
Il futuro del sesso (e dei sex toys) in Italia Il nuovo report di Lelo esplora le tendenze delle diverse generazioni, dai Baby Boomers alla Gen Z

Il sesso è un argomento delicato. C'è chi odia parlarne, chi ne parla troppo e in termini sbagliati, chi sparge idee sbagliate e dannose. Sul sesso si dice tutto e il contrario di tutto. C'è chi sostiene che la gen Z odii il sesso, chi dice che la dipendenza da porno stia rovinando l'idea dell'intimità per i giovani. Voi da che parte state? Lelo, brand svedese leader nel mercato dei sex toys e da sempre vicino al tema del benessere sessuale, ha indagato l’evoluzione delle relazioni umane e dell’intimità, e come la tecnologia influenzerà questa evoluzione. Attraverso un questionario di Censuswide che a marzo 2025 ha coinvolto 1.000 persone in Italia, abbiamo messo a confronto il modo in cui le diverse generazioni (Baby Boomers, Gen X, Xennials, Millennials, Gen Z) vedono il ruolo della tecnologia nella loro vita sessuale, attraverso la rappresentazione di diversi possibili scenari.
Sesso generazionale e l'utilizzo dei sex toys in Italia
Abbiamo analizzato il rapporto tra sessualità e tecnologia all’interno di generazioni diverse: si va dai Baby Boomers e dalla Gen X che sono nati nel mondo analogico, ai Millennials e alla Gen Z che non hanno mai vissuto questo mondo, con l’aggiunta di una micro-generazione ibrida che si colloca tra la Generazione X e i Millennial: i cosiddetti Xennials, che possiedono un mix unico di valori analogici e comfort digitale. La premessa di base è che queste generazioni potrebbero avere una visione molto diversa delle relazioni e del ruolo che in esse la tecnologia ricopre.
Il 62% degli italiani intervistati dichiara di sentirsi a proprio agio nell’usare la tecnologia come app e sex toys per migliorare la propria vita sessuale. Ampiamente sopra la media (72%) la Generazione Z tra i 18 e i 28 anni, i Millennial tra i 29 e i 41 e, con il 68% gli Xennials tra i 42 e i 48 anni. A livello locale, la regione più tecnologica sotto le lenzuola è la Puglia, con il 71% di risposte a favore dell’uso del digitale nell’intimità. Più analogica la Basilicata, che dichiara di gradire la tecnologia nel 44% dei casi. Il 65% degli italiani è concorde nel dire che la tecnologia abbia reso più semplice parlare apertamente di sessualità e sempre la maggioranza delle persone intervistate pensa che l’innovazione tecnologica (dai telefoni cellulari alle relazioni uomo-robot) cambierà il rapporto con il sesso e le relazioni: il 32% pensa che gioverà all’espressione sessuale (su questo dato, i Baby Boomers sono più scettici, perché è così solo per il 26% di loro), mentre 1 italiano su 5 crede che la tecnologia avrà un impatto migliorativo sull’intimità.
Il contatto con la realtà potrebbe risultarne alterato?
Le più grandi preoccupazioni circa il ruolo della tecnologia nella sessualità sembrano essere legate al timore di perdere il contatto con la realtà, con le persone vere e le relazioni, per il 37% delle persone intervistate (si parte dal 45% dei Baby Boomers, per arrivare al 30% della Generazione Z). Lombardia (43%), Marche (65%) e Umbria (62%) sono le regioni più sensibili a questo tema.
Anche il revenge porn e il furto di dati sensibili rappresenta una preoccupazione per il 22% degli italiani, in particolar modo per le donne (27% contro il 20% degli uomini). Questo tipo di preoccupazione sembra riguardare di più le giovani generazioni (27% Generazione Z) e meno quelle più mature (16% Baby Boomers). Alla domanda se la tecnologia possa in qualche modo soddisfare dei bisogni emotivi, le nuove generazioni rispondono positivamente (44% Generazione Z vs il 23% dei Baby Boomers). Le regioni dove le persone sono più d’accordo con questa affermazione sonol’Umbria (62%), l’Abruzzo (53%), Trentino-Alto Adige (50%).
La parola ai futurologi
Dai dati emersi, il futurologo applicato Tom Cheesewright rileva che l’atteggiamento delle persone nei confronti del sesso, e in particolare del rapporto tra sesso e tecnologia, siano cambiati radicalmente negli ultimi vent'anni, indipendentemente dalla generazione che stiamo osservando. Cheesewright identifica tre aree principali di potenziale sviluppo di questi cambiamenti: la tecnologia immersiva, il biomorfismo, e le relazioni a distanza.
La realtà virtuale è in rapida crescita nel settore dei contenuti per adulti e la realtà mista, come gli smart glasses, potrebbe rivoluzionare il modo in cui viviamo e ci relazioniamo, offrendo esperienze più interattive e realistiche. Il biomorfismo riguarda l'evoluzione della robotica sessuale verso design più naturali ed organici, mentre le relazioni a distanza potrebbero beneficiare di tecnologie che creano ambienti virtuali condivisi e protetti, avvicinando partner lontani. L'integrazione crescente della tecnologia nella vita quotidiana potrebbe ridefinire intimità ed esperienze emotive, creando un nuovo equilibrio tra tecnologia e contatto umano. Cheesewright sottolinea il bisogno di affrontare considerazioni etiche e impatto sociale delle tecnologie emergenti, come l'isolamento, le aspettative irrealistiche e i diritti dei robot. Sebbene, come per ogni progresso, vi siano dei rischi, la tecnologia offre anche nuove opportunità di connessione ed esperienze. La corretta regolamentazione e l'educazione potrebbero aiutare a stabilire nuovi equilibri e norme sociali nel futuro della sessualità.























































