
Ecco cosa vi siete persi al talk di nss g-club con Orgoglio Porta Venezia Con focus sul linguaggio intersezionale nella stampa al femminile (e non solo)
Quando abbiamo iniziato una conversazione con Orgoglio Porta Venezia, evento diffuso a Milano per la difesa dei diritti LGBTQIA+ promosso da Milano Rainbow District, e abbiamo ventilato la possibilità di una partnership media con tanto di talk, ci siamo trovate di fronte a un dilemma: quale argomento scegliere? Serviva qualcosa che fosse specifico abbastanza da essere nostro, qualcosa su cui ci sentivamo - se non preparate - almeno un minimo pronte ad argomentare. Alla fine, la scelta è ricaduta sul linguaggio inclusivo e intersezionale nella stampa al femminile, o frivola. È nato così un evento aperto powered by nss g-club negli spazi dell'Istituito di Design Raffles, in via Felice Casati 16, nel cuore di Porta Venezia.
La scintilla che ha fatto scoccare l'incendio è stato un tema a noi molto caro. L'importanza e la pervasività di una stampa online considerata "femminile" in senso dispregiativo, dunque anche frivola. Spesso, proprio in virtù di questo meccanismo, questo tipo di giornalismo viene messo da parte, trattato con superficialità, considerato non degno di farsi portatore di temi importanti e di parole giuste. Nonostante tutto, noi crediamo che sia perfetto per introdurre idee e inclusività a una fetta di popolazione ampia.
Ad intervenire sono stati Antonia Monopoli, peer educator, scrittrice, attivista e responsabile dello sportello di supporto trans di Ala Onlus Milano, che ha raccontato al pubblico (e a noi) la sua esperienza quotidiana di lavoro con giovani in crisi con la loro identità di genere e con i genitori, ha sottolineato l'importanza e la responsabilità da parte della stampa di utilizzare le parole giuste in riferimento alle persone trans; Alessandro Ferraro, autore, docente di letteratura contemporanea all'Università di Genova e curatore del Pride delle Parole, che ha offerto una riflessione sul linguaggio inclusivo in aula e fuori e ci ha raccontato la sua rassegna letteratia; Adelaide Guerisoli, news and culture editor di nss magazine, che ha condiviso la sua esperienza in redazione e ha offerto diversi spunti su come la cultura pop e di costume possa essere fonte e mezzo di attivismo e sensibilizzazione, dalla t-shirt Protect the Dolls ai mille e uno modi di indossare il reggiseno in passerella (e la riflessione sulla femminilità e sulla mascolinità che ne deriva).
Partito come un talk teorico, e parlando con le persone che hanno accettato di intervenire, l'appuntamento si è presto trasformato in un tavolo di lavoro ricco di domande e questioni ancora aperte, dubbi e abitudini. Una chiacchierata aperta al pubblico per aprire nuove possibilità e dibattere ad alta voce su cosa stiamo facendo, cosa possiamo e vogliamo fare, quali sono le possibilità e le responsabilità. Perché l'importante è porsi delle domande, sempre. Poi le risposte a poco a poco arriveranno.
























































