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Cos'hanno in comune Taylor Swift, Olivia Rodrigo e Bottoms?

Nuove cantanti, autrici e registe esprimono nel loro lavoro lo spirito del nostro tempo

Cos'hanno in comune Taylor Swift, Olivia Rodrigo e Bottoms? Nuove cantanti, autrici e registe esprimono nel loro lavoro lo spirito del nostro tempo

Nell’ultimo anno - anche solamente osservando i principali canali di premiazione dell’industria dell’intrattenimento - si è vista una notevole concentrazione di nuove autrici, musiciste e registe che come non mai hanno saputo incanalare lo spirito del nostro tempo, mostrando senza remore o timori ciò che effettivamente sta accadendo: un cambio radicale nella conformazione estetica e visiva del racconto generazionale. Capire a fondo come questi diversi linguaggi artistici si correlano e si influenzano a vicenda ci permette di comprendere i modelli espressivi delle nuove generazioni. In questo articolo, metteremo in relazione Taylor Swift, Emma Seligman e Olivia Rodrigo, per capire cosa sta succedendo tra le ragazze e quali sono i temi principali di questo tipo di prodotto audio-visivo.

Il caso Emma Seligman

Se ormai non sorprende che l'Eras Tour di Taylor Swift sia diventato a tutti gli effetti un microcosmo a sé stante, un universo in cui le generazioni si incontrano, una realtà alternativa, e che Olivia Rodrigo con il suo ultimo album Guts abbia saputo incanalare il teenage dream della gen Z, si può affermare che questa funzione, nel cinema, sia stata assunta da Emma Seligman. Sin dal suo film d’esordio Shiva Baby, che esplorava il percorso di crescita di una giovane donna catturandone ansie e timori all’interno del contesto claustrofobico di un funerale ebraico, Emma Seligman ha saputo interpretare minuziosamente lo spirito femminile odierno, sfruttando i generi a suo piacimento ma allo stesso tempo ribaltandone la percezione. Gli elementi di horror psicologico e di commedia di formazione adolescenziale e le citazioni ad American Pie che ritroviamo in Bottoms, sua ultima fatica, servono a raccontare la ricerca identitaria delle ragazze di oggi in maniera coraggiosa perché realistica e nuova, ribaltata rispetto agli stilemi misogini del passato.

Le dichiarazioni della regista di Bottoms

"Mi mancava quel genere", dice Seligman. "Mi mancavano i film esagerati del liceo… volevo solo riproporli. E parte del riproporlo per me è renderlo queer e femminile. Ma per me questo non cambia il genere, è semplicemente la mia versione", ha poi aggiunto. "Ripenso al liceo: è stato terribile, soprattutto quando sei una ragazzina emotiva che inizia a capire quanto il mondo è contro di te e quanto il mondo ti odi come donna. Stavo cercando di adattarmi. Odiavo il mio corpo: quella era la cosa più grande, come lo è per così tante persone. Non sapevo come gestire le mie emozioni e quindi pensavo di essere pazza. Non sapevo di essere strana. È semplicemente uno schifo: è uno schifo essere un'adolescente". Gli intenti individualistici delle protagoniste, due looser adolescenti che vogliono conquistare le cheerleader formando un fight club, diventano motivo di esplorazione dello stato della situazione femminile e queer all’interno di un contesto scolastico e non solo, proprio come Fight Club di Chuck Palahniuk faceva con l'identità maschile degli anni Novanta. 

Il tema nel cantautorato: Olivia Rodrigo e Charli XCX

Mentre Seligman affronta questo tema nel cinema queer e di ispirazione nineties, Olivia Rodrigo lo fa nella musica, connettendosi perfettamente a lei. "Non sono cool, non sono intelligente e non so nemmeno parcheggiare" canta Oliva in Brutal. Guts, dopotutto, è concept album sull’essere una teenager nella generazione Z ispirato agli stilemi del pop punk anni '90. Olivia Rodrigo, ex star bambina di Disney Channel, si interroga sul ruolo della cultura delle bellezza, su cosa vuol dire approcciarsi all’età adulta anche attraverso quello che racconta nelle sue canzoni. “Passerò tutto il resto dei miei anni desiderando di poter tornare indietro?” si chiede, disperata,  come potrebbero fare le due protagoniste di Bottoms. Tornando al film e sottolineando ulteriormente il suo legame con la musica, anche la sua colonna sonora (co-composta da Charli XCX) riprende questi temi utilizzando la musica elettronica per raccontare l’evolversi delle protagoniste e della situazione in cui si trovano, mettendo al centro il testo e diventando elemento narrativo portante.

Un nuovo intrattenimento al femminile

È una fusione di generi e di tipologie di contenuto che si scontra e si incontra, con temi in comune e modalità differenti. Grazie a queste artiste sempre più artiste decidono di seguire, portando in primo piano le preoccupazioni e i timori delle ragazze giovani, anche quelli più inconfessabili, con un coraggio e una libertà mai viste prima. Chissà se la colonna sonora del prossimo lungometraggio di Seligman la comporrà Taylor Swift in persona.