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L’estetica teen di Brandy Melville è tornata

Nata su Tumblr, vive ora fra Instagram e TikTok

L’estetica teen di Brandy Melville è tornata Nata su Tumblr, vive ora fra Instagram e TikTok

In tempo di back to school è inevitabile ripensare agli anni 2000, al liceo, ai teen-movie americani che hanno segnato un’intera generazione. Mean Girls, CluelessLizzie McGuire ma anche le Bratz sono solo alcune delle icone che hanno dettato legge sulle tendenze di fine anni ‘90 e hanno plasmato le successive decadi, diventando di conseguenza dei cult nell'immaginario anche delle generazioni più giovani. Ecco perchè l’estetica di quel periodo oggi è ancora presente: dal sapore collegiale ma attento ai trending topics, lo stile promosso da Tumblr alla fine degli anni 2000 torna a far parlare di se.

Il ritorno dell'estetica Y2K

T-shirt di rock band, Dr Martens, tennis skirt e felpe maxi con stampe random, jeans a vita bassa, magliette (iper) cropped. Tutti elementi tipici dell’estetica Y2K, letteralmente the year 2000, la cui sigla è utilizzata per definire l’estetica retro-futurista del tempo.

Marchi "storici" e più recenti come Brandy Melville, Subdued, Suite Benedict, American Apparel, Urban Outfitters, sono i protagonisti di questo ritorno, proponendo capi “che vorresti trovare in un negozio vintage ma che acquisti a basso prezzo” secondo l’influencer @alyssainthecity. Complice la loro fascia di prezzo generalmente medio-bassa e l’altissimo engagement creato con il pubblico sui loro canali social, come Tik Tok e Instagram, questi brand trovano il proprio target nelle fasce d’età più basse, in particolare i teenager.

Il caso Brandy Melville

Lo stile teen Y2K è un mix vivace, giovane, che la miriade di brand emergenti nati nell’epoca di Instagram cerca spesso di imitare. Pioniere è stato Brandy Melville, marchio italiano nato nel 1980 e naturalizzato americano nel 2009, quando ha aperto il primo negozio fisico nelle vicinanze della UCLA a Los Angeles, per avvicinarsi alla sua cliente target, la school girl californiana

Nel 2019 ha generato un fatturato di 66.9 milioni di dollari, e da inizio 2020 il fenomeno è ricomparso inaspettatamente anche in Europa: complice lockdown e noia, Brandy Melville ha triplicato la sua popolarità su Depop e TikTok, dove un’intera community di teenager vive, tra video motivazionali, balletti, challenge e consigli di stile: è proprio qui che nasce una nuova onda estetica, descritta come The Cult of Brandy. Anche vedere lo Skylar top e l'abitino Amara del brand indossati da celeb come Chiara Ferragni, Kaia Gerber, Madison Beer ha sicuramente influito a generare hype intorno a qualcosa che era da tempo dimenticato.

#rareBrandy

Tutto questo ha dato origine ad un fenomeno definito con l'hashtag #rarebrandy. Ciò significa che alcuni capi del marchio, sold out ovunque, oggi sono rivenduti quotidianamente a più del doppio del prezzo di retail, fino ad un aumento del 312% per i capi più rari. È il brand stesso ad incentivare l’hype, restando sempre ambiguo su eventuali restock: “Sfortunatamente non sappiamo quando i capi torneranno disponibili in negozio o sull’e-commerce, ma ne forniamo altrettanti quasi quotidianamente!” si legge sul sito.

Ma nonostante l'hype, il brand per teenager per eccellenza (così come i suoi copycats) non si può di certo definire al passo con i tempi. I capi del brand sono disponibili in taglia unica, che corrisponde ad una taglia 32-34 europea, con misurazioni 72 cm per il petto, 58 cm per la vita e 83,5 cm per i fianchi. Ciò crea un'immagine particolare della Brandy girl - come si nota subito guardando le campagne o la pagina Instagram del marchio - sicuramente lontana dalle strategie di inclusione attuate ormai praticamente dall'intero settore moda.