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L’impegno dei beauty brand verso la sostenibilità

Parola chiave: Zero Waste tra riciclaggio dei pack e nuove formule

L’impegno dei beauty brand verso la sostenibilità Parola chiave: Zero Waste tra riciclaggio dei pack e nuove formule

La maggior parte degli articoli beauty che utilizziamo quotidianamente sono usa e getta, spesso racchiusi in contenitori di plastica. Ogni tubetto di crema, tappo di dentifricio, flacone di shampoo, bustina di maschera viso o tubo di mascara (senza contare ulteriori involucri di acquisto o spedizione) contribuisce pesantemente all’impatto ambientale non solo a livello di smaltimento, ma anche per i combustibili fossili e derivati utilizzati per produrli. Se, come rivelato da uno studio di Unilever, il 70% dei rifiuti dell’industria cosmetica proviene dal packaging, risulta impellente come non mai trovare alternative sostenibili. La domanda a cui i consumatori, soprattutto Millennials e Gen Z che in questi ultimi anni hanno sviluppato grande attenzione per le sorti del pianeta, vogliono trovare risposta è: come posso conciliare l’amore per skincare e make-up con uno stile di vita green?

Così nella mission aziendale dei marchi beauty la parola d’ordine è diventata Zero Waste. E, se questo non fosse possibile, arrivare a usare packaging in plastica 100% riciclata, riciclabile o in materiali alternativi come cartone e bamboo. Tra i primi a muoversi in questa direzione c’è L’Oréal che da tempo ha lanciato sul mercato il primo tubo di cartone (un materiale simile alla carta bio) e lo scorso anno anche Brandstorm, un progetto con cui sfidava gli studenti universitari di tutto il mondo a trovare modi creativi per eliminare la plastica dall’industria della bellezza. Inoltre, il colosso, insieme ad altri grandi player del settore come Unilever, Coty, Beiersdorf ed Estée Lauder, ha annunciato di stare lavorando per rendere ricaricabili, riciclabili, riempibili e compostabili i contenitori dei propri prodotti entro il 2025. 

Anche le grandi maison si stanno impegnando per abbracciare una svolta green. Dior, ad esempio, ha migliorato del 20% il sustainability index del pack di alcuni dei suoi prodotti, tagliando l’uso di cellophane, cartone in eccesso e foglietto di carta con le istruzioni incluso nella confezione, mentre Chanel Parfums Beauté ha acquisito una quota di Sulapac, una startup finlandese che realizza materiali biodegradabili con legno certificati e leganti naturali al posto delle microplastiche. Un’operazione simile a quella intrapresa da L’Occitane, che già utilizza plastica riciclata e riciclabile, ma ora sta assottigliando lo spessore dei suoi contenitori e progettando coperchi protettivi di cellophane compostabile a base di fibre di legno.

Guerlain ha deciso di non fermarsi ai barattoli per crema Abeille Royale in vetro riciclato al 90% o al pack refill, introdotto con Rouge G, il suo primo rossetto con la cover gioiello personalizzabile e riutilizzabile, e continuato con le fragranze Aqua Allegoria. Ha creato una piattaforma digitale di trasparenza e tracciabilità. Il progetto, chiamato Bee Respect, consente ai consumatori di scoprire e tracciare l’intero ciclo di vita dei suoi prodotti. Il prossimo obiettivo? Diventare carbon neutral entro il 2028. La dedizione di Guerlain alla causa ecologica coinvolge ogni fase produttiva, dalla confezione e l’imballaggio agli ingredienti delle formulazioni, e ha contagiato molte altre realtà come Garnier che aspira a diventare un’azienda al 100% green in un tempo relativamente breve. Per questo ha optato per una strategia di sostenibilità olistica che punta su confezioni riciclabili ed un approvvigionamento degli ingredienti basato sull’equo-solidarietà.

L’idea di un’estetica naturale che da sempre fa parte della beauté francese ha ispirato il brand made in Italy Adesso Beauty non solo a realizzare i propri prodotti per la skincare quotidiana con attivi di origine naturale, ma a collabora con l’associazione internazionale "1% for the planet" e a donare l'1% del suo fatturato ad associazioni che preservano il pianeta. Made in Italy è anche l’intero ciclo produttivo di Vytae, il nuovo marchio di integratori alimentari e cosmetici naturali a base di canapa ed erbe adattogene che ha scelto questo versatile ingrediente anche per il suo packaging completamente plastic free.

Le innovazioni nel campo del riciclaggio hanno permesso a Ren Clean Skincare di diventare il primo marchio beauty a sfruttare una innovativa tecnologia per rigenerare gli scarti di plastica di differenti plastiche destinate all’incinerazione o all’interramento. Il risultato di questo procedimento produce una plastica riciclata certificata identica a quella vergine che Ren Clean Skincare è riuscita a trasformare in contenitori per i prodotti beauty. Innovazione e green vanno di pari passo anche per SKINIUS. I suoi spray sono contenuti in flaconi airless in vetro e sfruttano una tecnologia BOV (Bag-on-Valve) che utilizza solo aria compressa naturale, senza additivi, che garantisce fino al 99% di svuotamento del prodotto.

Sono tanti i brand beauty che si stanno adoperando nel riciclaggio, cercando, ognuno secondo la propria strategia, di azzerare sprechi e impatto ambientale puntando su packaging riciclabili o riciclati. La strada per ottenere risultati capaci di svoltare la situazione del pianeta è ancora lunga. Il prossimo passo per l’industria cosmetica? Creare prodotti di bellezza innovativi, con ingredienti interamente ricavati da sottoprodotti vegetali, ricchi di nutrienti che altrimenti andrebbero sprecati.