
Andrea Cleopatria: "Ho immaginato Venerus appoggiato a un albero, immerso nel nulla" L'artista milanese ci racconta come ha realizzato la copertina del nuovo album di Venerus

Il 7 novembre esce il nuovo album di Venerus. La copertina è un olio su tavola firmato da Andrea Cleopatria, artista milanese con cui il musicista collabora dal 2018 tra videoclip, artwork e scenografie: non un’immagine di servizio, ma un dispositivo d’ascolto che imposta tono e attesa prima della prima nota. Il quadro, Speriamo (1×1 m), mette in scena un uomo appoggiato a un albero, la moto in quiete, un bosco in penombra e una linea d’alba sull’orizzonte. Non racconta una canzone: cristallizza il momento di pace che la musica promette di riattivare. La scelta della tavola lignea e la costruzione per strati e velature danno profondità tattile e luce controllata: una resa calda e densa che funziona da metronomo emotivo del brano che verrà. Ne nasce un rapporto co-autoriale: la cover non decora, inquadra il modo in cui l’album chiede di essere ascoltato. Da qui il passaggio dalla notizia alla lettura critica: ciò che vediamo non introduce la musica, la modula. L’immagine definisce il punto d’ingresso del suono. La pittura costruisce una metrica spaziale (gerarchie, profondità, vettori) che l’ascolto traduce in metrica temporale (attesa, rilascio, ripetizione). In altre parole, la cover prefigura l’architettura del brano. La pausa visiva, ovvero il corpo fermo, moto sospesa, alba trattenuta, equivale a un pre-delay: crea un campo di pressione emotiva prima dell’attacco.
Qui immagine e suono lavorano per transduzione più che per traduzione. La materia pittorica (olio, velature, grana del legno) agisce come parametri audio: saturazione dolce, dinamica controllata, timbro caldo. Non un “tema” visivo del disco, ma un algoritmo percettivo che il cervello applicherà all’ascolto: cosa mettere a fuoco, quanto vicino sentire la voce. Infine, la cover istituisce una soglia: più di una cornice, un patto d’ascolto. Stabilisce postura (stare, respirare, attendere) e una comunità possibile (la mano che invita l’altro). Così l’immagine rallenta il consumo e restituisce al suono ciò che spesso perde nella filiera produttiva: un inizio con forma.
Intervista a Cleopatria, che ha disegnato la copertina dell'ultimo album di Venerus, in uscita il 7 novembre
Come è nata l’iconografia del dipinto: l’ingresso del bosco, l’albero “abbraccio”, la moto e la mano intrecciata dietro il tronco?
L’idea nasce dal desiderio di “fermare” un momento. Dando per scontata la natura “in movimento” di un disco musicale, volevo soffermarmi invece sull’istante in cui ci si ferma. Ho immaginato Venerus appoggiato a un albero, immerso nel nulla, mentre cerca un momento di tranquillità. L’ambiente è cupo, ma sullo sfondo si intravede un’alba, un simbolo di “speranza” insieme alla mano sinistra, che incrocia le dira nel segno universale. La moto rappresenta il mezzo del viaggio, mentre le mani veicolano il messaggio: la mano destra infatti si intrecciata con un’altra mano – quella di chiunque vorrà ascoltare.
Parli di tecniche e materiali preparati da te: quali passaggi hai seguito (imprimitura, medium, vernici) e in che modo hanno inciso su pelle, luce e sfumato della scena?
Dal punto di vista tecnico, sono partito da una base classica, articolata in vari passaggi. Il dipinto è realizzato a olio su tavola di legno, non su tela. La prima fase ha riguardato la scelta del legno e la preparazione della tavola. Utilizzo una miscela personale, una sorta di ricetta che ho messo a punto nel tempo, da usare come imprimitura. Dopo l’applicazione, lavoro la superficie in modo da influenzare sia la resa cromatica sia la scorrevolezza del pennello. Le atmosfere scure e i contrasti con le luci brillanti sono ottenuti tramite velature, sovrapponendo colori che si sommano e generano sfumature. Per crearli, parto dai pigmenti, che mischio con oli e medium diversi in base agli strati. In questo dipinto, ho “ingrassato” molto i colori con oli, per ottenere una lucentezza e una brillantezza particolari.
Venerus è ritratto “spoglio di ogni orpello”. Come avete costruito posa e atmosfera? Hai lavorato da sedute dal vero, reference fotografiche o lasciandoti guidare dall’ascolto dei brani in studio?
Inizialmente, la posa era diversa: nello schizzo preparatorio, Venerus figurava di spalle e vestito. Tuttavia, una volta trasferito il disegno sulla tavola, l’immagine non mi convinceva. Sentivo il bisogno di renderla più accogliente. Mi piaceva l’idea di rappresentarlo privo di ogni elemento superfluo: niente bracciali, orecchini o tatuaggi – come dici tu, “privo di orpelli”. L’obiettivo era tornare a una figura umana semplice, essenziale, quasi universale. Per lo studio iniziale della posizione, abbiamo fatto delle prove dal vivo, vicino a un albero, durante una giornata libera del tour. Quando la posa è cambiata, Venerus è venuto a casa mia per nuovi studi dal vero. Una delle parti più particolari della lavorazione poi è stata ricreare l’ambientazione del “bosco”, un ambiente che non esisteva, e che ho costruito da zero. Avevo solo la luce di una lampada, quindi è stato divertente creare l’atmosfera e la giusta luce man mano che dipingevo.
In che modo i temi dell’album hanno orientato palette, luce e composizione? E cosa racconta esattamente la mano nascosta che si intreccia con quella di Venerus rispetto a unione e fiducia nell’umano?
Il quadro e l’album sono stati sviluppati parallelamente. Alcuni brani condividono le stesse atmosfere del dipinto, altri sembrano appartenere a mondi diversi. Tuttavia, nel loro insieme, creano una narrazione coerente. Si può immaginare che Venerus, nel dipinto, stia per iniziare a cantare i brani dell’album, oppure che li abbia appena cantati. L’idea era quella di sottolineare un momento che fosse diverso dal momento delle canzoni. La mano intrecciata a quella di Venerus, come accennavo prima, non è quella di una persona in particolare, rappresenta una collettività, un’unione nell’ascolto e nella speranza. Dietro a quell’albero potrebbe esserci chiunque.




















































