
Buon compleanno Gossip Girl 18 anni tra glitter, scandali e lezioni che oggi farebbero discutere
Diciotto anni fa, Manhattan veniva conquistata da un gruppo di adolescenti impeccabili e spietati: Gossip Girl non era solo una serie televisiva, era un fenomeno culturale. Party esclusivi, outfit da sogno, pettegolezzi che decidevano reputazioni: per i Millennials e i primi adolescenti della Gen Z, tra cui la sottoscritta, il teen drama di Josh Schwartz e Stephanie Savage è stato molto più di intrattenimento, è stata una Bibbia. È stato uno specchio di desideri, insicurezze e ambizioni e ha definito un’idea di adolescenza spregiudicata che non aveva precedenti. Oggi, però, guardare indietro significa anche riflettere sulle ombre della serie: classismo, bullismo e relazioni tossiche che lo show presentava come normalità, elementi che nel 2025 sarebbero difficili da proporre senza generare forti critiche.
Gossip Girl oggi
Upper East Side: un sogno dorato e le sue ombre
Parte del fascino di Gossip Girl risiede nella costruzione di un universo iperrealistico e seducente: l’Upper East Side è un palcoscenico dove ogni outfit, location e party raccontano chi sei e quale posto occupi nella società. Blair Waldorf, Serena van der Woodsen e Chuck Bass non erano solo protagonisti: erano icone di stile, ma anche simboli di un mondo selettivo ed esclusivo, dove la ricchezza definiva il valore sociale. La serie, in questo senso, è un manuale di classe e gerarchie: scuole, feste e persino relazioni sentimentali erano spesso decise dal patrimonio e dal prestigio familiare. Per gli spettatori giovani, questo creava fascino ma anche un messaggio implicito: il successo e la popolarità dipendono dal denaro e dall’accesso a reti privilegiate. In parte veritiero, ad oggi, nel 2025, questo tipo di narrativa sarebbe contestata, trovandosi davanti a un pubblico più sensibile alla rappresentazione dei privilegi e delle disuguaglianze sociali.
Amore e potere: relazioni tossiche raccontate come romanticismo
Un’altra dimensione problematica riguarda la rappresentazione delle relazioni personali. Le vendette, i tradimenti e le manipolazioni erano al centro della trama e spesso presentate come gioco o strategia romantica. Chuck Bass, in particolare, è emblematico: affascinante e carismatico, ma spesso abusivo. Gelosia estrema, controllo, comportamenti manipolativi venivano raccontati come “passione complicata” o romanticismo drammatico. Una serie odierna non potrebbe permettersi di normalizzarle senza una chiara presa di distanza critica. Anche il bullismo tra coetanei, oggi sarebbe giustamente interpretato come abuso psicologico. La leggerezza con cui la serie trattava questi temi riflette le norme culturali del 2007, ma funge anche da promemoria su quanto sia cambiata la percezione di rispetto e tutela dei più giovani.
Il lusso come spettacolo e la fama come punizione
Gossip Girl ha anche anticipato l’importanza dei social network: la voce anonima che diffondeva pettegolezzi era un proto-Instagram, un feed di scandali e segreti che plasmano le reputazioni. Questo aspetto lo rende profondamente attuale, anticipando le dinamiche digitali che oggi caratterizzano la vita dei giovani. Tuttavia, il messaggio implicito è spesso ambiguo: la fama può essere sia ricompensa sia punizione, ma la morale non è mai chiara.
Moda, estetica e influenza culturale
Nonostante la rinnovata sensibilità, non si può parlare di Gossip Girl senza riconoscerne l’influenza estetica: dagli iconici headband e i look preppy di Blair Waldorf agli abiti da sera scintillanti di Serena van der Woodsen, fino ai cappotti strutturati e ai blazer sartoriali di Chuck Bass, ogni dettaglio di costume contribuiva a costruire non solo uno stile personale, ma un’intera narrativa sociale. Le location, dai caffè bohémien di SoHo agli hotel di lusso sull’Upper East Side, trasformavano Manhattan in un palcoscenico perfetto, dove ogni angolo raccontava esclusività e status. Perfino i dialoghi, ricchi di riferimenti alla moda, alla cultura pop e alla vita sociale, erano studiati per consolidare quell’immagine aspirazionale.
Diciotto anni dopo, Gossip Girl rimane un’icona culturale, ma la sua eredità è ambivalente. Forse il vero merito della serie è proprio questo: ci invita a riflettere sul mondo che amiamo guardare, sulle aspirazioni estetiche e sociali che ci affascinano, e su ciò che, oggi, non accetteremmo più.
























































