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JLo diventa Jennifer Affleck e scatena la polemica

La scelta della star di firmarsi col cognome del marito ha aperto un dibattito sul femminismo

JLo diventa Jennifer Affleck e scatena la polemica La scelta della star di firmarsi col cognome del marito ha aperto un dibattito sul femminismo

Mentre JLo sta trascorrendo la sua luna di miele a Parigi, negli Stati Uniti scoppia la polemica. Il motivo? La scelta della star di prendere il cognome del neomarito. Nessun documento o dichiarazione ufficiale, le è bastato firmare "Con affetto, la signora Jennifer Lynn Affleckla sua newsletter On the JLo del 17 luglio, in cui raccontava i dettagli del suo matrimonio segreto nella Little White Wedding Chapel di Las Vegas, per venire tacciata di antifemminismo. 

La sua decisione è sembrata, non solo antitetica rispetto a una self-made woman, un’artista che ha sempre posto l’accento sull'empowerment femminile con hit come Ain't your mama, ma equivalente a rinnegare le lotte fatte dalle donne americane negli anni 70 per mantenere il proprio cognome e la propria identità. Le critiche più dure sono arrivate da Jennifer Weiner che ha paragonato il gesto di Jennifer al futuro distopico di Handmaid’s Tale e della sua Gilead dove le donne destinate alla riproduzione erano costrette a prendere il nome del Comandante a cui erano asservite. La giornalista ha scritto sul New York Times: "Una donna che prende il cognome di suo marito mi sembra una sottomissione, un gesto che non dice "ci apparteniamo" quanto "Io appartengo a lui"". Sottolineando che il firmarsi Affleck è "particolarmente scoraggiante", "un gesto radicato indissolubilmente nel patriarcato". Specialmente in un momento così difficile per il femminismo e le libertà civili in America, tra la recente decisione della Corte Suprema di ribaltare la sentenza Roe vs. Wade, il #MeToo, e i possibili attacchi alla contraccezione e al matrimonio tra persone dello stesso sesso.  Un’opinione condivisa anche da Rachael Robnett secondo la quale "la scelta di JLo riflette il maggior status e il potere degli uomini nelle relazioni e nella società". La psicologa dell’Università del Nevada ribadisce che "la gente considera prendere il cognome del marito una simpatica tradizione. Ma è in gioco il potere. E il potere conta."

In realtà, negli Stati Uniti assumere il cognome del marito è una pratica comune, effettuata dall’80% delle donne, che, però, affonda le radici in leggi medievali. Infatti, in alcuni stati degli States fino agli anni '70 le donne sposate dovevano usare il cognome del marito per votare, ottenere il passaporto o la carta di credito. Era quel cognome maschile ad attribure loro identità. Fino al matrimonio non esistevano. Almeno non esistevano molti dei loro diritti. In Italia Jennifer avrebbe fatto non solo una scelta d'amore, ma avrebbe seguito la legge 134 del Codice Civile, secondo cui la moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito dopo aver firmato il contratto di matrimonio obbligatoriamente, senza che questo venga riportato sui documenti. 

Vista in quest’ottica JAff suona piuttosto retrogrado, ma se, invece, fosse, come sostengono anche Vanessa Friedman e Sandra Garcia, una forte dichiarazione di indipendenza? Storicamente assumere il cognome del marito significava diventare una proprietà dell’uomo, mentre mantenere il proprio nome era un segno di indipendenza e autonomia. Adesso, invece è una scelta precisa e una propria decisione. È come se JLo stesse dicendo al mondo "così famosa che posso permettermi di decidere di cambiare nome senza cambiare identità o perdere notorietà". Forse Jennifer, che ha fatto del suo nome un vero brand su cui ha costruito da sola un impero miliardario, si è firmata Affleck solo per celebrare un momento felice, un grande amore coronato dopo anni. E se così fosse, basta una firma per cancellare quello che ha ottenuto fino ad ora?