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La psicologia dietro al photo dump medico

Tra rischi e benefici

La psicologia dietro al photo dump medico Tra rischi e benefici

Basta immagini patinate, studiate e ritoccate ad arte per veicolare l’illusione di una vita fatta di glamour, sorrisi e nessun problema. I feed di Instagram "perfetti" non interessano più a nessuno. Negli ultimi anni, a conquistare spazio e like su Instagram non sono più i post di influencer e celebrità in impeccabili abiti da sera con il trucco senza la minima sbavatura elegantemente adagiati su canapè di design, ibernati in una fissità plastica e asettica come una diva del cinema muto. La perfezione estetica ha lasciato il posto a selfie sfocati, patatine fritte e panini morsicati, foto low-fi, acne e occhi arrossati dal pianto. Il risultato è un linguaggio social più autentico, diretto e veritiero che sembra abbattere le distanze e i confini tra una star e la sua community. Insomma, vedere Hailey Bieber in pigiama e i capelli non freschi di shampoo o Gwyneth Paltrow con la ricrescita e la maschera all'argilla spiaccicata in faccia le fa percepire più simili, vicine a noi comuni mortali. Il passo successivo di questo tentavo di rendersi "relatable"? Gli scatti in ospedale o negli studi medici.

Il trend dei post a contenuto medico

Tra le cose che ci ha regalato la pandemia, insieme ad una maggiore tolleranza per i peli superflui e un desiderio inappagabile di paillettes, ci sono i contenuti a tema medico. In bella vista nel feed o nascosti tra photo dump, sempre più celebrità condividono sui social loro momenti mentre si sottopongono a trattamenti sanitari o visite mediche. Dopo borse, gioielli, make up e chignon, adesso l’attenzione è focalizzata su flebo, cicatrici, ematomi, bende e siringhe. L’ultimo esempio è Bella Hadid che, per giustificare la sua assenza dalle passerelle, lo scorso mese ha postato una serie di foto che documentano il suo percorso di cura dalla malattia di Lyme, un'infezione trasmessa dal morso delle zecche e causata dalla spirocheta Borrelia che può portare ad alterazioni neurologiche e complicanze cardiache e reumatologiche. Nella gallery si vede la modella, che già aveva parlato apertamente con i fan dei suoi problemi di salute mentale, durante i trattamenti, tra referti medici, flebo, trasfusioni e l’affetto di famiglia e del suo cane. 

Come Bella, sono tante le star che hanno scelto di mostrare la loro fragilità e il loro dolore. L'anno scorso, Emma Chamberlain ha documentato la sua infezione agli occhi su Instagram. Tom Holland ha postato le immediate conseguenze della rimozione del suo dente del giudizio. Già nel 2021 Marc Jacobs ha postato su IG il suo iter di guarigione da un lifting e, prima ancora Selena Gomez aveva mostrato un suo scatto in ospedale, dopo il trapianto di rene, mentre Lady Gaga aveva approfittato dei social per dichiarare di soffrire di fibromialgia.

I trattamenti medici sono la nuova frontiera per gli influencer?

In agosto Kim Kardashian ha postato uno scatto alquanto inusuale per il suo feed: posava, con tanto di camice grigio dell’ospedale, accanto al Prenuvo Scan. No, non era il teaser di una sua partecipazione a Grey’s Anatomy, ma nella didascalia decantava i benefici del macchinario, una sorta di risonanza magnetica total body preventiva, in grado, secondo Kim, di "rilevare il cancro e le malattie come gli aneurismi nelle sue fasi iniziali, prima che si manifestino i sintomi." La founder di Skims non è stato l’unico volto noto a reclamizzare il macchinario della start up Prenuvo. Tra chi si è prestato a questa operazione di marketing ci sono anche Cindy Crawford, Miranda Kerr, Kris Jenner, Lily Aldridge, Zac Posen e Ian Somerhalder. 

I rischi dei contenuti medici da parte delle celeb

Gli esperti medici sono scettici riguardo allo Prenuvo Scan e alla scansione preventiva dell'intero corpo non coperta da assicurazione reclamizzata come "salvavita". La sconsigliano, soprattutto a per le persone asintomatiche, sia a causa del costo inaccessibile di 2.499 dollari sia perché affermano che "non ci sono prove a sostegno" della sua efficacia e che e scansioni potrebbero "causare danni significativi e sprecare denaro e risorse sanitarie". 

Quando entriamo in contatto con le persone attraverso i media, iniziamo a sviluppare una familiarità quasi come se fossero parte della nostra famiglia, sviluppando spesso inconsciamente associazioni positive: tutto ciò che quelle celebrità sostengono o di cui parlano ha un effetto su di noi. In poche parole, se ci piace quell'individuo, abbiamo risposte altrettanto positive a quasi tutto ciò che fa. Questo può rivelarsi particolarmente pericoloso quando un personaggio che apprezziamo parla di terapie o prodotti medici, pur non avendone le qualifiche adatte per farlo. I rischi sono molteplici. Può portare i pazienti ad affidarsi alla sua celeb preferita optando per soluzioni rapide e superficiali piuttosto che richiedere l’assistenza completa offerta da un professionista medico. Può creare disinformazione, autodiagnosi errate e semplificare eccessivamente le soluzioni a problemi sanitari complessi. E persino far emergere "l'ipocondriaco che c'è in tutti noi".

I post a tema medico possono anche essere utili

Parlare e mostrare gli effetti della malattia, sia mentale sia fisica, sui social ha indubbiamente dei vantaggi. Alcune condizioni, in particolare alcuni problemi di salute mentale, sono ancora stigmatizzate. I post onesti delle celebrità possono fare molto per normalizzarle e far sentire chi ne soffre meno solo. Che si tratti di malattia di Lyme, endometriosi, lupus o dolore cronico, condividere consapevolezza pubblica può anche indurre le persone a parlare con i propri medici di dolori fastidiosi che non avevano considerato come possibili sintomi o generare interesse e finanziamenti per ulteriori ricerche mediche. Un po’ come è accaduto quando Angelina Jolie ha parlato della sua decisione di sottoporsi a una mastectomia preventiva aumentando la consapevolezza sul tumore al seno o come Selma Blair la sua quotidianità con la sclerosi multipla.

In conclusione, bisogna sempre fare attenzione a distinguere il confine tra destigmatizzazione e marketing, soprattutto quando a postare sono le persone più influenti online e non parla più solo di tisane per la pancia piatta o di integratori alimentari, ma di malattie serie per le quali bisogna rivolgersi ad uno specialista e non a Kim Kardashian.