The Attico presenta “I Am Everybody”, la collezione autunno/inverno 2025 L’inno metropolitano della donna-molteplice
C’è qualcosa di profondamente liberatorio nel dichiarare che la coerenza è una trappola. In un’epoca in cui si è costretti a definirsi, rinchiudersi in ruoli chiari, ordinati, pubblicabili su un profilo, The Attico sceglie di gridare il contrario. La collezione autunno/inverno 2025 I Am Everybody è un gesto poetico e politico insieme, un invito a sfuggire all’univoco, a frantumare le aspettative, a indossare ogni versione possibile di sé.
Una, nessuna, centomila. Le tante sfumature di The Attico
Con I Am Everybody, Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini affermano un’estetica dell’adattabilità che è, prima ancora che stilistica, esistenziale. È l’abito come linguaggio mutevole, come pelle che si trasforma. È la donna che rifiuta il personaggio fisso, la coerenza come obbligo sociale, per abbracciare invece il proprio caos interiore, le sue mille sfumature, i suoi contrasti. “Abbiamo tutti il diritto di essere chi vogliamo e di cambiare quanto vogliamo”, recita il comunicato stampa – e questa dichiarazione diventa manifesto. La narrazione visiva che accompagna la collezione è ambientata nel cuore di una giungla urbana: asfalto, cemento, luci al neon, linee nette che scorrono veloci come le giornate nelle metropoli. Qui si muove la creatura The Attico, figura in continua metamorfosi, che si racconta attraverso ciò che indossa. Ogni capo è una variazione sul tema dell’identità, ogni look un tentativo di riflesso, di affermazione, di fuga.
Le caratteristiche della collezione
A livello stilistico, la collezione si presenta come una sinfonia di tensioni e opposti: il glamour tagliente incontra la funzionalità, la sensualità coesiste con l’autorità del tailoring. Gli abiti, siano essi mini o lunghi, sono aderenti, veloci, come pensieri che non si lasciano trattenere. Il trench, protagonista assoluto, ha tagli netti, spalle importanti e un’attitudine quasi militare. Il guardaroba si espande poi in direzioni inaspettate: la varsity jacket oversize con logo sul retro rilegge il bomber Attico in chiave urbana e giovanile, mentre le citazioni alle uniformi portano ordine visivo e rigore. I pantaloni cargo con zip invitano a un gioco stilistico aperto, fluido, personalizzabile. E poi ci sono i richiami alla natura primitiva, come la stampa serpente e la pelliccia mongolia, che spingono verso l’istinto, la selvatichezza controllata. La gamma materica è ricchissima: pelle, lana, denim, flanella, jersey, satin, chiffon, gabardine, georgette e popeline si mescolano in un equilibrio di densità e leggerezza. La palette è sobria, quasi notturna: nero, grigio, beige, verde oliva. Ma non mancano gli accenti: rosa cipria e rosso intenso, come un’improvvisa espressione emotiva che rompe la calma. Le scarpe, stivali sopra il ginocchio, ankle boots dal tacco curvo, e le borse iconiche del brand (La Passeggiata e la nuova Day Off small) completano i look come gesti di stile istintivi, mai decorativi.
Identità mutevole come manifesto
Più che una collezione, I Am Everybody è un discorso. Un discorso sulla libertà di esistere fuori dagli schemi e sulla moda come possibilità di espressione spontanea e sfaccettata. The Attico non ci dice chi è la sua donna: ci mostra invece quante può essere, quante versioni di sé può indossare nel corso di una giornata, di un’emozione, di un imprevisto. C’è qualcosa di profondamente contemporaneo in questa proposta. È un abbigliamento che non rincorre la perfezione ma accoglie la molteplicità, che non impone ma accompagna. In un tempo in cui chiediamo alla moda autenticità, connessione, senso, The Attico risponde con un’estetica che si sporca di realtà, si apre al gioco, ma resta saldamente elegante, nitida, potente. I Am Everybody è, in fondo, un invito a riconoscersi in tutte le proprie sfumature. A sentirsi legittimate a cambiare, a disordinarsi, a non scegliere. Perché in una città che corre, l’unica vera coerenza è la capacità di trasformarsi.