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Il ritorno sui tacchi fa aumentare la domanda per il botox ai piedi

La vita mondana post-pandemia ha bisogno del giusto sostegno, facendo felici artisti come Louboutin

Il ritorno sui tacchi fa aumentare la domanda per il botox ai piedi La vita mondana post-pandemia ha bisogno del giusto sostegno, facendo felici artisti come Louboutin

Quando si parla di medicina estetica si pensa a piccoli ritocchi su aree ben visibili come viso, naso e labbra, ma non immediatamente ai piedi, e invece l'area è la più gettonata nel mercato del Botox nell'ultimo anno. La domanda per iniezioni sui talloni e sul collo del piede è aumenta a dismisura rispetto al 2020, sia per ragioni estetiche che per motivi di salute. Il ritorno alla vita mondana ha riportato gli amanti dei tacchi a recuperare i propri centimetri verso il cielo, stressando i piedi e la muscolatura al punto tale da causare problematiche come la fascite plantare, un'infiammazione del tessuto che collega l'osso del tallone alle dita dei piedi, oppure antiestetici calli. Ma cosa c'entra il botox? Il materiale utilizzato in medicina estetica è un neuromodulatore, cioè una sostanza che inibisce il dolore localizzato, e non si usa solo per i ritocchi estetici.

In realtà i medici utilizzano la neurotossina per condizioni non cosmetiche dal 1989, quando la FDA, ente governativa americana che regolamenta farmaci e beni alimentari, l'ha approvata per la prima volta per il trattamento di disturbi oculari come il blefarospasmo (ammiccamento incontrollato) e lo strabismo (occhi sbarrati). Da allora, i neuromodulatori hanno trovato un'ampia gamma di impieghi: si usa contro "l'iperidrosi (sudorazione eccessiva) dei piedi, dei palmi delle mani e delle ascelle, nonché per attenuare il dolore ai piedi associato ad alcune patologie del piede, come la fascite plantare", afferma la dottoressa Kim Nichols, dermatologa certificata e fondatrice di NicholsMD a Greenwich, CT, aggiungendo che il suo studio offre trattamenti con Botox per più di 15 aree del corpo, oltre a quelle canoniche.  "Il neuromodulatore paralizza i muscoli dell'osso del tallone, inducendo il neurotrasmettitore [che modula il dolore] a diventare inattivo e, di conseguenza, a ridurre il dolore in generale", continua la dottoressa. 

Considerando che la moda ha sempre vissuto questo rapporto duale con le scarpe con il tacco, in bilico tra estetica e dolore, curare con il botox i dolori scaturiti dall'indossare i platform che recuperano la cultura BSDM in tendenza quest'anno, può sembrare una soluzione. Da sempre considerati un clichè che determina la femminilità in modo non inclusivo, costringendo ragazze ad indossare qualcosa di non prettamente comodo per essere socialmente identificate come "femminili" o a rendere sneakers appunto "da donna" con l'applicazione di un platform, le scarpe con il tacco rappresentano anche uno statement estetico che determina la propria identità. Basti pensare alle drag queen, o all'utilizzo dei tacchi nel voguing per capire che stare in equilibrio su pochi centimetri non è soltanto una costruzione patriarcale per indebolire la posizione femminile non essendo fisicamente radicata a terra, ma anche un modo di esprimere la propria identità e di affermarla ballando. Christian Louboutin, su questo concetto, ha costruito una brand identity riconosciuta in tutto il mondo: nel suo lavoro emerge chiaramente l'indagine sensuale fatta attraverso la costruzione della calzatura e della sua influenza per il corpo, il suo modo di muoversi (e non) nello spazio e la sua percezione esterna, come analizza anche nella mostra L’Exhibition[iste] con il regista David Lynch. Il botox è quindi una soluzione definitiva per il dolore cronico, ma intervallare clogs o stivali con un tacco sotto i 10 centimetri agli amati trapoli può sicuramente alleviare il dolore.