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Chi vincerà l’Oscar 2022 nella categoria "Best Makeup and Hairstyling"?

Tra i 5 film nominati ci sono "House of Gucci" e "Cruella"

Chi vincerà l’Oscar 2022 nella categoria Best Makeup and Hairstyling? Tra i 5 film nominati ci sono House of Gucci e Cruella

Il prossimo 27 marzo alle ore 17 PT si terranno gli Academy Awards 2022. L’attesa per questa edizione ed il ritorno in presenza è alta, così come la curiosità legata non solo ai vincitori, ma anche ai look che i vari attori sfoggeranno sul red carpet. Per ora possiamo solo fantasticare sulle creazioni e i beauty che vedremo in diretta dal Dolby Theatre dell’Hollywood & Highland Center, mentre possiamo già sbirciare tra le nomination. Chissà se Amy Schumer, Regina Hall e Wanda Sykes, co-conduttori dell’evento, si ispireranno ai film in gara? Ci sarà qualcuno che oserà un make-up drammatico come quello di Emma Stone in Cruella o di Jessica Chastain in The Eyes of Tammy Faye? Entrambi i titoli, infatti, si daranno battaglia per conquistare l’Oscar 2022 nella categoria Best Makeup and Hairstyling. Se volete sapere gli altri candidati continuate a leggere.

 

Cruella

Rivisitare un personaggio iconico della nostra infanzia, reso ancora più memorabile dalla straordinaria interpretazione da un’attrice come Glenn Close non è facile. Nadia Stacey, Naomi Donne e Julia Vernon, il team di make-up artist e hairstyle artist dietro alla trasformazione di Emma Stone in Estella de Mon prima e in Cruella De Vil dopo, sono partiti dalla famosa chioma black & white, questa volta curly e vaporosa, ottenuta usando una parrucca. La villain di Emma è fashion addicted punk, a tratti volutamente clownesca, con le labbra scarlatte e il trucco drammatico, dark degli occhi che ricorda un po’ una giovane Vivienne Westwood. L’ispirazione per il suo beauty arriva, infatti, dalla scena punk londinese degli anni ’70 che si fonde con un immaginario barocco e lo stile rococò di Dior by John Galliano. Il make-up moment cult del film Disney resta quello scelto da Estella per annunciare al mondo la sua nova vita come Cruella e mettere in ombra la Baronessa: il look "the future". La scritta black sui suoi occhi è stata ottenuta con uno stencil e riproduce lo stesso font della grafica sulla cover dell’album Never Mind The Bollocks dei Sex Pistols. Per bilanciare l’effetto drammatico, "cattivo", quasi rigido, di questa scelta, che è anche uno specchio della fiducia che il personaggio sta acquisendo, Stacey & co. hanno optato per un rossetto rosso ricoperto di cristalli.


Coming 2 America

Coming 2 America, è il sequel di Coming to America, commedia cult del 1988 diretta da John Landis. La storia vede gli stessi protagonisti, Eddie MurphyArsenio Hall, riprendere i ruoli di Akeem, principe di Zamunda e del suo amico e servitore Semmi. Akeem, ora re, torna negli States per trovare il figlio che ha appena scoperto di avere e nel frattempo deve mantenere la pace con la nazione gemellata Nextdoria. Da un lato c’è la sfida che segue la storyline del film, dall’altro quello del team beauty che si trova a dover riportare sullo schermo i due personaggi oltre 30 anni dopo la loro prima apparizione sullo schermo. Per ottenere il giusto effetto di invecchiamento il make-up artist Mike Marino ha dovuto ricorrere all’uso di molte protesi e ricreare con pennelli e palette skin illustrator un gioco di sfumature che riproducesse perfettamente texture e discromie naturali della pelle invecchiata. Le hairstylist Carla Farmer e Stacey Morris, invece, hanno lavoro molto con le parrucche e le trecce per completare il mood afro-punk introdotto dalla costumista premio Oscar Ruth Carter. Una curiosità: la pettinatura sfoggiata da Wesley Snipes aka General Izzy si ispira alle montagne e alle valli della tribù ruandese Amasunzu.


House of Gucci

Come è facile da immaginare, una parte fondamentale di House of Gucci sono i costumi, realizzati da Janty Yates, tanto attesi e imitati da aver prodotto un significativo aumento di ricerche e acquisti per gli item vintage di Gucci e per altri capi del periodo attraversato dal film. Un ruolo altrettanto importante per aiutare gli attori a calarsi nei rispettivi ruoli è quello esercitato da acconciature e trucco. Dietro la trasformazione di Lady Gaga in Patrizia Reggiani ci sono l'hairstylist Frederic Aspiras e la make-up artist personale di lunga data di Lady Gaga Sarah Tanno, che hanno lavorato in team per mostrare l’evoluzione della donna e il suo attraversare epoche diverse. Le ispirazioni principali sono state Gina Lollobrigida e Sophia Lauren da cui arriva la doppia linea di eyeliner sottile, disegnata appositamente per allungare l'occhio che è diventata il tratto iconico per la giovane Patrizia. Per mostrare gli eccessivi anni ’80 l’eyeliner kohl è stato basilare per ottenere un aspetto degli occhi più morbido e sfumato, "vissuto". Il tutto abbinato a rossetti satinati o gloss per ridefinire le labbra in modo che fossero più simili a quelle della vera Patrizia. Infine, per i nineties l’aspetto doveva essere più invecchiato e "disperato", quindi, Tanno ha modificato la forma degli occhi spostando la sfumatura nera sbavata sotto la rima inferiore anziché all'interno e ha creato sulla pelle un aspetto cinereo usando il contouring e illuminanti per dare alla pelle una texture e un aspetto irregolari e stanchi.

Il personaggio di Paolo Gucci ha richiesto a Jared Leto lunghe session di make-up che hanno sfiorato le 8 ore. Per lui Göran Lundström ha realizzato diverse protesi e pezzi di silicone, applicati in zone come naso, collo, guance, mandibola fino alla cuffia che serviva per riprodurre la calvizie. 


Dune

Dune è stato uno dei film dell’anno ed ha contribuito a rendere sia Zendaya sia Timotheé Chalamet delle star planetarie. La storia di una battaglia intergalattica tra la Casa Atreides, la Casa Harkonnen e i Fremen ha richiesto, dal punto di vista del make-up e dei capelli, un continuo alternarsi di look naturali e alieni. Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson e Oscar Isaac sfoggiano tutti un trucco minimal che ben si sposa con il mood da esploratori guerrieri dei costumi di Jacqueline West. Anche per i capelli il look è volutamente privo di sovrastrutture, casual, tanto che Donald Mowat ha deciso di dare ai capelli di Zendaya un effetto disordinato e spettinato dal vento usando solamente uno spray al sale marino. Molto più complessa, invece, è stata la trasformazione di Stellan Skarsgård nel malvagio barone Vladimir Harkonnen. L’attore ha dovuto sopportare protesi pesantissime che pesavano circa 20-25 libbre e una session di trucco che richiedeva sette ore per ogni applicazione. Le ispirazioni per il suo look? La struttura ossea del gorilla, la mimica di Marlon Brando e i colori del Doctor Moreau. 

 


The Eyes of Tammy Faye

The Eyes of Tammy Faye segue l’ascesa e la caduta dei Bakker, una famiglia di predicatori televisivi che ha avuto una grande popolarità negli Stati Uniti tra gli anni ’60 e i ’90. Uno degli aspetti per cui la moglie, Tammy Faye, era conosciuta era l’uso eccessivo, caricaturale del make-up.  La capo truccatrice del film, Linda Dowds, voleva ricreare alla perfezione lo stesso effetto e per questo ha puntato su un make-up drammatico degli occhi e su un contorno labbra volutamente evidente, quasi clownesco, che ha reso Jessica Chastain una copia credibile di Faye. Ombretto, eye-liner, mascara, rossetto, fard e nail art sono stati integrati dall’uso di protesi, in particolare sulle guance, il naso e una fascia completa per il collo, che rendessero la fisionomia dell’attrice simile a quella della predicatrice e, contemporaneamente, evidenziassero il suo invecchiamento nell’arco delle decadi diverse. Il makeup segue così anche i trend e la moda delle varie epoche, mentre lo sviluppo cromatico, da colori molto soft a tinte più dark,segue la parabola discendente del personaggio che la porta fino alla caduta finale del suo impero mediatico ed economico.