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In America la discussione politica ruota intorno ai "cute winter boots"

Gli utenti di TikTok hanno trovato un modo per aggirare l'algoritmo e per resistere alle politiche del governo statunitense

In America la discussione politica ruota intorno ai cute winter boots Gli utenti di TikTok hanno trovato un modo per aggirare l'algoritmo e per resistere alle politiche del governo statunitense

Non facciamoci ingannare dal nome che potrebbe evocare l’ennesimo discorso sui trend di abbigliamento: l’hashtag #cutewinterboots non ha nulla a che vedere con l’ultimo modello di Moon Boot o di UGG, ma si riferisce alla tendenza in crescita negli States che ha la finalità di discutere di argomenti politici senza incorrere nel rischio di venire bannati, ingannando così la censura dell’algoritmo.

#cutewinterboots: quando un hashtag diventa un messaggio politico

Facciamo un passo indietro: pochi giorni dopo la recente inaugurazione di Donald Trump, alcuni utenti di TikTok hanno iniziato a pubblicare video di contestazione e disappunto nei confronti del leader conservatore, utilizzando #cutewinterboots per eludere gli eventuali blocchi, sempre più insistenti, segnalati come violazioni delle politiche. Si fa strada, così, un fenomeno che si è evoluto in una vera e propria community di persone che si scambiano opinioni riguardo agli ordini esecutivi provenienti dalla Casa Bianca, alla legittimità delle elezioni, alle proteste locali, oltre a linee guida su come rimanere al sicuro durante le manifestazioni. Viviamo in un periodo storico senza precedenti, a tratti distopico e mai come ora 1984, il capolavoro di George Orwell, è contemporaneo. Tramite l’utilizzo del ben noto algoritmo social, volto a favorire la condivisione di contenuti a scopo promozionale tramite una fitta rete di sharing – come nel caso di un articolo di abbigliamento - si tenta di aggirare la piattaforma che, allo stato socio-politico attuale, incentiva la diffusione di determinati argomenti, tra cui i dibattiti pro-MAGA: un vero e proprio Grande Fratello.

@thehivetalk Dont miss the bighest display of winter boots in a city near you this Jan 29! #cutewinterboots original sound - The Hive Talk with Edson

Per rafforzare la divulgazione di messaggi di attivismo, vengono utilizzati anche gli hashtag maggiormente visualizzati dagli users tra cui #bridgerton o #taylorswift, come conferma il recente articolo di The Economic Times. Spesso il consiglio è di tenersi al sicuro dal “ghiaccio”, in riferimento all’U.S. Immigration and Customs Enforcement, l’agenzia federale che si occupa del controllo delle frontiere e dell’immigrazione, con i “winter boots” che simboleggiano la protesta e la resistenza contro le politiche dittatoriali della destra americana.

@femaletwink share this with your friends if you like my new winter books!! i got them on a KILLer sale! THEse boots are amazing & they have enRICHed my winter experience!! #winterboots #winterfashion original sound - amazonashley

TikTok e la censura: il caso degli hashtag nascosti

Alcuni utenti confermano: "Molte persone hanno iniziato a notare che quando dici apertamente il nome del leader MAGA in un video, o vieni shadow-bannato o censurato completamente: l'unico modo per parlarne senza che il video venga rimosso è usare la parola 'boots'", come viene confermato da The Independent in quest’articolo. Tra gli esempi, la frase accenna a un audio del comizio di vittoria di Donald Trump in Pennsylvania, in cui si faceva riferimento a frodi elettorali e strategie poco trasparenti da mettere in atto per diventare presidente in tempo per le Olimpiadi e la Coppa del Mondo.

Attivismo digitale: le strategie per aggirare la censura online

L’espressione, diventata virale, proviene da un estratto in cui l’attore statunitense di The Christmas Carol, Taylor Holmes legge la poesia Boots di Rudyard Kipling, tornata alla ribalta dopo il trailer del recente 28 Years Later di Danny Boyle. Così, i creator hanno iniziato a usare  cutewinterboots come un codice: di solito il vero messaggio viene proiettato sullo sfondo del video.

@marcoarto #cutewinterboots original sound - Marco Nunez

Sempre in quest’ambito, ha una finalità simile #Diorbags, hashtag lanciato dalla TikToker Bethenny Frankel, che utilizza il termine per portare all’attenzione il discorso sui recenti avvistamenti di droni in stati come il New Jersey.

@bethennyfrankel Yup #diortok #diorbags #trump #ants #politics #power #PR #real #yourewelcome #lordswork #forthepeople original sound - Bethenny Frankel

Non è tutto in tema di censura: Ben & Jerry, marchio inconfondibile negli States, è noto non solo per le vaschette ai gusti Cookie Dough o Chocolate Brownie che riempiono il freezer di milioni di americani, ma anche per essersi sempre schierato a favore della giustizia sociale, sostenendo diverse cause tra cui l’attenzione all’ambiente e l’uguaglianza dei diritti. Recentemente l’azienda ha fatto causa alla società madre, Unilever, per aver tentato di mettere a tacere dichiarazioni pro Palestina: così, anche l’iconico brand si annovera nella lista di utenti che usano l'hashtag.

Shadow-banning e algospeak: l’evoluzione della comunicazione politica

In una società che sta facendo enormi passi indietro in materia di diritti, sono sempre più incalzanti le varie manovre che mettono a tacere chiunque la pensi diversamente rispetto alle politiche MAGA, anche in luoghi virtuali deputati ad essere democratici, come nel caso delle piattaforme social, con la complicità della vicinanza dei big della Silicon Valley con il tycoon. Nell’era dello shadow-banning, l’algospeak, inteso come la codificazione di determinati argomenti, sembra essere l’unica alternativa alla libertà di espressione.