
Quando Jil Sander inventò i profumi all’odore di crema solare Con la sua leggendaria fragranza anni ’80 “Sun”
In un mondo in cui i profumi diventano sempre più opulenti ed elaborati, oltre che costosi, sta iniziando a emergere un certo desiderio di semplicità. È, secondo un recente articolo di WWD, con l’arrivo dell’estate, sempre più persone vogliono un profumo che richiami senza ambiguità la sensazione della spiaggia e del mare – e se c’è un aroma che sblocca meglio degli altri certi ricordi, è l’odore della crema solare. Di recente, brand come Vacation e Sun Bum hanno trasformato in profumi e body mist le proprie celebri creme solari. La collezione di body spray di Vacation, venduta a 24 dollari, ispirata al suo olio corpo al chardonnay, al gel doposole all’aloe vera e al suo spray SPF, ha registrato una lista d’attesa di oltre 3.000 persone, secondo la pubblicazione. Allo stesso modo, il profumo Sonny No. 101 di Sun Bum è andato esaurito in sole tre ore dopo aver accumulato una lista d’attesa di 10.000 utenti, confermando l’interesse dei clienti verso fragranze che ricordano il primo giorno d’estate. L’ascesa di queste profumazioni coincide con un cambiamento più ampio nel mercato: le formule leggere come i body mist sono in pieno boom, con una crescita delle vendite del 94% nel segmento prestige nel 2024, secondo Circana. Anche altri marchi si sono uniti al trend, come Snif con Spray Tan e Skylar con la sua nebbia SPF Scent-Screen, dimostrando la crescente fusione tra skincare e profumeria. Lo stesso si può dire del cult brand Sol de Janeiro che produce body mist profumate come le proprie creme solari in un vasto numero di varianti. Ora, il desiderio di questi profumi sarà forse nuovo (la categoria è esplosa in questi anni rappresentando l’ultimo esempio di lusso accessibile) ma l’idea di un profumo che odora di crema solare ha qualche decennio sulle spalle. Esiste infatti, un profumo che ha anticipato e incarnato questa tendenza più di trent’anni fa e non ha mai smesso di essere prodotto: si tratta di Sun di Jil Sander.
Lanciato per la prima volta nel 1989, e firmato da Pierre Bourdon (il naso dietro a profumi iconici come Cool Water di Davidoff e Kouros di Yves Saint Laurent) Jil Sander Sun è spesso considerato il vero prototipo delle fragranze che “sanno di crema solare”. Il profumo non fu certo il primo per il brand che allora era tedesco, era noto per il suo minimalismo estetico e aveva esordito nel mondo della profumeria con “Pure” già dieci anni prima. A quello, erano seguiti la versione maschile dello stesso profumo, e le due fragrande Woman II e Woman III. Le informazioni su Sun non sono facilmente reperibili, ma si trattava di un profumo dedicato a un’audience più giovane, più accessibile e diffuso in termini di prezzo, ma che rispondeva a una precisa esigenza di mercato a cavallo dei due decenni. Anzitutto, il lancio avvenne in un momento strategico per l’azienda, che proprio nel 1989 debuttava in Borsa a Francoforte, avviando la propria espansione globale. Non solo la bottiglia del profumo ricordava i flaconi di crema solare di lusso dell’epoca, come quelli di Bain de Soleil, ma la sua composizione era, per l’epoca, sorprendente: al di là delle note di testa e di cuore, era la base fatta di vaniglia, benzoino, fava tonka e sandalo, addolcita da muschio, styrax e un tocco di foglia di tabacco e patchouli a renderlo diverso da molte delle fragranze estive più commerciali dell’epoca, spesso dominate dal cocco o dai fiori di tiarè, e in generale dai profumi anni ’80 che erano parecchio opulenti, spesso anche pesanti, in accordo con l’esuberanza di un’epoca dove i profumi più popolari erano, citando a caso, Samsara di Guerlain, White Diamonds di Elizabeth Tailor o anche Opium di Yves Saint Laurent. Venduto a un prezzo accessibile e distribuito ampiamente, Sun divenne presto un best-seller e un profumo iconico per molti tanto che oggi non è presente sul sito ufficiale del brand ma viene ancora prodotto e lo si può acquistare online.
I smell like Jil Sander Sun and tequila
— Louis Pisano (@LouisPisano) July 16, 2011
Sul piano culturale, Sun ha rappresentato uno dei primi esempi di “profumo estivo” come categoria autonoma—casual ma elegante, evocativo ma moderno. Il suo prezzo contenuto lo ha reso accessibile a un pubblico ampio, diventando spesso il primo profumo “importante” per molti consumatori. Il successo ha consolidato la presenza di Jil Sander nel mondo della profumeria, dove già all’inizio degli anni ’90 la divisione cosmetica del brand rappresentava una parte importante di un giro d’affari da 150 milioni di dollari (questo il valore del brand ai tempi della quotazione in borsa) posizionandosi tra i primi brand in Germania insieme a giganti come Estée Lauder, Lancôme e Chanel. Con gli anni, Sun ha sviluppato un seguito affezionato: rimasto sostanzialmente ignorato dai segmenti di mercato più facilmente sedotti dalla novità e da brand più glam, introvabile ovunque se non in alcuni duty-free in aeroporto oppure online, e sicuramente privo dell’aria di mistero dei profumi “perduti” come quello celebre di Helmut Lang di cui forse non si conserva nemmeno una goccia, Sun è rimasto un vezzo quasi di nicchia, piacevolmente vintage. Nonostante il passare del tempo e possibili riformulazioni legate probabilmente a normative o costi di produzione, Sun è rimasto coerente con la sua identità originale anche grazie a una delle sue caratteristiche più peculiari – e cioè una nota leggermente medicinale, attribuita allo styrax, che dà precisamente quel senso di “anni ‘80”, e che infatti divide il pubblico tra chi la trova troppo old school e chi invece la trova nostalgica. Il successo del profumo ha portato anche alla creazione di versioni maschili e flanker lanciati tra 2002 e 2021 che hanno aggiornato la formula originale. E su TikTok, qualcuno ha anche trovato un curioso dupe per chi volesse pagare anche meno del costo già esiguo del profumo originale: la fragranza Summer Shine di Suddenly venduta da Lidl a circa 4 euro. Ma niente può sostituire l’originale.



























































