Honoka Takahashi: "Gioielleria e make-up hanno molto in comune" Intervista alla founder e creative director del brand di gioielli Gagan

Honoka Takahashi: Gioielleria e make-up hanno molto in comune Intervista alla founder e creative director del brand di gioielli Gagan

Gagan è un marchio di gioielli contemporanei fondato a Tokyo nel 2019 dalla designer giapponese Honoka Takahashi. La sua filosofia? La bellezza si trova nell’imperfezione. Le sue collezioni? Genderless. Ogni pezzo, infatti, è realizzato a mano nell’atelier del quartiere Setagaya di Tokyo da un singolo artigiano dall’inizio alla fine.

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La precedente esperienza di Takahashi come make-up artist l’ha portata a scoprire una naturale affinità con il design di gioielli. Plasmate con grande cura, le collezioni sono pensate per essere longeve e sono realizzate utilizzando materiali di alta qualità provenienti da fonti responsabili come argento 925, placcatura in oro 18k, platino massiccio, oro 18k su ordinazione e pietre semipreziose naturali. Per Gagan, il gioiello è un connettore: una catena che trasmette l’intento del designer attraverso il ritmo e il tocco dell’artigiano, prima di essere rilasciato nel mondo per essere tramandato di generazione in generazione: memoria fusa nel metallo. Questo è quello che ci ha raccontato Honoka Takahashi.

Intervista a Honoka Takahashi, founder e designer di Gagan

Hai iniziato con il make-up. In che modo il linguaggio tattile del make-up si è tradotto nel design dei gioielli?

Per me lavorare con il make-up significa valorizzare la bellezza naturale che una persona possiede già, rafforzando l’amore per sé stessi senza lasciarsi condizionare da mode o valori altrui. Credo che il gioiello sia lo stesso, nella sua essenza. Il gioiello resta a contatto con la pelle di chi lo indossa creando un legame sempre più profondo, e penso che questa accumulazione diventi una fonte di forza capace di sollevare nella quotidianità.

Il make-up è temporaneo, il gioiello può essere eterno. Il passaggio ai gioielli è stato un modo per dare permanenza all’emozione?

Il make-up dà priorità al comfort della persona che ho di fronte. Quando trucco presto attenzione alla conversazione e ai miei gesti mentre porto a termine il lavoro in un tempo limitato. C’è poco spazio per immergermi davvero, ma con i gioielli è diverso. Posso tenere in mano il metallo o la pietra, osservarli da diverse angolazioni e lavorarci finché non sono soddisfatta. Posso versare le mie emozioni e la mia originalità nel pezzo, creando una forma di cui sono davvero orgogliosa – qualcosa pensato per durare.

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Vedi il gioiello non come un oggetto, ma come un rituale. Cosa credi che un anello o una collana possano esprimere che le parole non riescono a dire?

Il gioiello è speciale sia nei materiali che nel processo. Scegliere un pezzo e indossarlo ogni giorno non è solo decorazione, ma un gesto di cura verso sé stessi. Porta con sé emozioni sottili, come la piccola decisione di passare una giornata con un anello, o il desiderio di restare legati a una persona cara. Sono sentimenti difficili da tradurre in parole.

Come immagini la vita emotiva di un gioiello Gagan una volta uscito dal tuo atelier ed entrato nel rituale quotidiano di qualcuno?

Dal momento in cui lascia il mio atelier, quel gioiello inizia una nuova storia. Anniversari, viaggi, sorrisi e lacrime della vita quotidiana: custodisce silenziosamente frammenti di una persona, cambiando nel tempo il modo in cui brilla e si percepisce. Intesse una storia insostituibile che solo il suo proprietario conosce.

I gioielli di Gagan sono genderless. In che modo pensi che possano contribuire a dissolvere i confini tradizionali tra maschile e femminile?

Per me il gioiello è uno strumento che trascende il genere, permettendo a chiunque di esprimersi liberamente. Ciò che dona a qualcuno non è definito da regole, ma dalla propria sensibilità. Il comfort e il senso di autenticità che si provano indossandolo possono contribuire a far emergere pienamente la personalità di ognuno.

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Secondo te, qual è la cosa più potente che un gioiello può fare per una persona?

Illumina la sicurezza in noi stessi. Quando gli occhi cadono su un anello o quando intravedi i tuoi orecchini allo specchio, il gioiello diventa un piccolo promemoria per affermare chi sei. Se è un regalo, il sentimento che porta con sé può spingerti avanti; quel piccolo legame emotivo può cambiare il corso di un’intera giornata.

Il tuo lavoro richiama elementi dell’estetica giapponese come il wabi-sabi e il kintsugi. Quanto consciamente attingi a queste tradizioni?


Molto consapevolmente. Non sono attratta dalla perfezione, ma dalla bellezza che si trova nell’imperfezione e nelle tracce del tempo. Come il kintsugi, che non nasconde scheggiature o crepe ma le trasforma in un nuovo fascino; quello spirito è al centro del mio lavoro.

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Setagaya è la tua base creativa. In che modo Tokyo come città plasma il tuo linguaggio del design?

Tokyo è veloce, stimolante e ricca di diversità. Al suo interno, Setagaya conserva ancora calore umano e momenti in cui si può respirare. La coesistenza tra la raffinatezza urbana e la dolcezza umana trova naturalmente spazio nel mio lavoro.

Ora che Gagan si affaccia sulla scena internazionale, cosa speri che le persone all’estero comprendano o sentano del tuo lavoro?

Vorrei che le persone percepissero la "passione silenziosa" che attraversa l’estetica giapponese. Qualcosa che resta vicino alla vita quotidiana ma ha la forza di toccare il cuore. Quando tengono in mano un pezzo, spero sentano le storie e il calore umano che esso racchiude.