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Tutti vogliono vestire Madonna in tour e nessuno Lana Del Rey

Lo strano rapporto tra designer e artisti, il tourdrobe è il nuovo fashion show

Tutti vogliono vestire Madonna in tour e nessuno Lana Del Rey Lo strano rapporto tra designer e artisti, il tourdrobe è il nuovo fashion show

La scorsa settimana (con un tempismo non troppo "elegante", considerato lo status di salute dell’interessata) Guram Gvasalia, direttore creativo di Vetements, ha annunciato su Instagram che disegnerà i costumi per il suo prossimo Celebration World Tour di Madonna, aggiungendosi così ad una lunga di nomi che nelle decadi hanno contribuito a rendere favolosa The Queen of pop sul palco. Già, perché tutti vorrebbero vestire un’icona del suo calibro, lo volevano fare nel passato e continuano a desiderarlo ancora di più oggi che il tourdrobe, ossia quello che una star indossa durante il suo tour, sta diventando una sorta di nuova sfilata. 

L'effetto Madonna - Gaultier

Tutto è iniziato con Jean Paul Gaultier. È il 13 aprile 1990. Siamo a Chiba, in Giappone. Il pubblico assiepato sotto il palco per il Blonde Ambition Tour di Madonna si aspetta di assistere ad un grande show, ma ignora l’effettiva portata che l’evento avrà nella storia della musica e della moda. I presupposti, però, c’erano già tutti per intuirlo: un set da $ 2 milioni di dollari, coreografie elaborate da Vincent Patterson per una crew che selezionata tra i migliori della scena da ballo di New York City e mix estetico accattivante di immagini cattoliche e BDSM che già aveva attirato l’attenzione mondiale sulla cantante e le era costato l’annullamento di un contratto con la Pepsi da $ 5 milioni di dollari. Poi sono partite le note di Express Yourself e Madonna è comparsa sul palco, sfoggiando un completo gessato e un monocolo. Pochi istanti dopo si è tolta la giacca rivelando un bustier dal reggiseno conico rosa. "Quando Madonna mi chiamò nel 1989, mancavano due giorni alla mia sfilata di prêt-à-porter e pensai che il mio assistente mi stesse facendo uno scherzo. Ero un suo grande fan. Mi chiese se volevo lavorare nel suo tour. Sapeva cosa voleva: un abito a righe e della corsetteria. Mi aveva scelto perché amava i miei vestiti, capaci di combinare maschile e femminile", ha ricordato lo stilista in un'intervista al New York Times. Così il designer francese realizzò tutti i costumi del tour (ha ripetuto l’esperienza più volte nel corso degli anni successivi, come ad esempio per il Confessions Tour), alzando ad un livello insuperabile lo standard dei costumi di scena: vestire un cantante poteva significare entrare nella leggenda. O, almeno, avere a disposizione un testimonial dotato di un ampio bacino di fan e una pubblicità impagabile. Soprattutto se l’artista in questione è del calibro di Madonna e i suoi show sono come quelli di Madge dei veri eventi studiati alla perfezione anche nel più piccolo dei dettagli. Sarà per questo che nel corso degli anni Miss Ciccone ha potuto contare sulla creatività di Prada, Gucci, Moschino, Dolce & Gabbana, Alexander Wang, Fausto Puglisi, Francesco Scognamiglio per i suoi look on stage.

Cosa significa disegnare i costumi di un tour

La musica può essere una piattaforma potente. E una cassa di risonanza anche per la moda. Non solo perché il legame con un artista può amplificare l’hype attorno ad un marchio, ma perché offre ai designer sia la possibilità di osare con la creatività sia perché regala una pubblicità che si rinnova ad ogni live. Se sul red carpet una celebrità posa solo per qualche minuto, una pop star mostra il proprio costume notte dopo notte, viene fotografato da stampa e fan, riproposto all'infinito su Instagram, Pinterest e nei loop audio di TikTok, rimanendo impresso nella mente del pubblico. Quindi, per i marchi di moda, un evento come il Renaissance o l'Eras tour è un efficace strumento di marketing, un’occasione unica per avere un momento virale a livello globale. Inoltre, in aggiunta alla potenziale esposizione globale, i costumi di scena sono spesso look radicali, unici nel loro genere, elaborate e scintillanti che lasciano un designer relativamente libero di sfogare il proprio estro creativo. Progettare il look di un musicista, però, è tutt’altro che facile. Ogni capo deve essere incisivo, parte integrante di un’intera esperienza e funzionale. Per questo il primo step da fare, come racconta costumista Arianne Phillips che ha lavorato con Madonna in sei tour tra cui Rebel Heart, è studiare e comprendere lo stile dell’artista. Poi seguono vari incontri con il performer, lo scenografo e il coreografo per assicurarsi che stiano lavorando di concerto e che gli abiti funzionino con la scenografia, la scaletta delle canzoni, la coreografia e i cambi di costume siano semplici e veloci. A questo punto si passa a mettere su carta le proposte, gli schizzi che poi vanno sottoposti all’approvazione del team. L’altro aspetto importantissimo da considera in questo lungo processo che comprende molti fit check è, come raccontano Phillipe e David Blond dei The Blonds (costume creator di tour per Beyoncé, Katy Perry, Nicki Minaj e Selena Gomez), la funzionalità. Ogni abito deve essere attentamente studiato e realizzato per resistere attraverso coreografie e acrobazie, quindi deve offrire flessibilità, elasticità e resistenza. I materiali e la struttura dei costumi non devono essere solo visivamente accattivanti, ma è fondamentale che aiutino l'artista ad essere a proprio agio sul palco. Tessuti e dettagli ben posizionati servono ad attirare l'attenzione del pubblico, mentre elastici gommati, toppe, cuciture rinforzati nei punti strategici, servono ad evitare disfunzioni del guardaroba.

Bey, Taylor, Rosalía e gli altri

Sono passati quarant’anni dalla primavera in cui Madonna e Gaultier hanno ridefinito le nostre aspettative sui costumi di un tour, ma la loro lezione è più viva che mai. Pop star e stilisti l’hanno imparata bene, fino ad elevare ogni tappa dei loro show ad una sfilata di due ore e la moda da palcoscenico in qualcosa da desiderare, comprare o, almeno, provare a copiare. A Beyoncé è bastata uscire da una nuvola di nebbia in una catsuit Loewe per dare via ad una collezione di outfit dal forte impatto visivo, creati appositamente o personalizzati dai grandi nomi della moda per ispirare orde di fan adoranti che su TikTok studiano ogni capo indossato, commentano ogni dettaglio e ricostruiscono un lookbook virtuale. Il tourdrobe del Renaissance World Tour è da far girare la testa: un body di Alexander McQueen ricamato con cristalli a Stoccolma, un abitino con cappuccio rosso di Carolina Herrera ad Amburgo, un mini abito argento scintillante di Paco Rabanne a Parigi, un etereo abito di Iris van Herpen ad Amsterdam, un abito a sirena ricoperto di cristalli firmato Fendi a Toronto,un abito avorio di Valentino lungo fino al pavimento a Cardiff, … Ogni concerto è un mix abbagliante di frange scintillanti, stivali alti fino alla coscia, stampe olografiche, armature contemporanee, occhiali bizzarri. Tutto è eccessivo, amplificato, studiato per rendere l’esperienza del live unica, virale, indimenticabile e migliore di quella proposta dagli altri colleghi. Così ogni artista è quasi obbligato a spingersi oltre, ad offrire di più anche a livello di moda. Qualche esempio? Per il suo Eras Tour Taylor Swift ha alternato pezzi di Alberta Ferretti, Versace, Etro, Roberto Cavalli, Oscar de la Renta, Zuhair Murad; mentre per il Motomami World Tour, Rosalía si è affidata a Jonny Johansson, direttore creativo di Acne Studios, che ha ideato un totale di 128 look, indossati dalla cantante e dai suoi ballerini e 9 paia di scarpe personalizzate. 

E se nessuno vuole vestire una star?

Nel corso degli ultimi anni sono tanti i brand che hanno scelto di vestire musicisti per i loro tour. Ad esempio nell’ultimo mese The Vampire’s Wife si sta occupando di Jared Leto e Florence Welch che alternano le creazioni di Susie Cave a quelle di Gucci. Il marchio fiorentino ha vestito Harry Styles, Elton John, Björk, Måneskin e Lana Del Rey. E proprio la cantante di Summertime Sadness ci offre lo spunto per una piccola riflessione. Da quando Alessandro Michele ha lasciato Gucci, Lana non ha più indossato abiti di Maison celebri. Osannata, amatissima, sia per il suo talento sia per il suo stile sembra strano che nessun grande nome si occupi dei suoi look. Il motivo reale è sconosciuto. I rumors insinuano che sia dovuto al suo aumento di peso, fuori dagli standard della moda. Se la cosa fosse vera, sarebbe assurda, inconcepibile. Lana ha sfoggiato un set di Mirror Palais per la sua performance a Glastonbury 2023 e, osservando gli outfit del tour sembra che altri pezzi vengano dallo stesso marchio. Quindi, speriamo che la cantante abbia scelto di puntare su un marchio emergente e che non sia vero che abbia difficoltà a trovare una Maison che voglia vestirla.