igiene intima

Dal numero di lavaggi ai trend TikTok, ecco perchè la salute delle parti intime non deve conoscere trend

I miti da sfatare sull'ossessione per l'igiene intima Dal numero di lavaggi ai trend TikTok, ecco perchè la salute delle parti intime non deve conoscere trend

Ultimamente si è sentito spesso del termine “clean vagina”, su Tik Tok, dove l'hashtag #femininehygieneproducts ha 31,3 milioni di visualizzazioni ed esplora consigli e pratiche su come mantenere estremamente pulita ed esteticamente piacevole la vagina. Tante influencer, in particolare dagli Stati Uniti hanno promosso e sponsorizzato un ossessivo controllo per pulizia, aspetto esterno e odore della propria vagina, suggerendo lavaggi frequenti e anche trucchi restringerla e farla profumare in un certo modo. Il movimento, di completo retaggio patriarcale, non è a favore dei portatori di vagina ma di chi invece la osserva da fuori, non la conosce e soprattutto la idealizza.  Fortunatamente ben presto gli esperti del settore, e non solo, hanno iniziato a prendere posizione sulla questione, spiegando con contenuti divulgativi perché non fosse una moda da seguire. Ecco perché direi 2 grandi NO a questa moda.

Il mio primo NO è dal punto di vista medico. Partendo dall’aspetto anatomico, la vulva è la parte esterna dei genitali, composta dalle grandi labbra e monte di venere, la zona coperta dai peli, le piccole labbra più interne, il clitoride coperto dal suo cappuccio. Questa zona esterna è giusto che venga lavata con detergenti appositi. A seconda del periodo della vita di una donna, è ideale cambiare il PH di del proprio detergente intimo: se in età fertile occorrerà un detergente a PH acido, dai 3,8- 4,5, mentre in menopausa sarà necessario un detergente a PH più neutro. Non bisogna esagerare con la vulva care perché il rischio è quello di ledere il microbiota vulvare, per tenerla in salute sono sufficienti due detersioni al giorno.   

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La vagina invece è la parte interna, quella per intenderci dove viene posizionata la coppetta o l’assorbente interno, è costituita da mucosa e non da cute, a differenza della vulva. In vagina vive una fitta popolazione di batteri buoni, chiamati lattobacilli che costituiscono il microbiota vaginale. Queste numerose famiglie lavorano e vivono in armonia per difendere la vagina dagli agenti patogeni. E’ per questo motivo che la vagina non va assolutamente lavata I detergenti classici, anche quelli intimi non sono adatti alla pulizia della vagina, sono irritanti e possono danneggiare e infiammare le pareti vaginali. La vagina è un organo completamente autopulente, elimina da sé le sostanze che non le servono, tramite le fisiologiche secrezioni vaginali, che sono normali, per quanto il trend #cleanvagina voglia farci credere il contrario.

Le lavande vaginali, che invece nascono per la vagina, vanno usate con molta cautela, per motivi strettamente necessari (come infezioni, leucorrea ecc..) e prescritte dallo specialista. Questo perché lavare la vagina può alterarne il PH, rendendola esposta all’infezione di patogeni, irritazione e infiammazione. La delicata mucosa vaginale si indebolisce e può diminuire la fisiologica lubrificazione con conseguente fastidio intimo e dolore durante i rapporti sessuali.

Il mio secondo, gigante, NO invece è di tipo socio-culturale /etico. Come accennato in precedenza, il messaggio che sta dietro al trend è contro la salute delle donne e a favore di un immaginario ideale della donna, che possiamo definire patriarcale.  La ragazza “pulita”, “pura”, “immacolata” è uno stereotipo legato alla purezza, alla  verginità che eleva il valore di una donna,  stereotipo obsoleto, ma evidentemente non ancora superato. Questa immagine di “clean” rischia di far sentire le donne sbagliate, non rappresentate e soprattutto di porle alla ricerca continua di una purezza che esige la società ma che in realtà non risponde al benessere.