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Chi è Filippo Scotti, il talento di "È Stata la Mano di Dio"

Protagonista del film candidato agli Oscar 2022 è considerato il Timothée Chalamet italiano

Chi è Filippo Scotti, il talento di È Stata la Mano di Dio Protagonista del film candidato agli Oscar 2022 è considerato il Timothée Chalamet italiano

Sguardo profondo e voce importante che nutre la sua presenza scenica: Filippo Scotti è una nuova scoperta nel panorama cinematografico italiano. Interpretando Fabietto, Sorrentino da adolescente, in "E' Stata la mano di Dio", Scotti ha contribuito al successo della pellicola autobiografica del regista napoletano, oggi candidata agli Oscar 2022 per la categoria Best International Feature Film che include il "Miglior Film Straniero". La sua interpretazione del giovane insicuro alle prese con le prove della vita ha acceso lo spotlight sul suo talento, ed il suo look disinteressato ma fresco e giovane è stato scelto da Miuccia Prada e Raf Simons per la passerella della collezione Prada AW2022 accanto a grandi attori come Kyle MacLachlan e Asa Butterflield. Questo talento tutto italiano ha presenziato anche a Sanremo con un monologo importante sulla libertà di espressione ed il rispetto sui social e vinto a settembre il Premio Marcello Mastroianni come Miglior Attore Emergente. Scotti è già nel radar dei "talents to watch" della scena internazionale secondo Variety, onore toccato in passato anche al collega francese Timothée Chalamet, a cui Filippo viene paragonato visti i lineamenti gentili e la riconducibilità all'estetica softboy. L'attore ama la Francia ed il modo in cui il mestiere dell'attore viene concepito a Parigi, ma per il momento rimane a Roma, in attesa dei prossimi colpi di scena professionali. 

Classe 1999, Filippo nasce a Dongo sul lago di Como, dove trascorre la sua infanzia fino a 6 anni, quando i suoi si trasferiscono a Napoli, città che ha nel cuore e di cui si sente ormai cittadino a tutti gli effetti. In un'intervista a Vanity Fair l'attore racconta della situazione adolescenziale solitaria visto lo spostamento e la conseguente perdita dell'habitat in cui aveva appena iniziato a mettere le radici, che lo mise

"in una condizione simile a quella di Fabietto. Non è che non avessi amici, però preferivo la solitudine, temevo l’incomprensione e avevo difficoltà a scuola. Metaforicamente parlando, mi sentivo costretto in uno spazio angusto".

La salvezza della sua sfera espressiva arriva intorno al 2010, quando inizia a frequentare, un po' per solitudine un po' per desiderio di far emergere qualcosa che aveva dentro, dei laboratori di teatro, e inizia il percorso che lo porta fino a dove si trova oggi, con tournè internazionali ed una lunga lista di proposte di collaborazioni. Prima con Teatro Toto e poi con Muricèna Teatro, Scotti scopre il suo talento nel contesto napoletano, prima di apparire in pièce più importanti come "Tito (2017)" di Gabriele Russo e "Vuoto (2018)" di Maurizio di Giovanni e poi in cortometraggi premiati come "Musica Mia" del 2017, in concorso al David di Donatello e  "La Gita" del 2018, vincitore al Festival del Cinema di Venezia

Segue il lavoro in TV e per Netflix, nella serie "Luna Nera" di Francesca Comencini in cui interpreta Spirto, un giovane tormentato, ed Happy Crown nel 2019 prima de "E' stata la mano di Dio". Per il film ha studiato molto, sia perchè inizialmente pensava di dover interpretare una parte della pellicola e non di esserne l'unico protagonista, un po' perchè nel film Sorrentino aveva riversato tanto dolore e preziosi dettagli della sua storia personale. Per prepararsi, ha chiesto ai suoi di lasciarlo da solo tutta l'estate, ha cercato di instaurare un rapporto con il regista senza forzarlo troppo. Il suo mentore, gli ha consigliato una playlist di canzoni anni '80 e due film, Era mio padre e L'uomo che amava le donne da vedere per ispirarsi alla malinconia di Jude Law e alla nostalgia negli occhi degli attori francesi di Truffaut.

Nonostante recitare con Sorrentino sia stato un punto portante della sua carriera, l'attore vive in un mood che mescola gioia e paura, come in tutti i momenti topici della vita. "Faticherò a trovare un altro ambiente di rara delicatezza e umanità" dice parlando della collaborazione con il regista de "La grande bellezza", non riuscendo a figurarsi cosa possa serbare per lui il futuro. Al momento residente a Roma, il suo desiderio è quello di continuare a lavorare in ruoli di alta gamma, che vista la sua sensibile professionalità arriveranno presto.