
Bethan Laura Wood: "Il profumo può abitare lo spazio visivo"
Abbiamo chiacchierato con l'artista che durante la Design Week ha collaborato con Byredo

23 Aprile 2025
Al Salone del Mobile 2025, o meglio al Fuorisalone, Byredo ha affidato alla designer e artista britannica Bethan Laura Wood l’interpretazione più creativa e vibrante della propria estetica. Una collaborazione fatta di pattern, colore, profumo e movimento, che ha trasformato lo store milanese in Piazza Meda, una cargo bike e perfino un’edicola in una narrazione sensoriale continua. Ma come nasce un progetto così? "Spesso tutto parte da un’osservazione: posso visitare un posto, scattare foto, esplorare materiali, o, come in questo caso, partire da un invito di un brand", ci racconta Bethan Laura Wood. "Con Byredo ho studiato la loro identità, ciò che li rende unici, e ho cercato punti di contatto con il mio mondo".
Profumi come personaggi in una città immaginaria: intervista a Bethan Laura Wood
Il cuore del progetto è l’installazione che si sviluppa tra interni ed esterni, pensata come una vera e propria città sensoriale. Bethan spiega: "Mi piaceva l’idea che ogni profumo potesse diventare un’identità diversa, come se ognuno abitasse un edificio nella città. Ho creato delle finestre attraverso cui si poteva sbirciare dentro queste case immaginarie e scoprire l’anima di ogni fragranza". Un modo potente per visualizzare ciò che, normalmente, resta invisibile: il profumo. "Ogni essenza ha una sua personalità. È una scelta intima, personale, ed è bello pensare che possano "abitare" lo spazio visivo", ha aggiunto.
Un pattern in movimento
Una delle sfide più stimolanti è stata rendere il pattern fluido, adatto sia a superfici statiche che in movimento. "Adoro il fatto che il pattern scivoli per la città sulla cargo bike. Ho fatto anche un giro sopra e vederlo muoversi è stato divertentissimo!" racconta Bethan sorridendo. E aggiunge: "In questo progetto amo il fatto che si sviluppi sia all’interno che all’esterno, e che abbia preso vita in spazi con cui non avevo mai avuto un dialogo prima".
Il ruolo del colore e della materia nel progetto con Byredo
Per Bethan Laura Wood, i colori e i materiali sono un linguaggio primario. "Amo i colori in combinazione. Ne prediligo certi gruppi, ma il verde, ad esempio, mi affascina perché ha mille sfaccettature, dal neon industriale al verde erba. Però lo uso con cautela proprio perché mi piace tanto" confessa. Non solo colore, ma anche tatto e sensazioni fisiche: "Sono una designer di oggetti fisici. Per me toccare, sentire, annusare... sono tutti aspetti fondamentali. Voglio che ogni senso venga coinvolto nel mio lavoro".
Il processo creativo: istinto e ricerca
Il metodo di Bethan è un ibrido tra istinto, artigianato e tecnologia. "Comincio disegnando a mano, poi passo ai mockup, poi al digitale. Per questo progetto ho dovuto capire come rendere il pattern sia opaco che trasparente, giocando con il vinile e le sue diverse possibilità cromatiche". La collaborazione con Byredo è nata da un invito del curatore Mathieu Meyer. "Conosco Mathieu da anni, attraverso altri designer come Fabian Capello. Quando mi ha invitata ero entusiasta, perché conoscevo Byredo, usavo già il profumo Young Rose! Mi affascinava la loro estetica nera e bianca, molto grafica, e mi ha stimolata pensare a come contaminarla con il mio mondo di colori".