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Perché su TikTok si parla così tanto di un rossetto di MAC

C'entrano l'"effetto sorpresa" e il resell

Perché su TikTok si parla così tanto di un rossetto di MAC C'entrano l'effetto sorpresa e il resell

La scorsa settimana il nuovo numero di Grazia è arrivato in edicola con incluso un rossetto Mac Powder Kiss Lipstick per 2,50€ al posto dei soliti 2€. Fin qui, tutto normale, l’operazione sembrava piuttosto intrigante perché quel rossetto dato in omaggio con il magazine in full size sul sito ufficiale del brand ha un costo pari a 26€. Insomma, agli occhi di chi è riuscito ad accaparrarsi la combo lipstick-rivista si trattava di un affare conveniente. Lo era a tal punto che, invece di tenere quel prodotto beauty per sé, più di qualcuno ha pensato bene di rivendere il rossetto su piattaforme second hand come Vinted, dove l’item ha raggiunto anche i 25€. Negli ultimi anni ci siamo abituati a vedere comparire nei siti di resell, rivenduti a prezzo maggiorato, di tutto, dalle sneaker del Lidl ai prodotti ricevuti in omaggio dagli influencer. Ogni volta ci domandiamo, oltre all’ovvio ritorno economico del rivenditore, se questo sia o meno etico. E, come sempre, siamo pronti a giudicare negativamente. Lo stesso è accaduto con la “collaborazione” tra Grazia e Mac, ma, così come non siamo costretti a rispondere al richiamo dei covermount gift, nessuno ci obbliga ad acquistare chi crediamo stia rivendendo quel rossetto trovato con la rivista. Non alimentando la FOMO di possedere l’ultimo must-have, questo tipo di resell lucrativo si esaurirebbe da solo. Ma le cose non sono mai così semplici, vero?

@giuliettaghe Rossetto Mac in omaggio con Grazia #rivista #omaggio #mac #rossetto #grazia #edicola #viral #fyp love nwantinti (ah ah ah) - CKay

Dal punto di vista del marketing i motivi per cui si ricorre a questo stratagemma sono molteplici: per il magazine si tratta di aumentare le vendite di un particolare numero e di fare un investimento nel lettore occasionale che è stato attratto dall'omaggio e si spera torni il mese prossimo anche se non ci sono altri prodotti gratis; mentre per il brand si tratta spesso di far conoscere un nuovo prodotto o di spingere uno che si trova in calo di vendite. Se la cosa sia effettivamente vantaggiosa dipende da molti fattori e non sempre l’operazione di marketing si rivela un successo. Lo è quasi sempre, invece, per il lettore che si trova un bijoux o un altro piccolo oggetto gratis o con un esiguo contributo economico. Senza scendere nelle implicazioni etiche e in quelle legate alla sostenibilità (qui si incorre in un pericolo simile a quello dei dupes), non si può negare che faccia piacere avere tra le mani un ombretto che normalmente costerebbe “x” ad una cifra minore. 

@moonlightraff Che imbarazzo davvero. #mac #grazia #vinted Beat Automotivo Tan Tan Tan Viral - WZ Beat

Una delle prime riviste in Italia a regalare omaggi è stata Cioè negli anni ’80. Gomme a forma di cuore, poster, trucchi, tatuaggi temporanei, borse di stoffa, bolle di sapone, anellini, braccialetti, ciondoli, figurine e piccoli oggetti di cartoleria, …quando ero piccola andavo in edicola e sceglievo cosa comprare basandomi non solo su cover e contenuti, ma su cosa avrei ottenuto insieme a quelle poche pagine da leggere. Crescendo quell’abitudine è continuata grazie al mini bazar proposto dalle riviste femminili che, di tanto in tanto, specialmente nel periodo estivo, offrono una selezione di gadget a costo zero o con l’aggiunta di pochi euro al prezzo di copertina. Spesso sono cose che si possono trovare tranquillamente al supermercato o in profumeria ad una cifra maggiore. Non solo nulla di speciale. Nulla di desiderabile. Eppure su molti di noi esercitano un fascino irresistibile. Come quando in profumeria spendi centinaia di euro in trattamenti skincare, ma poi, quando ti trovi a casa col tuo sacchetto la cosa di cui sei più felice sono quella pochette, le mini size di creme e rossetti che hai avuto in omaggio. Quegli oggettini di cui non hai bisogno e che ti illudi di aver ottenuto gratis ti fanno sentire bene, come quando scarti un regalo inaspettato. È una gioia futile e fugace che, però, più o meno inconsciamente, inseguiamo ogni volta che acquistiamo una rivista per il gadget in allegato e non solo perché ci va di leggere quel determinato progetto editoriale.