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Charlotte Gainsbourg è brillante e spettinata in Étoile

L’attrice è tra i protagonisti della nuova serie degli autori di Una mamma per amica e La fantastica signora Maisel

Charlotte Gainsbourg è brillante e spettinata in Étoile L’attrice è tra i protagonisti della nuova serie degli autori di Una mamma per amica e La fantastica signora Maisel

Capelli spettinati, sguardo malinconico, aria francese. Sono le prime cose che saltano in mente quando viene pronunciato il nome Charlotte Gainsbourgh. Subito dopo arrivano i genitori: Serge Gainsbourg, tra i più famosi cantautori e artisti francesi dello scorso secolo, così come la madre Jane Birkin, scomparsa solamente nel 2023. Per i cinefili poi l’associazione è immediata: Lars von Trier. La coppia ha collaborato per tre film - più uno, vista la suddivisione di Nymphomaniac in due parti - esplorando i temi della depressione e delle dipendenze distruttive, dall’Antichrist del 2009 a Melancholia del 2011. Ma non c’è stato solo uno degli autori più opprimenti e oscuri della cinematografia mondiale a dirigerla. L’attrice, a sua volta anche cantante e, come la madre, di origine britannica con cittadinanza francese, ha lavorato con firme d’oltralpe e d’oltreoceano, ha scavato nelle profondità dell’anima con i 21 grammi di Alejandro González Iñárritu e nei misteri di una donna tornata dal passato con I fantasmi d’Ismael di Arnaud Desplechin. Quando si pensa a Charlotte Gainsbourgh è un cinema impegnato che appare davanti agli occhi, in cui sembra quasi di vederla presa da mille tribolazioni interiori, a volte più struggenti, altre delicate e sensibili come nel recente Passeggeri della notte di Mikhaël Hers.  

Per questo trovarla nel cast di un prodotto così diverso dall’immagine che abbiamo di lei come la serie in otto puntate Étoile di Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino è rigenerante. Per l’attrice e noi pubblico. Non che l’interprete non sia mai uscita dal suo seminato. Soprattutto quando si è trattato di produzioni americane, Gainsbourgh non ha rinunciato a qualche follia come l’Independence Day - Rigenerazione del 2016 di Roland Emmerich o a qualche thriller che virava sul gotico (The Pale Blue Eye - I delitti di West Point), o l’autoriale (Sundown) o dallo stile più canonico e criticabile (L’uomo di neve). Attrice dal percorso eclettico, per Gainsbourgh si aggiunge ora la commedia brillante, territorio già esplorato soprattutto in patria e che potrà permetterle di aprirsi ad un numero ancor più largo di spettatori, dai fruitori dei prodotti di Prime Video ai fan dei creatori di Una mamma per amica e La fantastica signora Maisel. Una verve leggera ma mai frivola, sempre precisa pur nel suo essere scanzonata, che la rende una meravigliosa Geneviève nello show in streaming. Sempre così francese, chic e sì, ancora una volta spettinata mentre dirige Le Ballet National di Parigi, alle prese con un progetto di interscambio culturale dove i migliori talenti della sua compagnia vengono sostituiti con i migliori talenti dell’americana Metropolitan Ballet Theater di New York. Un’idea per riportare in auge il mondo del balletto, ignorato dal grande pubblico e bisognoso di una rinvigorente linfa vitale, che è la stessa che sembra scorrere nelle vene e nei completi eleganti pur se sgualciti del personaggio di Gainsbourgh. 

Étoile si va così ad inserire in una carriera che, nella commedia, l’ha vista nella parentesi col marito Yvan Attal, regista e sceneggiatore di Mia moglie è un’attrice, nella versione più sognante e imprevedibile di Michel Gondry quando l’ha diretta per L'arte del sogno o, sempre dal punto di vista della serialità, nella recente Alphonse accanto al premio Oscar Jean Dujardin. Ma nello show di Prime Video è come se splendesse di una luce inusuale, frizzante come richiede la serie stessa, muovendosi sulle righe scritte da Amy e Daniel Palladino dovendo andare necessariamente al loro frenetico, eccentrico e baldanzoso passo. Che sembra godersi lei stessa mentre si districa tra le richieste assurde della sua compagnia di ballerini e un sodalizio fatto di contratti economici e interessi amorosi tra la Francia e l’America e al cui processo di creazione ha partecipato in maniera attiva, dall’aiutare con alcuni dialoghi in francese per renderli più attendibili, all’avanzare consigli sull’arredamento dell’ufficio del personaggio fino a incontrare i direttori dell’opera e del balletto di Parigi. Un’apertura da parte dei due ideatori che ha riverberato nell’impegno intrapreso da Gainsbourgh e premiato da una performance irresistibile e trasognante. Una protagonista sommersa dal lavoro, ma ancora entusiasta quando c’è di mezzo l’arte che ha cambiato la sua vita: la danza. Tra un plié e una coreografia, un toro da tenere a bada (guardate la serie, sarà tutto più chiaro) e emergenze da gestire, Geneviève è uno dei cuori pulsanti di Étoile, con una Charlotte Gainsbourgh con cui viene voglia di scatenarsi tra un sorriso e una pista da ballo.