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La storia dell’Orb, il simbolo di Vivienne Westwood

Come è nato l’iconico logo della stilista inglese popolarizzato poi dai choker Bas Relief e TikTok

La storia dell’Orb, il simbolo di Vivienne Westwood Come è nato l’iconico logo della stilista inglese popolarizzato poi dai choker Bas Relief e TikTok

Per lungo tempo le perle sono state associate ad un’eleganza classica, tipica di un certo aplomb aristocratico e conservatore e a dive, come Audrey Hepburn e Grace Kelly, passate alla storia per la loro raffinatezza senza tempo. Poi è arrivata Vivienne Westwood e quelle pietre bianche e luccicanti hanno acquistato un twist inedito, intriso di ribellione, sfida all’establishment e futuro. Come? Per scoprirlo bisogna tornare indietro, a cavallo tra anni ’80 e ’90. È allora che la designer inglese, dopo la separazione con Malcolm McLaren ed aver chiuso temporaneamente il negozio World's End, mentre si trovava in Italia da Fiorucci per ritrovare la vena creativa, realizzò il suo logo, l’Orb. Vivienne stava lavorando a un maglioncino che, idealmente, avrebbe potuto indossare il principe Carlo nel tempo libero. Quindi su di esso aveva inserito tutte le insegne solitamente collegate ad un principe british come i grifoni, il cardo per la Scozia, il porro per il Galles, il trifoglio per l'Irlanda, la corona e anche il famoso globo crucigero che dall’incoronazione di re Carlo II nel 1661 fa parte dell’estetica reale, identificando re e regine della Gran Bretagna come difensori della fede. Westwood non si limitò a proporre il classico Orb, ma lo personalizzò con un tocco futuristico. Ispirata da alcune riviste di astronomia, aggiunse attorno al globo un anello, simile a quelli che circondano Saturno. Quando Carlo D’Amario (oggi CEO del marchio) lo notò tra vari stemmi, suggerì che quello sarebbe stato il più perfetto dei loghi, perché riassumeva in un unico oggetto la duplice anima della moda di Dame Viv, che, in bilico tra passato, presente e futuro, unisce da sempre corsetti e crinoline con il mondo delle sottoculture più sovversive, prime fra tutte il punk. 

@ondreaholder The most interesting/ random logo story i have heard. The Orb by #viviennewestwood original sound - Ondrea Holder

Da allora L’Orb Logo è comparso dappertutto, sull'etichetta, ricamato su alcuni capi, sui bottoni e persino in oggetti di design, profumi e negli arredi degli store Westwood, ma la sua declinazione più amata e iconica risale alla collezione Harris Tweed dell’Autunno-Inverno 1987/88 durante la quale, tra i tanti capi che giocavano con gli stereotipi di Britishness, spiccava il Three Row Pearl Bas Relief Choker. Non un semplice gioiello, ma un oggetto di culto ancora oggi amatissimo e ambitissimo, che incorpora al centro di una collana a tre fili, caratterizzata dalla tipica rigidità del choker e composta da 92 perle annodate a mano (realizzate dagli esperti di Swarovski), il logo Orb in metallo oro o argento e decorato con cristalli. Il bijoux ampliava ulteriormente il concetto di passato e futuro già presenti nell’Ord di Westwood, aggiungendo un’ispirazione proveniente dalla pittura del ‘700, dalle ceramiche e alle mobilie francesi del periodo, in particolare alle opere ospitate presso la Wallace Collection e appartenute al marchese di Hertford.

"Ho pensato che l'idea di un orecchino di perle o... di tre fili di perle con una goccia di perle al centro fosse tipica di tutti i gioielli. Si poteva abbinare praticamente a qualsiasi periodo e sarebbe stato perfetto. Quindi ho scelto le cose in questo modo, volevo che fossero complete e il più possibile archetipiche".

Dirà Vivienne spiegando l’introduzione del Three-Row Pearl Pearl Drop Choker nella collezione Autunno-Inverno 1990 Portrait e aveva ragione perché quel gioiello non ha mai smesso di essere nella wishlist di tutti noi, compresa la Gen Z che negli ultimi mesi lo ha riscoperto, facendolo tornare in trend.

Il rinnovato interesse per questa creazione in perle e cristalli si deve in gran parte a Nana, il manga giapponese creato da Ai Yazawa che per i costumi dei suoi personaggi ha attinto all’universo fashion firmato Westwood. In particolare Nana Osaki, la cantante punk protagonista insieme alla ventenne Nana Komatsu, sfoggia in ogni fotogramma l’iconico logo con il Sovereigns Orb di Vivienne Westwood. La popolarità del manga tra i più giovani li ha spinti ad innamorarsi dello stile della designer inglese e, non potendo permettersi pezzi più costosi, in molti si sono orientati verso i gioielli, soprattutto il Mini Bas Relief Choker. L’hype social su TikTok e Instagram ha trovato un’ulteriore spinta nella passione di celebrità come Bella Hadid e Kylie Jenner per il vintage, comprese le creazioni più iconiche di Dame Viv. Non solo corsetti o abiti da sera, FKA twigs, Janelle Monae, Dua Lipa, Rihanna, Paris Jackson e tante altre star hanno sfoggiato la collana in tutte le sue versioni, ispirando la Gen Z a fare lo stesso. La teenager del Wisconsin che indossa il choker con l’Orb con la t-shirt di Zara e i Levi’s second hand acquistati su Vinted ovviamente ne ignora la storia e l’animo ribelle, limitandosi a imitare le it girl del momento, ma in qualche modo c’è una piccola goccia (anche se molto diluita) di punk nel fatto che senza prestigiose e sofisticate strategie di marketing alle spalle sia stata un gruppo di ragazzini qualunque a far tornare, a furor di popolo, cool un oggetto del passato.