
Alice Lupparelli: "Con Maschi Veri ho capito il potere della commedia"
Intervista all'interprete della nuova serie Netflix

21 Maggio 2025
La mascolinità contemporanea si decostruisce, cambia ed evolve. E meno male! Anche il cinema e la tv stanno - naturalmente - al passo. Un esempio è Maschi Veri, serie italiana targata Netflix che racconta le (dis)avventure di Mattia (Maurizio Lastrico), Massimo (Matteo Martari), Riccardo (Francesco Montanari) e Luigi (Pietro Sermonti), quattro amici quarantenni che si trovano a fare i conti con una società in rapido cambiamento, tra parità di genere e ruoli da reinventare. Nel cast corale anche Thony, Sarah Felberbaum, Laura Adriani, Corrado Fortuna, Nicole Grimaudo e Alice Lupparelli, che interpreta Emma, figlia di Mattia ed esponente di ferro della gen Z, che guida il padre attraverso questo cambiamento difficile ma necessario. Proprio con lei abbiamo scambiato due chiacchiere alla vigilia dell'uscita della serie, disponibile dal 21 marzo sulla piattaforma di streaming.
Intervista ad Alice Lupparelli, interprete della serie Netflix "Maschi Veri"
Portare sullo schermo un personaggio così diretto e consapevole nel relazionarsi con il mondo adulto è stato difficile?
Per me è stato difficile, perché come dicevi Emma è una ragazza molto decisa. Ha le idee molto chiare su tante cose, anche se comunque ha 17 anni, ha ancora tanto da imparare. È distante da me, che metto in discussione sempre tutto. In un certo senso è stato utile e divertente, mi ha insegnato a fare cose che non sono abituata a fare, a buttarmi, a chiedere, a esprimere pensieri e opinioni.
Nella serie vengono affrontati temi importanti e delicati, come ad esempio l'uguaglianza di genere, l'identità digitale, il rapporto tra generazioni. Come ti sei preparata per affrontarli?
Il rapporto tra Emma e il padre è molto particolare, non direi alla pari ma quasi. C'è una grande alleanza, una grande amicizia. Questa cosa magari non è tipica di tutte le relazioni padre figlia, ma io mi sono ispirata alla mia, alla mia esperienza in generale, non solo con i miei genitori ma anche osservando le altre famiglie, le loro piccole incomprensioni date alla differenza tra generazioni. Ho osservato tanto, ho capito quanto è diverso comunicare con chi è di un'altra generazione.
Maschi Veri è una serie comedy, ma il tuo personaggio ha un ruolo quasi educativo. È importante che anche l'intrattenimento mainstream affronti determinati temi?
È molto importante ed è una cosa che adoro della commedia in generale. Maschi Veri ci fa osservare dall'esterno dinamiche che viviamo giornalmente, ci fa rendere conto di quanto siano assurde. È molto utile, ti spiattella davanti tutto, quindi fa ridere ma anche prendere consapevolezza.
C'è un momento del backstage di Maschi Veri che è rimasto con te e che vorresti raccontarci?
È stato un bel set, mi sono trovata bene. Non avevo mai fatto comedy, è stato divertente. Ho imparato tanto, ho osservato molto. Anche da Maurizio Lastrico, che stimo. Si è creato un bel rapporto tra di noi, ho cercato di rubare piccole cose dal suo modo di lavorare, ho ascoltato i consigli. In particolare, quando ho finito di girare mi hanno regalato dei fiori. Mi ha commossa, è stato una cosa bella, un modo di dire grazie per il lavoro che hai fatto per noi.
C'è invece un momento, un progetto, che consideri la svolta nella tua carriera?
Secondo me la serie Un Professore, da lì è iniziato tutto. In questo mondo una delle cose più difficili è partire, in seguito può essere che diventi più semplice, perché ti hanno già vista, ti conoscono. Dal momento in cui ho ricevuto quella chiamata tutto è diventato più movimentato.
Pensi che la gen Z, di cui tu e Emma fate parte, viene rappresentata correttamente nel cinema e nella televisione, secondo te?
In generale ti dico di sì. Poi dipende dalle persone. Ci sono registi e sceneggiatori che riescono a comprendere dinamiche diverse nonostante non le vivano sulla loro pelle, che riescono a proporle in maniera verosimile.
Cosa c'è nel tuo futuro lavorativo? Cosa ti piacerebbe ci fosse?
Provini, un film a novembre, Un Professore 3. A luglio girerò un corto. Insomma, un po' di cose ci sono. Farò anche uno spettacolo. Mi auguro semplicemente di lavorare il più possibile, voglio fare cose distanti da me e farle bene. Voglio esplorare sfaccettature e generi che non mi appartengono. Un sogno nel cassetto che ho da sempre è fare un film in costume o un musical, per fare felice la me bambina.