Le vendite di Puig sono in crescita La società spagnola ha dichiarato un aumento delle sue vendite del 7,6% nel primo semestre 2025, pari a 2,3 miliardi di euro

Nel panorama sempre più competitivo e imprevedibile del beauty globale, lo spagnolo Puig continua a distinguersi per un approccio misurato ma determinato. Il gruppo cosmetico con sede a Barcellona ha chiuso il primo semestre del 2025 con vendite in crescita del 7,6% su base like-for-like, per un totale di 2,299 miliardi di euro. Non un’esplosione, ma una crescita solida, per citare Marc Puig, presidente e CEO, che riflette la solidità strutturale di un portafoglio beauty diversificato, costruito con metodo e visione strategica. Puig non rincorre le tendenze beauty: le osserva, le studia e le ingloba solo quando è pronta. In questo semestre, il ritmo non è stato travolgente, ma costante. E, in tempi incerti segnati da grandi tensioni geopolitiche, la costanza può essere già un buon risultato.

Profumi

Certo, il ritmo si è fatto meno frenetico rispetto agli sprint post-pandemici, l’11% del 2024 è già un ricordo, ma Puig resta solida. A guidare la performance, come sempre, è la divisione Fragrance & Fashion, che rappresenta il 73% del fatturato totale con 1,685 miliardi di euro. È qui che l’azienda si muove con maggiore sicurezza, forte di marchi iconici come Rabanne, Jean Paul Gaultier e Narciso Rodriguez. L’asso nella manica per la seconda metà dell’anno? Il lancio di una nuova fragranza firmata Carolina Herrera, definita “la più significativa dal 2016”. L’aspettativa è alta, nonostante il settore profumi, che per mesi aveva vissuto un’espansione impetuosa, stia ora rallentando leggermente. Ma non si tratta di un arresto, quanto piuttosto di una fase di consolidamento. Marc Puig, CEO e presidente, parla di una crescita solida, sebbene più moderata”.

Make-up e skincare

Il segmento make-up ha vissuto negli ultimi trimestri una parabola più tormentata, ma i segnali più recenti indicano una ripresa concreta. Nei primi sei mesi dell’anno, le vendite make-up hanno raggiunto i 339 milioni di euro (+2%), con un’accelerazione significativa nel secondo trimestre (+10,5%) grazie ad una serie di lanci beauty mirati e all'espansione dei canali distributivi in mercati emergenti. In un settore esposto a mode fugaci e alla pressione dei social media, Puig ha scelto un approccio selettivo, puntando su marchi di make-up di fascia alta come Charlotte Tilbury, di cui acquisirà la piena proprietà nel 2031. Se il make-up sta ritrovando il suo spazio, la skincare lo ha già conquistato. Se il make-up sta ritrovando il suo spazio, la skincare lo ha già conquistato. Con 276 milioni di euro di ricavi nei primi sei mesi e una crescita dell’8,6% su base omogenea, il segmento rappresenta il 12% del totale, ma continua a rafforzarsi. In particolare, il marchio francese Uriage guida l’espansione, seguito dalle nuove linee skincare di Charlotte Tilbury, che fondono lusso e funzionalità. Nel secondo trimestre, il segmento, che sembra destinato a consolidarsi nel medio termine, ha registrato una crescita del 10,2%, grazie all’ampliamento dell’offerta e all’ingresso in nuovi mercati asiatici e africani.

I numeri di Puig nel mondo

Sul fronte geografico, il quadro è sfumato ma coerente. L’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) rimane la base solida del business, con 1,199 miliardi di euro di vendite (52% del totale) e una crescita del 3,9% su base like-for-like. È un dato che parla di maturità del mercato: qui Puig è ben posizionata, e lavora più di precisione che di espansione. Le Americhe, invece, si confermano terreno dinamico ma complicato. Il semestre ha visto un +10,9% nelle vendite omogenee, ma con ombre dovute alla crescente incertezza commerciale. I dazi USA già inclusi nelle proiezioni aziendali non sembrano spaventare Puig, che ha anticipato l’impatto stoccando merce oltreoceano. Infine, l’Asia-Pacifico continua a brillare con un +16,5% su base omogenea nel semestre. Qui Puig sta rapidamente consolidando la sua presenza.

Una crescita silenziosa, ma strutturale

Il futuro resta complesso, e Puig lo sa. Si mantiene ottimista per il 2025, confermando la propria previsione di crescita, nonostante le sfide globali, come le fluttuazioni valutarie e la continua evoluzione del mercato. Puig mantiene le sue prospettive finanziarie per il 2025, che fissano la crescita delle vendite a perimetro costante in un intervallo compreso tra il 6% e l'8%, nonché le aspettative di un aumento del margine EBITDA rettificato, ha dichiarato l'azienda. “Queste prospettive riflettono la fiducia di Puig nella sua strategia, pur considerando l’attuale contesto di incertezza economica e geopolitica, ha aggiunto.