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È iniziata una nuova era per Emma Watson

L'attrice e attivista alla direzione creativa di Prada Beauty rappresenta la complessità femminile

È iniziata una nuova era per Emma Watson L'attrice e attivista alla direzione creativa di Prada Beauty rappresenta la complessità femminile

Emma Watson è uno dei volti principali della pop-culture di questo millennio grazie al suo ruolo in Harry Potter e con il ruolo da regista e talen nella campagna di Prada Beauty, è segnale di un nuovo capitolo sia per l'attrice che per il brand, che si affaccia nel beauty business con L'Oréal come licenziatario dei profumi e dei prodotti di bellezza in arrivo. Il cortometraggio per il lancio del profumo Prada Paradoxe è un tuffo nella complessa potenzialità femminile che si interroga su domande come "Perchè dovrei essere inquadrata in modo definito?" o "Come ci si sente ad essere un paradosso vivente", facendo luce sul paradosso dell'essere donna, in continua trasformazione, celebrando l'indefinibilità come forma di empowerment, d'altronde chi meglio di un'attrice che ha interpretato una giovane strega in formazione poteva rappresentare questo cambio di prospettiva nella narrazione femminile da oggetto di fronte alla teleacamera a soggetto dietro di essa? Emma Watson è stata subito conquistata dall'idea dell'elegante paradosso dietro alla nuova fragranza, soprattutto vista la sua passione per la regia nata in pandemia: "Una cosa che mi ha colpito molto quando mi è stata inviata l'idea della fragranza è che Prada si occupa di narrazioni da zero. E ho subito pensato: "Oh mio Dio, sono io. È così che mi sento". Mi sento come se stessi sempre correndo controcorrente". L'attrice corrisponde all'epitome della femminilità moderna per il brand, e la sua personalità si sposa con quella del profumo, promuovendo un modello femminile in linea con i valori delle nuove generazioni, in continua evoluzione per ridefinire i canoni, con un mood sofisticato, ribelle e intensamente intellettuale ma sempre autentico. 

Cresciuta sui set della Warner Bros interpretando un ruolo dai 10 ai 21 anni, Emma ha continuato a recitare full-time in importanti produzioni dopo l'ultimo capito della saga di Harry Potter. Il suo personaggio è cresciuto con lei, e rimarrà il suo "personaggio di finzione preferito di sempre", anche se l'amore spasmodico dell'orda di Potter Heads che idolatravano la maghetta in modi anche bizzarri hanno fatto nascere in lei la paura del non riuscire a liberarsi del personaggio. Oggi possiamo dire che ce l'ha pienamente fatta, anche perchè l'evoluzione della piccola maga non ha niente da invidiare ad un romanzo picaresco della letteratura, neanche nelle versioni cinematografiche, come ha detto a Time Magazine nel 2009:

Con Columbus c'era il lato molto comico: Hermione era saccente e arrogante, una piccola Signora. Poi Alfonso ha portato fuori l'elemento girl-power in lei, e la cosa mi si addiceva perché stavo diventando adolescente. Più tardi, Mike Newell ha tirato fuori la sua parte sensibile, da ragazzina vulnerabile e insicura.

La trasformazione di Hermione sullo schermo ha dimostrato la complessità dell'identità femminile in formazione, una ricerca che l'attrice continua a fare in tutte le sue interpretazioni: la saccenza infantile di Hermione Granger dei primi film della saga di Harry Potter, l'invidia imitatrice con Nicki in "Bling Ring" di Sophia Coppola, la FOMO di Sam di "Noi siamo infinito" e la donna che trova realizzazione nella maternità in "Piccole Donne" di Greta Gerwig del 2018 sono solo alcuni dei significati dell'"essere una giovane donna" interpretati da Emma. Recitare con Laura Dorn e Meryl Streep l'hanno resa un figura ancora più affermata nel mondo della recitazione, campo in cui continua a crescere. La concretizzazione della profonda conoscenza del femminile e della sua rappresentazione avviene ufficialmente quando Emma si dichiara pubblicamente femminista all'ONU, dopo il discorso per il lancio della campagna #HeforShe che evidenzia il ruolo degli uomini nella promozione della parità di genere in qualità di Goodwill Ambassador per UN Women, ottenendo una standing ovation e un'intervista 1 a 1 con Malala, promotrice di pace. Emma è oggi un'attivista ambientale e per la parità di genere, ricercatrice onoraria all'università di Oxford laureata in Letteratura Inglese alla Brown, una celebrità da prima dell'adolescenza che è riuscita a trasformare la sua popolarità in una voce che si batte attivamente per il bene comune.

Il legame di Watson con la moda rappresenta un nuovo inizio della sua carriera, sempre più lontana da Hermione. Dalla front-row alla sfilata di Schiaparelli FW22 a Parigi con un blazer dai revers giganti, jeans skinny e Dr. Martens a fianco di Hunter Schafer,  alla campagna di Prada in cui indossa gli orecchini con l'iconico logo insieme a un pixi cut e una linea di eye-liner grafico, il percorso di rinnovamento della sua immagine è appena iniziato. La sua attenzione per la sostenibilità, che l'ha resa nel 2020 direttrice del comitato Comitato per la Sostenibilità di Kering e collaboratrice di  Alberta Ferretti a una collezione eco-friendly nel 2011, continua anche nello styling con Laura Sophie Cox, curatrice di immagine impegnata come lei nella ricerca di moda sostenibile. L'attenzione per la sostenibilità sono valori che uniscono ancora una volta Emma che a Prada, che nel concept di Paradoxe ha creato uno scenario olfattivo con note sensuali date da ingredienti naturali come l'Ambrofix™, principalmente usato per le fragranze maschili, e il Serenolide™, studiati dai nasi profumieri che hanno costruito insieme a Miuccia Prada e Raf Simons l'identità della fragranza.

Se anche il personaggio che ha accompagnato l'infanzia di migliaia di millennial si sta rifacendo il look, significa che stiamo entrando in una nuova Hermione Era, in cui le bambine che vedevano Hermione come modello oggi vogliono essere libere di vivere la propria intellettualità senza paura di essere considerate saccenti, pronte a battersi per i diritti collettivi e allo stesso tempo stare al passo con la moda corrente e essere femminili in modo unico e personale, proprio come Emma. In fondo sappiamo tutti che il gira-tempo era sono una metafora delle potenzialità femminili, e Watson ne è sempre stata la rappresentante.