
Le star che non pensavi avessero mai partecipato all’Eurovision
Te le ricordavi tutte?
12 Maggio 2025
Si sa, dall’Eurovision Song Contest nascono delle vere e proprie star della musica, come i nostri Måneskin, che dopo Rotterdam 2021 hanno visto la loro carriera lanciata nel panorama internazionale, o anche delle canzoni piuttosto virali che hanno poi spopolato sui social, come Snap di Rosa Lynn (che concorreva per l’Armenia nel 2022) o Arcade di Duncan Lawrence, che, sebbene sia stata ri-scoperta solo negli ultimi tempi, è stata pur sempre la vincitrice dell’ESC del 2019 (sì, quello dove l’Italia è arrivata al secondo posto con Mahmood e Soldi). Nel corso degli anni, in realtà, i Paesi partecipanti hanno anche selezionato personaggi nel panorama musicale internazionale che poi sono diventati davvero, davvero famosi (e alcuni, in realtà, già lo erano). La competizione è nata nel 1956, e già nel 1970 abbiamo Julio Iglesias (sì, il padre di Enrique e quello che ha cantato Se mi lasci non vale) a partecipare per la Spagna (e nello stesso anno Gianni Morandi concorreva per l’Italia). Vediamo allora quali meteore (allora alcune erano matricole) hanno calcato il palco dell’ESC.
Lo sapevi? Questi cantanti hanno partecipato all’Eurovision Song Contest!
ABBA (1974): non servono presentazioni per uno dei gruppi pop più famosi della storia della musica. Gli ABBA (dalle iniziali dei quattro componenti, Agnetha, Björn, Benny e Anni-Frid) parteciparono per la Svezia all’Eurovision 1974 che ebbe luogo a Brighton, nel Regno Unito, vincendo con la (poi) popolarissima Waterloo. Il gruppo era stato formato solo due anni prima, nel 1972, e si scioglieranno definitivamente dieci anni dopo, nel 1982, dopo aver vinto milioni e milioni di dischi. Waterloo è presente anche nella colonna sonora del musical (poi diventato film campione d’incassi nel 2008) Mamma mia!, con tutti i maggiori successi della band.
Olivia Newton-John (1974): lo stesso anno degli ABBA partecipò anche la futura Sandy di Grease, Olivia Newton-John, in rappresentanza del Paese ospitante (il Regno Unito), con la canzone Long Live Love. Grease uscì nelle sale nel 1978, ma il palco dell’Eurovision (e il quarto posto che ne conseguì) fu uno dei trampolini di lancio per la cantante/attrice britannica: quell’anno, infatti, ebbe anche due singoli nella classifica Billboard, che le valsero due Grammy e un disco d’oro. Purtroppo, la cantante e attrice si è spenta nel 2022 per un tumore al seno, all’età di 74 anni.
Celine Dion (1988): nel 1988 la Svizzera decise di farsi rappresentare a Dublino da una cantante canadese che fino ad allora aveva avuto successo solo in patria, ma che da lì in poi avrebbe scalato le classifiche. Stiamo parlando di Celine Dion che, dalla sua vittoria di quell’anno, vide la sua carriera fare un balzo in avanti, permettendole di diventare la star internazionale che è oggi. Sicuramente, non avrebbe mai pensato che, partendo da una canzone da primo posto come Ne Partez Pas Sans Moi, nove anni dopo avrebbe cantato la colonna sonora di uno dei film più popolari della storia, Titanic, e sarebbe diventata una delle voci più riconoscibili di tutto il panorama musicale mondiale.
Las Ketchup (2006): ebbene sì, il gruppo che ci ha regalato Asereje nel 2002 ha partecipato all’Eurovision nel 2006 ad Atene, rappresentando la Spagna con il brano Un Bloodymary. Le tre sorelle si classificarono al ventunesimo posto, e quella fu una delle ultime esibizioni (se non l’ultima) prima dello scioglimento del gruppo, che non riuscì a tornare alla ribalta come con il loro primo tormentone. Ad Atene a trionfare furono i Lordi, gruppo heavy metal finlandese che è stato lanciato proprio da quel palco e che ancora oggi è in attività.
Blue (2011): nell’anno del ritorno dell’Italia nell’ESC (dopo un’assenza di tredici anni) il Regno Unito decise di calare un pezzo da novanta, ma con una band dei primi anni Duemila. I Blue dal loro scioglimento nel 2005 non avevano più fatto musica insieme, e si posizionarono undicesimi nella classifica finale. Per la prima volta, inoltre, fu la BBC stessa a scegliere il rappresentante per l’ESC. Quell’anno, però, a vincere fu l’Azerbaigian, seguito a ruota dal nostro Raphael Gualazzi al secondo posto. I Blue furono una delle storiche boyband britanniche, predecessori degli One Direction, e in Italia sono noti per la versione italiana di uno dei loro maggiori successi, Breathe Easy, che fu adattata alla nostra lingua da Tiziano Ferro con il titolo A chi mi dice. Era il 2004.
Flo Rida (2021): in una delle edizioni più recenti dell’ESC, il pubblico si è ritrovato sul palco il popolare rapper americano Flo Rida, una pietra miliare dell’hip hop 2010s e dei tormentoni come Whistle e GDFR, insieme a Senhit, la cantante italiana che era stata confermata da San Marino come sua rappresentante dopo l’edizione mancata nel 2020. La loro Adrenalina arrivò fino alla serata finale, a Rotterdam, ma si fermò al 22esimo posto su 26 partecipanti.
Fra gli altri partecipanti più o meno famosi, troviamo le t.A.T.u nel 2003 a Riga a partecipare per la Russia, arrivando terze; nel 2007 il DJ Bobo di Chihuahua, popolare tormentone dei primi anni 2000, arrivò ventesimo per la Svizzera, e nel 2008 sempre per la Svizzera concorse Paolo Meneguzzi, l’artista italiano che in quegli anni ancora era fra i protagonisti delle classifiche nel nostro Paese. Nel 2013, quando noi partecipavamo con Marco Mengoni e L’essenziale, il Regno Unito sfoderava Bonnie Tyler, la cantante di Total Eclipse Of The Heart e Holding Out For A Hero, e la Germania rispondeva con Cascada, anche lei popolarissima per brani come Everytime We Touch e Evacuate The Dancefloor; le due, tuttavia, arrivarono rispettivamente ventesima e ventunesima.