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La vulvodinia sta per essere finalmente riconosciuta come malattia

Il 3 maggio sarà presentato alla Camera dei Deputati il testo di legge

La vulvodinia sta per essere finalmente riconosciuta come malattia Il 3 maggio sarà presentato alla Camera dei Deputati il testo di legge

Da anni si parla di vulvodinia con rabbia e rancore: nonostante il 12-15% delle donne soffra del disturbo che può assumere anche sfumature invalidanti, nella maggior parte dei casi la malattia viene sottovalutata dal personale sanitario a causa della sua categorizzazione "psicogena". Ma qualcosa sta sta finalmente per cambiare: il 3 maggio sarà presentato alla Camera dei Deputati il testo di legge finalizzato al riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche ed invalidanti, e al loro inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale.

L'arrivo del testo di legge alla Camera è un grande traguardo frutto di campagne di sensibilizzazione e di divulgazione social per il riconoscimento della malattia fatte sui social da organizzazioni e vittime della malattia che hanno convissuto nel silenzio e nel dolore con la vulvodinia e l'endometriosi. Giorgia Soleri si è fatta voce nazionale nella lotta per al vulvodinia e ha collaborato con Comitato Vulvodinia e Neuropatia del Pudendo per raccontare la sua storia e far sentire meno sole tutte le vittime della malattia e dell'ignoranza sul tema.

testimoniare il nostro dolore non può e non deve colmare le lacune di uno Stato che non ci tutela (o lo fa scarsamente), ma mentre lottiamo per vederci riconosciuto un diritto sancito dalla nostra costituzione (art. 32, diritto alla salute) possiamo davvero fare la differenza per qualcuno.

Sono centinaia le testimonianze di donne in Italia si sono sentire dire da specialisti "cercare di stare più tranquilla ed essere meno ipocondriaca": soffrire di bruciori e fastidi in area vulvare, essere frequentemente soggetta a infezioni, provare dolore durante attività di contatto come andare in bici, fare attività sportiva o anche durante un rapporto sessuale sono campanelli d'allarme da non sottovalutare, con solida base biologica e da associare a disturbi del pavimento pelvico, secondo AIV Associazione Italiana Vulvodinia, che si impegna per la ricerca e la divulgazione della malattia.

Il Comitato Vulvodinia e Neuropatia del Pudendo è autore del testo di legge e rappresenta le associazioni di pazienti, nonché il personale medico-sanitario attivi sulle due patologie in Italia, e che si occupa non solo di informare e sensibilizzare rispetto a queste problematiche, ma anche di portare avanti il lavoro di advocacy politica, raccogliendo le varie istanze dal basso e portandole all’attenzione delle istituzioni ha scritto il testo di legge. Il testo sarà presentato il 3 maggio alle ore 12 alla Camera dei Deputati dall’Onorevole Giuditta Pini e al Senato della Repubblica dal Senatore Giuseppe Pisani, e ha ricevuto l’appoggio trasversale da parte di tutti i gruppi parlamentari, i cui rappresentanti interverranno durante la conferenza stampa.

La campagna social per accompagnare questo momento catartico per l'approvazione del testo di legge punta sul claim "1 su 7", come le donne che soffrono della malattia, appunto una su sette sul territorio italiano, scattando una foto e taggando @vulvodinianeuropatiapudendo inserendo il testo disponibile a questo link, per amplificare ulteriormente la notizia e spingere l'attenzione pubblica a focalizzarsi su un argomento da troppo tempo preso sotto gamba.