
Ambra Sabatini - You Got This
Abbiamo incontrato l'atleta adidas nel suo centro d'allenamento a Livorno
05 Maggio 2025
Per adidas "You got this" non è solamente un claim da inserire nelle grafiche Instagram o alla fine dei video motivazionali. Rappresenta lo spirito che il brand tedesco vuole comunicare attraverso le sue campagne e instillare nella nuova generazione di atleti e atlete che costruiranno lo sport del domani. Un circolo virtuoso che inizia con una rinnovata connotazione dell'attività agonistica che porta ad un approccio positivo e inclusivo anche nella vita di tutti i giorni. Per questo è stata lanciata la campagna "You Got This", per evidenziare la chiunque abbia influenzato positivamente l'esperienza sportiva di un individuo o di un gruppo, rafforzandone la fiducia di fronte a intense aspettative e pressioni negative. Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Ambra Sabatini, campionessa del Mondo e Olimpica sui 100 metri, a Livorno dove si allena solitamente per farci raccontare chi è il suo Plus One, cosa significa per lei scendere in pista e a quale tipo di make-up proprio non può rinunciare. Con lei ovviamente il padre Ambrogio perché anche negli sport individuali non si vince mai da soli.
"L'atletica per me è un modo per esprimermi e per essere me stessa nel luogo dove riesco effettivamente ad esserlo", ci dice Ambra in una piovosa giornata sul suo campo d'allenamento a Livorno. Accanto a lei il padre Ambrogio, che la segue e la allena da sempre. "La passione per lo sport me l'ha trasmessa mio padre e nello specifico non mi ha mai imposto uno uno sport preciso, però mi ha insegnato dei valori e che poi mi hanno fatto mi hanno fatto affezionare appunto alla pratica sportiva e successivamente passando dal pattinaggio alla pallavolo e poi ho conosciuto l'atletica". Una crescita sportiva inarrestabile e che invece sembrava poter finire in pochi attimi. "Mio padre è il mio Plus One, stato colui che mi ha trasmesso la passione per lo sport e che mi sostiene sempre, anche a livello tecnico. Quando devo confidarmi e c'è qualcosa che non va faccio riferimento a lui".
E com'è cambiato il loro rapporto tra padre e figlia nel corso degli anni? "È un percorso che è iniziato fin da quando Ambra era piccolina, per cui diciamo che cambiamenti non ce ne sono mai stati perché lei già era sportiva prima dell'incidente aveva già ottenuto i suoi risultati molto positivi, per cui sostanzialmente non è cambiato niente se non una punta di orgoglio in più perché si è rimessa in gioco alla grande dopo, dopo un trauma così vistoso" spiega Ambrogio. Un incidente stradale che l'ha lasciata senza la gamba sinistra ma non senza la forza di mettersi di nuovo in gioco. "Sì, non è cambiato nulla nel rapporto nostro, anzi, viviamo lo sport come lo abbiamo sempre vissuto, condividendo tutto tra vittorie e sconfitte e quindi ogni esperienza ci rafforza sempre di più" ci rivela Ambra e anche Ambrogio si emoziona quando parla dei risultati ottenuti dalla figlia. "Allora, quando la vedo correre io rivedo in flashback tutto, tutto il percorso che Ambra ha fatto dal momento dell'incidente a quando ha sentito la forza di rimettersi in gara, rivedo anche tutto tutto ciò che ha fatto per farsi coraggio proprio nel momento più critico e quindi quando la vedo correre indipendentemente dal risultato sono fiero di lei."
Ambrogio però sa che deve lasciare che sia Ambra a telefonare a lui prima e dopo ogni gara, e non il contrario. Un piccolo rituale che serve a dare forza alla coppia ed a creare un legame di fiducia e sicurezza. "Di solito è sempre lei a chiamare perché noi abbiamo dei timori nel nel chiamarla per primo perché conosciamo ormai la sua indole e a volte è molto nervosa per cui aspettiamo che sia lei a fare il primo passo e poi ci regoliamo di conseguenza. Funziona sempre così" ammette Ambrogio, a cui fa subito eco Ambra. "Sì, è vero, confermo sono io a chiamare per prima, perché comunque a livello di logistica io punto ad organizzarmi, a fare tutto quello che devo fare truccarmi, prepararmi, non dimenticare nulla e entrare nel mood gara. E prima di partire comunque li sento sempre e subito dopo sono i primi che sento per parlare della gara."
Anche perché per Ambra non esiste gara senza prima un tocco beauty, un ulteriore rituale fondamentale per scendere poi in pista con la giusta confidenza nei propri mezzi e nel proprio look. "Sì, prima di scendere in pista mi faccio sempre le treccine e ho una collana che indosso sempre. E un rito anche truccarmi, fare il trucco pre-gara e gareggio non rinuncio mai al mascara e un po di blush. E insomma mi piace prepararmi in quel modo perché mi aiuta a concentrarmi e ad essere a mio agio con me stessa. E quindi truccarmi è proprio un rito che fa parte della gara. Penso che nello sport ci sia spazio per tutto e quindi anche per il modo di esprimersi ed essere se stessi quindi nel nello specifico ci si può truccare, non truccare. L'importante è essere a proprio agio con sé stessi e esserlo in pista forse è la cosa più importante."