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I pericoli nascosti dietro i beauty dupes

Lo stesso effetto, a un prezzo ridotto con efficacia testata su TikTok, ma ecco quando vale la pena acquistarli

I pericoli nascosti dietro i beauty dupes Lo stesso effetto, a un prezzo ridotto con efficacia testata su TikTok, ma ecco quando vale la pena acquistarli

Con l'inflazione più alta degli ultimi 40 anni che ha alzato il prezzo delle materie prime, costa tutto tantissimo e sempre più consumatori sono alla ricerca di alternative più economiche ai prodotti di bellezza di culto. Così per ogni illuminante YSL Touché Eclat e per ogni Black Honey lipstick di Clinique si moltiplicano i dupes, cioè alternative simili, disponibili ad un prezzo più abbordabile, che non vanno confuse con i fake, che sono riproduzioni perfette dei prodotti di marca visti da fuori, ma  il cui contenuto è sconosciuto e quindi potenzialmente pericoloso. Esistono tantissimi tipi di dupes, dalle interpretazioni di prodotti skincare di alta gamma alle palette make-up di truccatrici blasonate, e trovare i migliori prodotti che diano lo stesso effetto degli originali con una spesa minima, è ormai una missione per i beauty addicted che frequentano TikTok. Per quantificare l'interesse della beauty community, basti pensare che sulla piattaforma l’hashtag #makeupdupes sfiora i 700 milioni di visualizzazioni. Se da un lato questi fake convenienti contribuiscono a rendere la bellezza accessibile a tutti e a far scoprire brand indipendenti che sono validi nonostante il prezzo contenuto, dall’altro rappresentano dei falsi amici che dietro al risparmio percepito -  complica di aumentare la soddisfazione d'acquisto- celano dei pericoli in fatto di qualità e sostenibilità.

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Molti temono che la possibilità di collezionare item a buon mercato induca a comprare molto più del necessario e alimenti in modo esponenziale il consumismo, un meccanismo già promosso da beauty trend come skin cycling o skincare layering che ci incoraggiano ad aggiungere sempre più creme, sieri & co. alla nostra già vasta routine. I rischi sono gli stessi che si riscontrano con il fast fashion: produzione ed acquisti eccessivi, creazioni spesso scadenti che si tramutano in brevissimo tempo in spazzatura da smaltire e producono sprechi senza tenere conto della sostenibilità, mancanza di trasparenza in merito alle formule che rende i dupes potenzialmente pericolosi per la pelle e la salute in generale, ma, soprattutto, impossibilità di tracciare la filiera di produzione dalle materie prime alle condizioni dei lavoratori, fino alla responsabilità sociale e ambientale

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Insomma, secondo molti il mercato alternativo dei dupes, che grazie al potere di TikTok con i suoi creator che ne trovano sempre di nuovi, li recensiscono e confrontano con gli originali, rivolgendosi principalmente alla Generazione Z, allontano ulteriormente il settore della bellezza dal raggiungimento del traguardo Zero Waste, esacerbando il problema già drammatico dei rifiuti (si stima che l’industria di skincare e cosmesi varia produca 120 miliardi di unità solo di imballaggio, molte delle quali non sono riciclabili). Come comportarsi allora? Bisogna rinunciare del tutto ai beauty dupes anche se non ci si può permettere di sborsare 90 euro per una crema idratante di lusso o rischiare di acquistare un correttore da 40 euro che potrebbe non adattarsi al tono della pelle?

E' legittimo ricercare alternative meno costose ai prodotti di cui ci si innamora, soprattutto perché non sempre costoso è sinonimo di migliore per le necessità uniche della beauty routine di ognuno, come dimostrano marchi di farmacia e parafarmacia come CeraVe e The Ordinary, che offrono prodotti allo stesso tempo high-tech, altamente performanti e anche economicamente convenienti. Talvolta, inoltre, i dupes possono darci l’opportunità di scoprire nuovi brand, anche Made in Italy, validi ed economicamente abbordabili. Quello che possiamo fare è ponderare attentamente i nostri acquisti anche quando la cifra è piccola, soprattutto perchè come emerso dalla nostra inchiesta all'apertura del pop-up store di Shein, è la necessità di avere mille opzioni tra cui scegliere e sentirsi autorizzati dal piccolo prezzo ad acquistare prodotti in eccesso a creare il meccanismo del fast-fashion, vero nodo scorsoio al collo dell'ambiente. Dobbiamo imparare a sviluppare maggiore senso critico in modo da distinguere tra dupes di qualità e fake destinati a finire nella spazzatura a tempo di record e acquistare meno, ma meglio. Lo scopo da perseguire è plasmare la routine di bellezza concentrandoci su articoli sostenibili con un'attenzione particolare al multiuso, alla riutilizzabilità e alla circolarità, anche facendo affidamento sulla comunità crescente di "esperti di dupes" per informarci e acquistare in modo responsabile piuttosto che per collezionare come accumulatori seriali dei dupes virali su TikTok, ma scarsi o superflui.