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Brad Pitt sta per ritirarsi dalle scene?

In una recente intervista, l’attore dice di essere alle fasi finali della carriera

Brad Pitt sta per ritirarsi dalle scene? In una recente intervista, l’attore dice di essere alle fasi finali della carriera

"Penso di essere arrivato all'ultimo tratto, il semestre o trimestre finale. Cosa racconterà questo capitolo? Come voglio strutturarlo?"

In una lunga intervista per l’ultimo numero di GQ, Brad Pitt riflette sul proprio futuro, sul percorso che vuole tracciare ora che sente di essere arrivato alle fasi finali di una carriera trentennale che lo ha portato ad essere una delle star più influenti ed iconiche del cinema. Leggendo queste frasi ci si domanda se Pitt sia davvero così vicino al ritiro dalle scene e, facendolo, vengono in mente immediatamente i nomi di Johnny Depp e Bruce Willis, attori altrettanto iconici che hanno condiviso un destino comune, anche se per motivi diversi, l’uno per il grottesco processo contro Amber Heard, l’altro per una malattia. Se De Niro, Pacino, Nicholson, pur essendo molto più anziani, continuano a recitare e, molto probabilmente, inanelleranno un film dopo l’altro fino alla fine dei loro giorni, la generazione successiva sembra "spezzata". Si ferma prima e lascia posto alla successiva, ai Tom Holland e ai Robert Pattinson. 

La sua storia inizia oltre tre decadi fa, quando, a due esami dalla laurea, molla l’Università del Missouri e gli studi di giornalismo scambiando un futuro come art director con tante identità diverse: dal cowboy sexy di Thelma & Louise al ladro di Ocean’s Eleven, dal detective di Seven al Tyler Durden di Fight Club, dalla Morte innamorata di Meet Joe Black allo stuntman di Once Upon a Time in Hollywood. Sembra lontano anni luce il periodo in cui andava in giro vestito da pollo per sbarcare il lunario. Quentin Tarantino ha detto di lui:

"È una delle ultime star del grande schermo rimaste. È una razza diversa di uomo. E francamente non credo che si possa descrivere esattamente cosa sia, perché è come descrivere la luce delle stelle. L'ho notato quando stavamo girando Bastardi Senza Gloria."

Ormai Pitt è entrato nella storia del cinema e, nonostante le recenti affermazioni, continuerà ad apparire sullo schermo ancora per un po’. Ad esempio interpreterà Ladybug in Bullet Train di David Leitch. Sarà "un assassino a bordo del treno Tokyo- Kyoto che si è appena ripreso da un esaurimento nervoso e torna alla sua professione ad alto rischio con una fiducia un po' fuorviante sulla propria idoneità a riprendere servizio"; mentre reciterà di nuovo accanto a Margot Robbie in Babylon di Damien Chazelle. Probabilmente, Brad diraderà sempre più le sue performance e investirà tempo e risorse nella carriera di produttore. Con la sua società Plan B Entertainment si è occupato di Blonde di Andrew Dominik ed attualmente sta lavorando su un adattamento del romanzo di Miriam Toews, "un film profondo come nessun altro realizzato in questo decennio" che racconta di donne mennonite che si coalizzano contro i loro stupratori.

"Sono una di quelle persone che parla attraverso l'arte. Voglio fare sempre di più. Se non sto facendo qualcosa, mi sento morire dentro."

Spiega l’attore all’autrice Ottessa Moshfegh, alludendo ai suoi tanti interessi che, oltre al cinema, includono l’architettura, la poesia e la scultura. Seduto nel salotto della sua casa in stile Craftsman sulle colline di Hollywood svela alla sua intervistatrice di essere riuscito a smettere di fumare durante la pandemia e di aver trascorso un anno e mezzo frequentando gli Alcolisti Anonimi. Dopo il travagliato divorzio da Angelina Jolie detto stop all’alcool:

"Avevo un gruppo maschile molto bello lì, molto riservato e selettivo, quindi era sicuro perché avevo sentito esperienze di altre persone, come Philip Seymour Hoffman, che erano state registrate mentre vuotavano il sacco, e questo per me è semplicemente atroce".

Brad ha raccontato di aver sofferto molto di solitudine durante la sua vita e di essere riuscito ad avvicinarsi a famiglia e amici solo nell'ultimo periodo con la crescita, identificandosi nella fase del sonetto di Rilke in cui la maturità ti spinge a riuscire a convivere con il paradosso della tua vita, scoprendo un sentimento nitido per dolore e gioia, ultimando la fase di crescita. 

Nonostante non abbia ancora ricevuto una diagnosi ufficiale di prosopagnosia, Pitt ha difficoltà a ricordare le persone nuove, a riconoscere i loro volti, e teme che questo dia di lui una certa impressione distante e distaccata, la stessa della tipica star inaccessibile ed egocentrica. Moshfegh, però, lo descrive in modo opposto, come "affabile e affascinante", "un uomo che sembra profondamente impegnato a creare legami significativi, a sondare i quesiti esistenziali della vita e ad ascoltare le tue storie personali. È l'opposto di un uomo che ti snobberebbe a una festa. È l'uomo che vuole vedere la tua anima". E noi non fatichiamo a crederle.