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L'unapproachable makeup ci dice qualcosa sulla contemporaneità

Le ragazze non vogliono più essere desiderabili

L'unapproachable makeup ci dice qualcosa sulla contemporaneità Le ragazze non vogliono più essere desiderabili

Da sempre, nella storia, beauty e makeup sono stati usati dalle ragazze con degli scopi ben specifici. Per sembrare più sane, meno sane, più abbronzate, pallide, paffute o magrissime, per segnalare la propria appartenenza a una subcultura alternativa, per sentirsi una clean girl, una ballerina o una scene queen. Un vero e proprio codice comunicativo condiviso fatto di passaggi ben precisi e regole. 

L’unapproachable makeup

Mai come adesso, però, il trucco era stato usato per influenzare i rapporti con il resto del mondo, o meglio scongiurarne il rischio. Stiamo parlando dell’unapproachable makeup, trend TikTok fatto di eyeliner marcato, counturing forte, sopracciglia sottili e rossetti scuri che serve, come suggerisce il nome, ad rendersi non avvicinabili dall’esterno, superiori e cattive. Se abbinato a un'espressione imbronciata e annoiata, poi, è il massimo. 

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Le influenze di stile nel presente e nel passato

L’hashtag #unapproacchablemakeup totalizza più di 70milioni di visualizzazioni, e tantissime ragazze ne danno la loro interpretazione. C’è chi calca la mano sul make up occhi, chi si concentra sulle labbra e chi invece sulle sopracciglia. L’influenza estetica diretta, ed è chiaro, arriva dai primi duemila, dallo stile Y2K fatto di cigarette moms, di matite labbra scure a contrasto e di spinzettature folli. Le maestre di questi look vengono considerate nel passato Pamela Anderson e Angelina Jolie, nel presente Alexa Demie, Lily Rose-Depp, Gabrielle Bechtel e Bella Hadid.

Qual è la differenza?

L’approccio, però, è completamente diverso rispetto a quello delle dive Y2K. La ragione d’essere di questo specificissimo trend, infatti, è di mettere in soggezione l’altro, e in particolar modo gli uomini. In questo concetto di base si nascondo due spinte, opposte e complementari. In primis, con questo look noir e seducente, si vogliono spaventare gli sprovveduti che sono convinti di poterci avvicinare nei bar, attaccando bottone e non capendo quando troppo è troppo, o quando vogliamo stare da sole con le amiche davanti a un drink. 

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Risultare disturbanti

In secondo luogo, però, in maniera più strisciante e profonda, si vuole disturbare. La bellezza contemporanea ha smesso da tempo di essere luminosa, positiva e gioiosa. Almeno in parte. Mentre i trend come quelli delle glazed donut nails e dello strawberry makeup rimangono fermi, capisaldi di un certo tipo di bellezza e di ragazza, qualcuno non ci sta, e vuole rendersi volutamente dark e moody, come le dive silenziose degli anni 20. Un modo di sentirsi più sicure, certo, ma anche di sfuggire al male gaze, il desiderio maschile che permea tutte le cose, figuriamoci le donne. Un trend particolarmente contemporaneo, dunque, che cerca di trasformare in manifestazione visibile una rabbia e un desiderio di svicolarsi dall'influenza maschile che da tempo bolle e ribolle nelle ragazze di oggi, sotterraneamente. 

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C’è chi va oltre

Come tutti i trend, anche quello dell’unapproachable makeup ha dei limiti, e perpetra una visione della donna spaventosa, ma mai meno di bellissima, ottenibile tramite l'acquisto di un numero variabile di prodotti. Una femme fatale re-immaginata dalla gen Z. Ecco perché alcune ragazze vanno ancora oltre, e usano creme e polveri per trasformarsi in creature fantasiose e pienamente disturbanti. Si parla allora di clowncore, goblincore, ratcore. In questi casi il makeup diventa pittura di scena e forma d’arte, in un totale rifiuto di cosa vuol dire essere tradizionalmente attraenti.