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Chi è Davide De Giglio, l'uomo dietro il successo (e la vendita miliardaria) di Rhode

Il businessman italiano low-profile

Chi è Davide De Giglio, l'uomo dietro il successo (e la vendita miliardaria) di Rhode Il businessman italiano low-profile

La notizia è ormai ufficiale: Elf Beauty ha acquisito Rhode, il brand fondato da Hailey Bieber, per una cifra che potrebbe superare il miliardo di dollari. Un’operazione che segna l’apice, per ora, del percorso rapidissimo di un marchio nato solo nel 202, capace di riscrivere le regole del beauty grazie a un mix ben dosato di estetica virale, cura ossessiva per il prodotto e un carisma da icona generazionale. Tutto merito di Hailey? Non solo. Accanto a lei, fin dall’inizio, c’è Davide De Giglio, imprenditore italiano low-profile che ha saputo strutturare l’azienda e guidarla in modo discreto ma decisivo verso un'exit da capogiro. Mentre Hailey dirige la creatività e si occupa di incarnare il marchio, è De Giglio ad aver creato le condizioni operative, strategiche e logistiche per permettere al progetto di crescere a ritmi fuori scala. Si stima che Rhode abbia superato i 200 milioni di dollari di vendite nel 2024, e secondo lo stesso De Giglio potrebbe toccare quota 300 milioni entro fine anno. Un risultato reso possibile anche grazie all’esperienza logistica e industriale del fondatore di New Guards Group, che ha saputo costruire un modello beauty snello e reattivo, con produzione in Italia (i Peptide Lip Tint, ad esempio, vengono realizzati nel Paese) e un time-to-market sorprendentemente rapido per uno skincare brand.

Da New York con 700 dollari a New Guards Group: tutto su Davide De Giglio

Per capire davvero chi è Davide De Giglio bisogna tornare indietro di qualche decennio. Originario dell’Italia e laureato in architettura, De Giglio approda a New York negli anni ’90 con in tasca meno di 1.000 dollari. Comincia vendendo magliette vintage comprate al chilo e rivendute in Italia. Il primo colpo? Un marchio chiamato Vintage 55, nato dal nulla e poi ceduto a un fondo di private equity. Ma è nel 2015 che firma la sua rivoluzione più importante co-fondando, insieme a Claudio Antonioli e Marcelo Burlon, il New Guards Group. Con sede a Milano, NGG è qualcosa di radicalmente nuovo: una piattaforma ibrida tra incubatore e holding progettata per scalare brand giovani, potenti e globali, bypassando i tradizionali circuiti del lusso. Sotto la sua ala nascono o si sviluppano marchi come Off-White di Virgil Abloh, Palm Angels di Francesco Ragazzi, Heron Preston, County of Milan. NGG si occupa di tutto: licenze, produzione, distribuzione, marketing. L’obiettivo? Costruire un impero del fashion contemporaneo. Nel 2019, Farfetch acquisisce NGG per 675 milioni di dollari, una delle exit più clamorose nella moda italiana. Ma per De Giglio, vincolato da un accordo di non concorrenza nella moda per cinque anni, è il momento perfetto per spostare l’attenzione su un nuovo territorio fertile: il beauty.

L’uomo che ha reinventato il lusso in tempo reale

La vera rivoluzione di NGG non è solo nei nomi su cui ha investito, bensì nel modello operativo. Mentre l’industria della moda si muove ancora secondo cicli lenti, De Giglio rompe gli schemi. Impone un nuovo paradigma: l’immediatezza. Snellisce la catena di approvvigionamento, introduce un sistema produttivo flessibile e localizzato, capace di lanciare e distribuire un prodotto quasi in tempo reale. È una forma raffinata di see now, buy now, adattata all’era dell’hype marketing e dei drop virali, che trasforma la moda da evento stagionale a flusso costante. Il successo è immediato. Perché ciò che rende De Giglio così rilevante non è solo il suo curriculum. È il suo approccio. Non ha semplicemente scoperto marchi: ha reinventato il modo in cui funzionano. La sua capacità di snellire processi, leggere il mercato in anticipo, e costruire infrastrutture flessibili ma robuste lo ha reso oggi un alleato prezioso per i fondatori emergenti, soprattutto nel mondo della bellezza. La sua filosofia è chiara: in un'epoca in cui i trend nascono e muoiono su TikTok nel giro di 48 ore, bisogna essere veloci, ma solidi.

Dalla moda al beauty

Conclusa momentaneamente la sua avventura con la moda, De Giglio va oltre. Il suo sguardo si sposta verso un altro settore in fermento: il beauty, sempre più contaminato da celebrity culture, visual storytelling e branding emozionale. Nasce così una nuova stagione di investimenti, condotta con D Capital, società con sede a Milano che impiega circa 20 persone, tutte selezionate per affiancare il businessman nel suo lavoro strategico sui brand. Nessun fondo da cui dipendere, nessun consiglio di amministrazione da consultare: Non devo parlare con un board o con altri investitori”, ha dichiarato. Tutti gli investimenti sono autofinanziati. D Capital opera come una “agenzia libera”, più vicina a una task force creativa che a un ufficio corporate. La filosofia è semplice: supportare brand indipendenti, visionari, con potenziale dirompente. Il suo ruolo, in ciascuna azienda del portafoglio, è quello di consulente strategico. Spesso lavora fianco a fianco con i fondatori, aiutandoli a trovare fornitori, costruire team, impostare roadmap. Tra le sue scommesse: Isamaya Beauty, il marchio audace e sperimentale della make-up artist Isamaya Ffrench, e soprattutto Rhode, il progetto fondato da Hailey Bieber. Qui, De Giglio entra non solo come investitore, ma come partner strategico: colui che aiuta a strutturare l’azienda, a trovare il giusto equilibrio tra immagine e solidità, tra storytelling e scalabilità. 

Rhode è l’ennesimo colpo vincente

Il caso Rhode è emblematico: lanciato nel 2022, il brand ha saputo tradurre la fanbase di Hailey Bieber in un business da record. Packaging minimalista, focus su prodotti essenziali ma virali (dal Peptide Lip Treatment alle collezioni stagionali), e una visione chiara di beauty come lifestyle. Le altre caratteristiche? Un team agile, una governance chiara, una strategia di crescita che ha attratto l’interesse di big come Elf Beauty, che ha messo sul tavolo 800 milioni di dollari subito (di cui 600 in cash) più un earn-out potenziale da altri 200. Bieber resterà coinvolta come fondatrice e direttrice creativa, ma la vera spinta verso il futuro arriva da una base imprenditoriale solida, costruita dietro le quinte da figure come De Giglio.

E ora?

Con la vendita di Rhode, Davide De Giglio ha siglato la sua seconda grande exit in cinque anni, dopo quella di New Guards Group, confermandosi come una delle figure più influenti e forse sottovalutate della nuova imprenditoria fashion & beauty globale. Con la clausola di non concorrenza ormai alle spalle, resta da vedere se tornerà nel fashion. Intanto continua a espandere il suo portafoglio nel beauty e nella cura della persona: dal revival olfattivo del marchio fiorentino Santa Maria Novella, a Eredi Zucca, un brand da barbiere con radici italiane e ambizioni internazionali. Una cosa però è certa: quando vedrete il prossimo brand di culto esplodere su Instagram o sugli scaffali di un concept store, provate a guardare meglio. Potrebbe esserci la firma invisibile di De Giglio.