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Anche fare le pulizie è diventato un trend

I lati oscuri dell'ossessione social per la pulizia

Anche fare le pulizie è diventato un trend I lati oscuri dell'ossessione social per la pulizia

Quante volte vi lavate le mani in un giorno? E il viso? Quanti prodotti applicate? Cambiate federe ai cuscini ogni sera o solo due volte al mese? Prima di conservare i maglioni e i cappotti per l’inverno li portate in lavanderia? E le scarpe? Le riponete così come sono o prima le lavate con una spugna? Le indossate in casa? E quando organizzate una cena con gli amici, chiedete a tutti di lasciarle alla porta? Quanti prodotti utilizzate per lavare il bagno? Quanto spesso e con che intensità? Se questa raffica di domande sempre più specifiche vi ha fatto venire l’ansia, benvenuti sui social network. Più specificatamente, nel clean tok, la parte di TikTok in cui si performa la cleanliness, cioè la pulizia. 

Siamo troppo ossessionati dalla pulizia?

Avete visto i contenuti di cui stiamo parlando? L’ultimo ad aver fatto scalpore è quello di una donna che sostiene che bisogni lavare l’albero di Natale sintetico. A questo scopo, lo mette nella vasca da bagno e lo pulisce da cima a fondo con grande dispiego di detersivi. Inutilmente, pare, visto che l’acqua sul fondo della vasca è perfettamente pulita. Ancora, qualche tempo fa aveva fatto il giro dei social network quello di un altro utente che gettava nel water tantissimi detersivi, tutti diversi per consistenza (liquidi, in polvere, in crema) e colore. Una sorta di ASMR della pulizia, potenzialmente molto pericoloso: la reazione chimica e dietro l’angolo, e con i prodotti per pulire non si scherza: i fumi possono essere molto nocivi. Ancora, stesso effetto fanno i video in cui osserviamo i professionisti pulire i tappeti con i loro macchinari. Nessun problema, e sono davvero molto rilassanti, se non fosse che si inseriscono in una più ampia fissazione per la pulizia e la cleanliness che parte dal trend della clean girl e finisce con i contenuti che invitano a disinfettare tutto, maniacalmente, anche gli articoli da supermercato prima di farli entrare a casa o, ogni domenica, a impilare una quantità spropositata di salviettine umidificate o pastiglie per la lavastoviglie in contenitori acquistati appositamente, tutti uguali, per fare restock e iniziare la settimana puliti e pronti a combattere qualsiasi sporcizia. 

@rhema.br Clean my Christmas tree with me

I problemi della performative cleanliness

I problemi con quella che Vox ha chiamato performative cleanliness sono svariati. In primis, si tratta appunto di una performance, un modo per sentirsi superiori agli altri e, nemmeno troppo velatamente, giudicarli o farli sentire in difetto se non sono puliti tanto quanto noi, o se non hanno le stesse identiche abitudini. In secondo luogo, si tratta di routine poco realistiche, che settano standard impossibili per chiunque abbia una vita normale. Chi ha tempo di farsi la doccia solo e soltanto di sera e non di mattina perché "altrimenti si va a dormire sporchi"? O di cambiare le lenzuola due volte a settimana? Neanche a dirlo, poi, spesso si tratta di contenuti che spingono all'acquisto. Della nuova spugna, della nuova crema lucidante, del nuovo gadget disinfettante. E, c'è da notare, che questi contenuti vengono fatti quasi solo da donne per donne, con grande enfasi sul tenere in ordine la casa. Si ricade, in breve, negli stereotipi che vorrebbero la donna come casalinga, in controllo dei suoi figli e della pulizia, loro e del loro ambiente. Come se non bastasse, infine, non è detto che disinfettare tutto aiuti le persone a evitare patologie, anzi. I disinfettanti uccidono anche i germi buoni, quelli che ad esempio aiutano a digerire il cibo o a costruire il nostro sistema immunitario. Ancora, eliminare ogni granello di possibile sporcizia può causare a lungo termine la resistenza agli antibiotici, per non parlare dei già nominati fumi tossici.

@tylerkirkendoll1 Who needs their house cleaned? #cleantok #menwhoclean #washboardabs #cleanlinessisgodliness #ocdproblems #cleanfreak #everywomensdream #mrhusband Aesthetic - Tollan Kim

La risposta è un inno alla normalità

Come prevedibile (si tratta dopotutto di contenuti estremi e polarizzanti) è già nata la risposta, sotto forma di video. Mamme indaffarate mostrano le loro case normali, propongono routine di riordino realistiche e normali al grido di #nonaesthetic. È quello che è successo, ad esempio, quando Julia Fox ha mostrato casa sua. In quell'occasione, i commenti erano pieni zeppi di persone che la lodavano perché si trattava di un posto normale, vissuto, non asettico, in poche parole relatable. Ma da quando la normalità è così lontana dai nostri social che ha bisogno di essere applaudita e accolta con sollievo? Persino Marie Kondo, regina del riordino, ha ammesso di aver rinunciato a tenere la sua casa perfettamente pulita e in ordine. Infine, K.C. Davis, che ha scritto il libro How to Keep House While Drowning e ha dedicato il suo account a dare consigli di pulizia realistici e verosimili a chiunque trovi difficoltoso occuparsi della casa, ci mette tutti in guardia: non bisogna assolutamente fare della pulizia una questione di moralità o di giustezza, anzi il contrario. Secondo lei, infatti, si parla di performative cleanliness quando: "Puliamo la nostra casa perché speriamo di diventare qualcuno che non siamo, invece di capire che chi siamo in questo momento è importante, e dobbiamo prendercene cura". In maniera raggiungibile e realistica, magari. 

@domesticblisters What is performative housekeeping and how is it different than care tasks? #CleanTok #StruggleCare original sound - Kc Davis

Pulire (ed esistere) lontano dai social

Alla fine della fiera, il consiglio è sempre lo stesso. Se i social network ci fanno sentire sotto pressione e sempre in difetto, proponendoci idee di bellezza, pulizia, perfezione, purezza, superiorità che troviamo impossibili da applicare nella nostra vita, forse la colpa non è della nostra vita, ma dei contenuti che fruiamo e dell'influenza che gli permettiamo di avere sulla nostra giornata. Non occorre essere esattamente come le clean girl per essere pulite. Una sana dose di distacco da quello che vediamo, mescolata sapientemente con la convinzione reale di star facendo il meglio che possiamo con i mezzi che abbiamo, potrebbe aiutarci. Sia a non farci intristire dalle vite perfette di chi per lavoro si filma mentre pulisce, sia ad apprezzarci un po' di più, in toto.