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Vediamo ancora il matrimonio come una fonte di sicurezza?

In tempi turbolenti, i nostri genitori vogliono vederci sistemate (e forse anche noi)

Vediamo ancora il matrimonio come una fonte di sicurezza? In tempi turbolenti, i nostri genitori vogliono vederci sistemate (e forse anche noi)

In qualità di ragazza che ha finito di studiare, che lavora e che si appropinqua rapidamente ai trent'anni di vita su questa terra, ho registrato con sgomento un grande ritorno dell'argomento matrimonio nella mia vita, che fino a qualche tempo fa ne era completamente priva. Prima visto come lontanissimo dai miei orizzonti e da quelli delle mie amiche - tutte occupate a costruirsi una vita autonoma, spesso anche lontane da casa - adesso è rientrato nell'orizzonte dei nostri discorsi sbattendo la porta e con la furia di una mandria di cavalli impazziti, ed è straniante. Le mie amiche si fidanzano ufficialmente, i genitori di altre mie amiche si chiedono con ansia quando succederà, quando le loro figlie si sistemeranno, si parla di mariti di conoscenti, di persone infelici, di scelte sbagliate, di cerimonie dall'altra parte d'Italia e sempre ad agosto, ma perché sempre ad agosto, maledizione? Da 0 a 100, mi ritrovo ad avere nella testa una cosa (il sacro vincolo del matrimonio) a cui non avevo rivolto mai neanche un pensiero fino all'altro ieri, se non per parlare male degli abiti da sposa con mia madre.

E se non ci sposassimo? Storia di un salto nel vuoto

Non è questione di essere spose bambine, come quel meme di Broad Girl, ma di venire a patti con una realtà che sta cambiando velocemente. La verità, se ci pensiamo un secondo, è che siamo se non la prima in assoluto in ogni caso tra le prime generazioni di donne e ragazze per cui il matrimonio non è una scelta obbligata e per cui rimanere single (o non sposate) non significa per forza rovina, solitudine, povertà e status di poco-di-buono o zitella-del-paese (nel mezzo niente). E non storcete il naso. Lo stigma è esistito ed esiste ancora, anche se non lo vedete in prima persona. Basta spostarsi dalla città alla provincia, per dirne una. Questa novità, questa nuova libertà che non abbiamo ancora metabolizzato, ci destabilizza e soprattutto destabilizza i nostri poveri genitori, che anche se non lo sanno consciamente ci sognavano in abito bianco, perché vederci in abito bianco significa vederci sistemate a vita, a carico di qualcuno che adesso è obbligato dalla legge e dal signore Gesù Cristo (o chi per lui) a darci una casa, un'occupazione (la casalinga con un lavoro part time) e, perché no, anche un figlio. Una specie di passaggio di consegne, perché si sa che le donne sono pacchi. 

Il ritorno del matrimonio e i nostri sogni di bambine

Come dargli torto? I tempi sono quantomai insicuri, da tutti i punti di vista. La famiglia si trasforma, come tutto, e prende forme diverse, alternative a quella tradizionale. Capita spesso che in questi casi i più impauriti si guardino indietro, nell'idealizzazione di un passato problematico. È la rinascita delle tradwives e la morte della girlboss, la riconferma dura a morire di quella legge non scritta che dice che ancora oggi le donne sono le uniche che devono prendersi cura di casa e famiglia, in qualità di mogli o sorelle maggiori. Intendiamoci, non c'è niente di male a volersi sposare, a sognare la proposta di matrimonio sulle ginocchia da quando ci hanno dato il permesso, a 6 anni, di guardare la televisione, un abito bianco che sembra una torta meringata e tanti piccoli bambini. E neanche stiamo dicendo che un matrimonio moderno, in cui i partner sono alla pari, non possa esistere. Il problema è scindere desiderio personale da abitudine, ordinamento della società negli ultimi 200 anni e libertà totale di scelta. A scuoterci di dosso un condizionamento centenario non possono bastare 20 anni di femminismo contemporaneo, un TikTok o un personaggio femminile scritto bene. Ci vuole qualcosa di più, che può arrivare solo con il tempo e con una dose di decostruzione personale non scontata né facile.

@thenewsmovement Who are the TradWives that are cropping up on social media, and what’s behind the movement? #tradwife #tradwives original sound - The News Movement

La sicurezza non esiste, tanto vale fare quello che vogliamo

In un mondo in cui il posto sicuro non esiste, comprare casa è un'utopia, diventare adulti è difficilissimo e il numero di divorzi è altissimo, cosa significa avere sicurezza? Poco o niente, purtroppo. Potreste allora chiedervi se non sarebbe bello mettere da parte qualsiasi problematicità (la ricerca del lavoro e della casa, cosa vuol dire essere donne in questa fase - speriamo - di passaggio, la crisi economica, politica e ambientale, la responsabilità di educare gli uomini delle nostre vite, di decostruirci, di smettere di comprare, di abbandonare gli standard di bellezza impossibili, potremmo andare avanti per ore) e semplicemente gettarsi a cervello spento tra le braccia di qualcuno e smettere di pensare? Beh, no. In primis perché siamo persone, e non figurine. In secondo luogo perché il matrimonio non è un investimento economico o un appuntamento con il direttore della banca, e perché mentre il mondo sembra crollare attorno a noi abbiamo ancora una responsabilità nei confronti di chi è venuta prima di noi - e ha lottato per darci la possibilità di scegliere - ma anche di chi verrà dopo. Infine, perché forse semplicemente non lo vogliamo, e abbiamo il permesso di non volerlo. Ora più che mai. I nostri genitori (o chi per loro) se ne faranno una ragione