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5 artiste italiane da tenere d’occhio

Giovani, talentuose e destinate ad avere successo

5 artiste italiane da tenere d’occhio  Giovani, talentuose e destinate ad avere successo
@elenasalmistraro
@la_casetta_dellartista
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Photo credit Sara Gentile
Photo credit SimoneBiavati
Liquid by Rachele Amadori
Res Divina by Rachele Amadori
Res Divina by Rachele Amadori
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@niartgallery
@allegrettiregretti
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@la_casetta_dellartista
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Si chiamano Rachele Amadori, Nicoletta Saracco, Giulia Sollai, Emma Allegretti e Elena Salmistraro. Vengono da regioni, background e stili diversi. Ma hanno anche molte cose in comune: sono tutte italiane, giovani e talentuose. Sono illustratrici, designer, pittrici, vere poetesse dell’immagine capaci di emozionare e raccontare storie con i loro lavori.

Imparate bene i loro nomi, perché, una volta conosciute, non potrete fare a meno di innamorarvi di loro e della loro arte.

 

Rachele Amadori

Photo credit SimoneBiavati
Liquid by Rachele Amadori
Photo credit Sara Gentile
Res Divina by Rachele Amadori
Res Divina by Rachele Amadori
Res Divina by Rachele Amadori

"Metaforico, narrativo, miscelato". Rachele Amadori descrive con questi tre aggettivi il suo stile, il suo trasformare archetipi, simboli e storie che porta chi osserva le sue opere in un viaggio fatto di sperimentazione, spiritualità e vita vissuta.

"Scegliere di stare lucidamente nella storia, soprattutto quella attuale, non è propriamente semplice: diventare un agente enzimatico è da veri duri. L’arte, è il canale che può dare una forma, un abito adatto, dei colori e dei modi di essere alla sfera sensibile ma infinitamente potente. Potremmo dire il lato iconico, tangibile della parte spirituale, personale." - è il significato dell'arte per Rachele.

Ogni tela, infatti, porta con sé un frammento del passato dell’artista: dalle difficoltà affrontate durante l'infanzia e dal volontariato che l’ha portata a fare tante esperienze diverse in giro per l’Italia fino al difficile periodo personale coinciso con i mesi di lockdown. Per Rachele l’arte, passione eredita dai genitori, è una valvola di sfogo, un modo per esprimere sé stessa ma anche un mezzo per connettersi con gli altri e condividere un’emozione. Il suo percorso è in continuo divenire, ma l’ha già portata ad ottenere risultati importanti come il premio Pittura Astratta della Bauhaus Gallery di Roma e la partecipazione alla mostra Barcellona Contemporary 2021 che si terrà dal 3 al 21 giugno alla Valid World Hall Gallery. 

 

Nicoletta Saracco

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Se la storia di Nicoletta Saracco avesse un titolo dovrebbe essere "il potere del colore e la forza del sorriso". Classe 1990, milanese di adozione con un passato nel settore della moda come shoes designer, ha trovato nell’arte una salvezza, una sorta di terapia che l’ha aiutata ad affrontare con forza, tenacia e amore per la vita la diagnosi di tumore al seno. Nicoletta ha cominciato a dipingere durante il primo lockdown e quelle opere, inizialmente nate per tenere occupata la mente, sono diventate un progetto che unisce moda, arte e charity, sensibilizzando verso la prevenzione contro il tumore al seno: così nasce ni.art.gallery

"Da un quadro, ne è arrivato un secondo, poi un terzo, e così via... fino a che ho deciso di parlarne allo IEO e grazie alla loro disponibilità ho iniziato la vendita e raccolta fondi per la ricerca. Infatti, parte del ricavato dei quadri è devoluto alla Fondazione IEO-CCM (Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino). - Ha raccontato in un’intervista ad nss G-Club e poi ha aggiunto - Dietro ogni quadro c'è la mia storia. Non c'è cosa più bella di vivere a colori. Ed è proprio attraverso il potere del colore che voglio trasmettere questo messaggio."

Il soggetto dei suoi coloratissimi quadri (che anche diventato il ricamo di felpe e t-shirt realizzate in materiali bio)? Una madonna, dipinta senza volto in modo che ognuno possa associarla al significato che preferisce. 

 

Giulia Sollai

@la_casetta_dellartista
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Giulia Sollai ama il rumore delle zampette del suo cane, i cartoni animati della Disney, il profumo del sugo al pomodoro, la pizza margherita, le persone che lottano per le cose in cui credono e l’arte. È nata a Cagliari nel 1986, ma vive e lavora a Bologna, dove ha studiato Arti Visive e Pittura all’Accademia di Belle Arti e, poi, si è specializzata in Arti applicate e Illustrazione. Ha un talento eclettico che le ha permesso di lavorare come visual artist e illustratrice freelance spaziando tra diversi settori: dall’editoria al design, dalla pubblicità alla moda. L’ultima sua collaborazione importante è stata con Marella per una capsule di t-shirt per la primavera/estate 2021. Per questa partnership Giulia ha dipinto sei illustrazioni ispirate alla stagione calda e alle donne italiane "che si godono la bellezza delle piccole cose". Proprio queste eleganti figure femminili, un po’ alla Modigliani, intente a bere il caffè, a fare yoga, mangiare spaghetti, a leggere un libro, dominano l’incantevole universo visivo dell’artista sarda. Tra i tanti progetti di Giulia c’è anche La Casetta dell’Artista, il suo home-studio che è anche una galleria d’arte dove espongono diversi artisti, l’Atelier del suo brand di t-shirt, uno spazio culturale che ospita eventi, un blog ed un vero e proprio bed & breakfast che ospita artisti da tutto il mondo (lo trovate su Airbnb).

 

Emma Allegretti

@allegrettiregretti
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Emma Allegretti non va mai da nessuna parte senza le sue penne Micron e i suoi acquerelli Winsor & Newton, perché non si sa mai quando arriva l’ispirazione per dipingere. Romana, con una passione per Tracey Emin e David Hockney, ha ereditato dalla madre, anche lei illustratrice, un talento così grande da aver catturato l’attenzione di Alessandro Michele. Il designer è rimasto affascinato dall’universo visivo di Emma, con le sue figure femminili ironiche e contemporanee che hanno sempre il cellulare in mano, amano il prosecco, vivono in mondo di "no love" e parlano con ironia e realismo di accettazione del proprio corpo, femminilità, sentimenti. L’ispirazione per il progetto di Gucci Beauty arriva, come per tutti i lavori di Allegretti, dalle sue esperienze personali, dalla vita di tutti i giorni, dalla famiglia, dagli amici.  

 

Elena Salmistraro

@elenasalmistraro
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Elena Salmistraro è senza dubbio uno fra i nomi più originali della nuova generazione di designer italiani. Milanese, classe 1983, dopo la laurea triennale in Fashion Design e gli studi di Industrial Design al Politecnico di Milano, ha trasformato i mostri che disegnava da bambina per esorcizzare le sue paure in vere e proprie opere d’arte ironiche, allegre e colorate. Ha iniziato la sua carriera con la ceramica, per poi sperimentare con forme e materiali diversi. I risultati della sua eclettica creatività sono il panda Bernardo, il trono Lisetta, Micky Mouse in ceramica, Polifemo, gli specchi Mata&Grifo e la collezione Primates, i famosissimi vasi a forma di scimmia, nati da un mash-up d’ispirazioni tra i Cercopitecini africani e le Teste di Moro siciliane. Cosa hanno in comune questi progetti realizzati con aziende importanti come Vitra, Lavazza, Alessi, Bosa, De Castelli o Lithea? Sono tutti oggetti creati per emozionare, oggetti con un’anima, che hanno il potere non solo di elevare lo stile delle nostre case, ma di parlare alle persone.