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Il gossip tra ragazze è un diritto?

Considerazioni su una pratica millenaria

Il gossip tra ragazze è un diritto? Considerazioni su una pratica millenaria

Se le vostre amiche, colleghe o conoscenti parlassero male di voi in gruppo, voi vorreste saperlo? E in che modalità? A tutti è capitato di parlare in termini non esattamente lusinghieri di qualcuno, ma nessuno vorrebbe subire lo stesso trattamento, soprattutto se fatto da persone fidate e se documentato sui social nel dettaglio e a gran voce. 

I giustizieri di TikTok

C’è un certo tipo di contenuto specifico su TikTok che consiste nell’avvertire una persona sconosciuta che qualcuno sta parlando male di lei, e poi sperare che l’algoritmo dell’app faccia la sua magia e porti il video sulla for you page del diretto interessato. Nei commenti, gli altri utenti scrivono di dove sono, per aiutare la localizzazione. Inizialmente utilizzato per denunciare tradimenti di fidanzati fedifraghi in viaggio, questo tipo di contenuto si sta allargando a macchia d’olio, portano a una riflessione generale su cosa significhi fare gossip nel 2023.

Il casus belli

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il video dell’utente kelliekelshow, che ha ripreso se stessa e un gruppo di ragazze a lei sconosciute e ha detto: “Sarah, le tue amiche stanno parlando di te. Dicono che eri nuda in un video” e poi ha aggiunto: “Aiutatemi a trovare Sarah, deve saperlo”.

Qualcuno dice no: il gossip deve essere libero

Nei commenti sia persone che inneggiano alla giustizia e offrono aiuto e collaborazione per trovare la povera Sarah, sia utenti che si chiedono se parlare male di qualcuno sia una colpa abbastanza grave da rendere lecito lo sbattere su Internet i colpevoli, filmati di nascosto e giudicati da una corte di sconosciuti senza contesto. Anche solo questo spunto potrebbe aprire una riflessione: perché ci sentiamo così liberi e tranquilli nel filmare e postare persone sconosciute senza preoccuparci della loro riconoscibilità? E perché pensiamo che qualsiasi comportamento sbagliato debba passare dalla gogna pubblica per poi avere qualche tipo di punizione divina? 

Pubblico e privato si confondono

L’impressione è che meccanismi di protesta social nei confronti di personaggi pubblici si siano traslati sulle persone comuni, il concetto di “reato” punibile dal tribunale virtuale allargato a dismisura. L’errore principale (e dovrebbe essere inutile sottolineare che esistono comportamenti ambigui, sbagliati e imperdonabili, in una scala di valori che si divide tra morale personale ed etica, tra errore e reato) è applicare lo stesso trattamento indistintamente, trascurando un’informazione fondamentale: non tutti sono personaggi pubblici. Non c’è da stupirsene, larga parte dei contenuti di TikTok è basato su una confusione totale e pericolosa di pubblico e privato, dagli screen di conversazioni personali usate per shock value in poi.

Il gossip come azione positiva

Ad ampliare la questione, ormai da tempo sta avvenendo nelle discussioni social (e non solo) una sorta di riconsiderazione del concetto di gossip, passato dall’essere considerato una lista di malignità senza ragione dette alle spalle della persona interessata a un’azione più sfumata, una discussione sull’altro che ha anche delle sue peculiari utilità. Questa rilevazione non è senza fondamento. La sociologa e scrittrice Silvia Federici, ad esempio, ha postulato che prima della rivoluzione industriale e dell’avvento del capitalismo comunemente inteso le chiacchiere tra donne sugli altri membri della comunità, adesso sminuite come pettegolezzi, servissero non solo a scambiare informazioni fondamentali su persone reputate pericolose, ma anche a cementificare i legami tra le donne e a creare per loro un ambiente sicuro di espressione libera.

@idunnoijuswerkhere That karma always comes back around #karma #gossip #girlproblems #fortheladies #girlsgaysandtheys original sound - Cam

Può esistere il pettegolezzo etico?

Da qui è nato una sorta di movimento implicito di gossip etico, che ad esempio sta attento alle identità delle persone discusse e non offende l’aspetto fisico e in generale le cose che non possono essere cambiate, concentrandosi invece su comportamenti scorretti, mancanze di rispetto e preoccupazioni varie. Davanti a un cocktail o a una tazza di caffè, naturalmente, perché alcune cose non cambiano mai.