
La “detachment rule” è davvero la regola per il successo? Cosa succede se diventiamo più distaccati
Il prima? Motivational coach "alla vecchia maniera", frasi da poster e libri tipo The Secret sul comodino della zia spirituale. Il dopo? Una ragazza con eye-liner affilato e verità ancora più affilate: TheWizardLiz. Così, l'approccio di successo predicato da personalità sul web si rovescia su se stesso: bisogna attrarre o distaccarsi, per avere una vita perfetta e felice? Non è così semplice, ma partiamo dall'inizio.
Chi è TheWizardLiz (e perché tutti ne parlano)?
Il mondo della crescita personale femminile online conosce un prima e un dopo l’ascesa di TheWizardLiz. Lize Dzjabrailova, YouTuber belga di origine cecena, è diventata una voce di riferimento per migliaia di giovani donne. Bella, carismatica e senza peli sulla lingua, Liz non addolcisce la pillola, la manda giù intera. E funziona. Perché dice quello che spesso ci fa paura ammettere. È giovane, cinica, ricca e un'industria a sé stante, insomma: it works. Ha affrontato i suoi problemi attraverso la terapia, ponendosi come una capostipite della crescita personale attraverso un’analisi delle proprie abitudini e di come renderle funzionali alla propria vita, scardinando prima quelle tossiche. La “detachment rule”, una delle preferite della nostra guru di fiducia, si riferisce al distacco emotivo e comportamentale dalle relazioni, dalle persone e dai risultati che non favoriscono la crescita personale e il benessere. Cosa fare, dunque? Concentrarsi sul miglioramento personale e riconoscere che il valore di una persona non è definito dalla convalida esterna o dallo stato delle relazioni, in particolare di fronte al tradimento o alla delusione.
@camilla.brossa La legge del distacco mi ha cambiato la vita #detachment #lawofdetachment #mindset #fyp original sound - Camilla Brossa
Regola d’attrazione e regola del distacco: alleate o rivali?
Negli ultimi anni spesso si è sentito parlare di legge dell’attrazione. Si tratta di una teoria new-age nata nei primi anni del 2000 e influenzata dai concetti provenienti dalla fisica quantistica secondo la quale alcune onde di energia combinano il loro effetto a beneficio proprio. In parole povere, questa teoria sostiene che qualsiasi evento positivo o negativo può essere attratto dall’uomo attraverso i pensieri, che diventano realtà. L’attrazione di situazioni o persone giuste o sbagliate avviene in base a quello di cui si ha bisogno in quel momento specifico. Tramite vibrazioni armoniose e in sintonia, si è capaci di configurare uno stato mentale in cui i pensieri sono allo stesso tempo la causa e il mezzo per realizzare qualcosa. Insomma: basta chiedere e tutto ciò che si desidera si avvererà.
Numerose sono state le persone di successo che hanno considerato la legge dell’attrazione come la chiave del proprio successo: Shakespeare, Newton e Beethoven hanno trasmesso questo messaggio nelle loro opere, ma, più recentemente anche Oprah Winfrey, Lady Gaga e Steve Jobs hanno sostenuto l’esistenza di questa teoria. Il principio è lineare: se emani vibrazioni negative attrai esperienze negative; se emani vibrazioni positive attrai il bene. In tutto ciò, non possiamo fare a meno di chiederci se ci sia una sostanziale differenza tra legge di attrazione e regola del distacco o se addirittura vadano a scontrarsi. Perché se la prima ti invita a desiderare e immaginare, la seconda ti chiede di lasciare andare l’attaccamento al risultato. Non sono nemiche: funzionano come due parti di uno stesso processo.
I cardini della detachment rule
Non è per niente facile rinunciare al controllo, soprattutto quando gran parte del nostro condizionamento ci spinge a inseguire avidamente persone e beni materiali. La legge del distacco diventa più semplice da praticare se prendi con te questi tre impegni e ti dedichi a rispettarli.
- Impegnati a staccarti dalle aspettative. Non tutto ti è dovuto e tu non devi nulla al mondo in cambio. Quando lasci andare questo peso, sei più libero di accogliere ciò che arriva.
- Accetta di non poter controllare tutto. Non puoi gestire ogni dettaglio. La vita accade, e l’universo sa offrirti ciò di cui hai bisogno, anche quando non coincide con ciò che volevi.
- Sii aperta a più possibilità. Limitarsi a un unico obiettivo significa chiudersi alle infinite opportunità intorno e rimanere ancorati morbosamente alle certezze, anche tossiche, che abbiamo.
Questo si deve tradurre nella vita di tutti i giorni, ad esempio nei tre principali aspetti che ci toccano quotidianamente.
- Amore? Dopo una rottura, invece di inseguire ossessivamente la persona, praticare distacco significa concentrarsi su di sé, senza elemosinare attenzioni, alzando di conseguenza la propria vibrazione.
- Carriera? Inviare un curriculum senza controllare compulsivamente la mail, continuando a crescere in altre direzioni.
- Self-care? Smettere di cercare costantemente approvazione dal vivo e sui social, affidando la propria autostima al proprio percorso.
La legge del distacco insegna a lasciare andare ciò che non possiamo controllare, senza smettere di desiderare o di impegnarci, ma liberandoci dall’ossessione per i risultati o dall’approvazione esterna. Non è un invito a diventare passivi, piuttosto a spostare l’attenzione su ciò che davvero conta: il proprio percorso personale. Significa accettare che non tutto dipenda da noi, che la vita possa sorprenderci anche quando non va secondo i piani, e che spesso il vero cambiamento nasce proprio dal saper mollare la presa. In questo modo si impara a vivere con maggiore leggerezza, a coltivare relazioni e obiettivi più autentici e ad aprirsi a possibilità che, se restassimo aggrappati alle nostre aspettative, non riusciremmo nemmeno a vedere.
Ha molto in comune con concetti scientifici e psicologici: la mindfulness, pratica che insegna a osservare senza aggrapparsi ai pensieri, pone le basi su questa legge. Anche chi soffre di attaccamento ansioso può trovarne beneficio: la teoria dell’attaccamento sicuro, mostra al contrario come la serenità nasca dal non dipendere dall’approvazione altrui. Per ultimo, ma forse il più importante, il paradosso del controllo: più cerchi di controllare ogni cosa, meno controllo hai.
Questa regola incontra i nostri bisogni?
In fondo, la detachment rule non è una moda spirituale da TikTok: è un reminder potente che parla la lingua della Generazione Z. Non si tratta di "non provare niente" o di fingersi freddi come se fosse un filtro estetico, ma di scegliere consapevolmente dove investire le proprie energie. In un mondo che ci spinge a refreshare le notifiche, rincorrere validazioni istantanee e consumare relazioni come fossero trend stagionali, il distacco diventa un superpotere per nulla scontato.
La verità è che la regola del distacco non è essere meno intensi, ma più autentici: ti libera dal rumore di fondo e ti restituisce spazio. È come cliccare unfollow a tutto ciò che ti abbassa le vibrazioni, ma nella vita reale. E forse è proprio qui il punto: imparare a lasciare andare non è perdere, ma vincere due volte. Una, perché smetti di sprecare tempo ed energie su ciò che non ti sceglie. Due, perché apri la porta a quello che davvero vibra sulla tua stessa frequenza. Nel feed infinito delle possibilità, il vero flex non è avere tutto, ma saper dire "thank you, next" a ciò che non ti fa crescere.




















































