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L'evoluzione dei gioielli all'insegna di colore e massimalismo

“Bye bye less is more”

L'evoluzione dei gioielli all'insegna di colore e massimalismo “Bye bye less is more”

Negli ultimi decenni la moda è stata dominata da un’estetica minimalista, ma è arrivato il momento di un’ inversione di tendenza: la retorica del “less is more” sembra aver fatto il suo corso generando una reazione opposta fatta di saturazione, ricchezza e sovrapposizione di colori e stili, o massimalismo. I gioielli di oggi celebrano infatti l’eccesso di colore e l’accettazione di linee più grosse e pesanti, e sono caratterizzati dalla stratificazione di colori e materiali in contrasto fra loro. Il cosiddetto “layering” arriva anche nel mondo degli accessori, capace di generare un risultato armonioso anche con più elementi presenti.

Uno dei padri di questo ritorno è Alessandro Michele che ha rivisitato il marchio donandogli una nuova vita ed influenzando lo spirito contemporaneo. Le sue collezioni, o meglio, la sua estetica, è caratterizzata da accessori sempre importanti e riferimenti simbolici che coordina fra di loro riuscendo comunque a mantenere uno stile coerente ed unico allo stesso tempo. Pezzi eccentrici come anelli anni 70, tiare glitterate, croci gotiche, bangles, orecchini e anelli estremamente colorati diventano veri statement, pezzi che, contrariamente alle tendenze passate, dove gioielli e accessori “accompagnavano” gli outfit, sono ora capaci di rivendicare il loro ruolo di protagonisti e portatori di significato. La sfilata di Tom Ford durante la New York FW ne è stata la conferma: i grandi orecchini indossati dalle modelle, foderati di paillettes come gli abiti indossati, attiravano l’attenzione e completavano l’abito, giocando un ruolo fondamentale all’interno del fit.  

É sull’onda di questa corrente che brand quali Schiaparelli e Tom Ford hanno trovato una nuova fortuna: da sempre comunicatori di un design artistico e ricercato, rappresentano le esigenze estetiche attuali, a metà tra il simbolismo surrealista e il massimalismo anni ‘80. Nel corso delle ultime sfilate anche Seokwoon Woon e Christopher John Rogers, designer già molto noti per collezioni cariche di personalità, hanno catturato l’interesse delle fotocamere grazie ai loro accessori colorati. Anche Valentino ha adattato i propri valori al trend del momento con il suo PPPink, piume e bralette di brillanti, introdotte come gioielli nella SS23 runway. Abbracciare e combinare vari riferimenti estetici permette, infatti, di creare significati unici, garantendo la libera espressione di sé, come fa anche Bea Bongiasca con i suoi piccoli gioielli d’ispirazione Kawaii tutti da sovrapporre, che immerge nello smalto dalle shades vivaci creando un vero omaggio al potere del colore. Parlando di massimalismo anche Swarowski gioca in modo interessante con le dimensioni e i tagli delle pietre, passando dai punti luce alle gemme più grandi che a circondano il volto di Bella Hadid nell’ultima campagna uscita. 

É iniziata l’era dell’aggiunta, dell’accessorio extra, coloratissimo e vistoso, ricco di anima e significato. Se prima si cercava di eliminare tutto ciò che non avesse una stretta necessità di essere indossato o che avesse un ruolo ben preciso all’interno del look, adesso possiamo ufficialmente affermare di essere entrati in un momento storico in cui anche i gioielli raccontano storie. Non solo di emozioni e ricordi ma anche di identità, valori e mondi lontani.