Alle green e alle red si aggiungono anche le beige flag

Il discorso online e offline sulle relazioni è sempre vivo e scoppiettante, dalla posta del cuore in poi. In questo momento, in particolare, si parla tanto di green e di red flag o dei segnali, delle fisse, delle abitudini e dei comportamenti del partner che dovrebbero avvertire immediatamente, a inizio frequentazione, di un futuro nefasto o felice e che dovrebbero per questo essere esaminati con attenzione. Le discussioni che smontano e spezzettano ogni piccola cosa nelle sue componenti fondamentali per cercare di vederci il bene o il male, come se gli esseri umani e le loro azioni fossero i fondi del tè o le viscere degli animali degli aruspici etruschi, sono infinite. Di conseguenza, lo spettro delle banderuole si allarga ogni giorno di più. New entry sono quelle beige. 

Cosa è una beige flag? Le interpretazioni sono svariate, ma pare che si collochino a mezza strada tra il rosso e il verde, senza essere né l’uno né l’altro. Anche se la definizione più quotata su Urban Dictionary riporta: “Qualcosa che non è né giusto né sbagliato ma che ti fa fermare per un secondo quando lo noti, per poi continuare sulla tua strada. Qualcosa di strano” il concetto sta già cambiando sotto i nostri occhi, ampliandosi a mano a mano che le persone danno il loro contributo. 

Su internet niente è scolpito nella pietra e tutto è suscettibile di interpretazione. Su TikTok l’hashtag inerente è stato utilizzato centinaia di migliaia di volte per decine di milioni di visualizzazioni, e il suono correlato (un genericissimo background jazz sound) ha 222 mila utilizzi, in una tipologia di contenuto che più che audiovisivo è descrittivo. Funziona così: una persona riprende il proprio viso, inquadrato in maniera decentrata, per un numero di secondi arbitrario e sopra la propria immagine impone una lunga descrizione scritta della beige flag del partner. Gli esempi sono tantissimi, e poi nei commenti si decide se questo comportamento sia più vicino al verde o al rosso. A volte, qualcuno scopre tramite i commenti i rischi di un determinato comportamento o atteggiamento nell’ottica di una relazione di coppia duratura, e dunque il dibattito si infiamma, uscendo da TikTok e approdando su altre piattaforme. Queste banderuole sono partite come segnali ambigui per diventare semplicemente fisse carine, strane o stravaganti del partner, che spesso vengono descritte con affetto e con una punta (ma solo una punta) di perplessità. Ovviamente sotto lo sguardo benevolo o malevolo dell’intera sfera dell’online. 

Si dice che la felicità (anche quella di coppia) sia reale solo se condivisa, e i social network sono lì apposta. Purtroppo però sembra che le relazioni esistano e siano “raccontabili” e appassionanti solo se si trovano ai due estremi: se sono felici e idealizzate o se sono tossiche e terribili. In entrambi i casi, tutto viene narrato senza vergogna né pudore, mettendo online e potenzialmente alla portata di milioni di persone informazioni sensibili.

Le beige flag, da questo punto di vista - una volta accettata la natura pubblica di praticamente ogni aspetto delle nostre vite e messa in conto la tendenza all’oversharing che sta alla base - riescono a risultare quasi rassicuranti. Non c’è niente di pericoloso o di irritante nel condividere un aspetto dorky e innocuo della propria relazione o del proprio partner, anzi spesso è divertente, e ci dimostra che non esistono soltanto le favole che si avverano, le principesse e i principi sul cavallo bianco, gli improbabili colpi di fulmine o le manipolazioni, i tradimenti, le cadute in disgrazia, ma che esiste una terza possibilità, che non viene raccontata perché non è materiale da film, da canzone o da spot, che è quella più comune. Esistono le relazioni lunghe e felici, abitudinarie, in cui non succede niente di speciale, in cui si impara ad apprezzare e certe volte a sopportare tutte le fisse stupide e le abitudini bislacche della persona con cui si è deciso di condividere un pezzo della propria esistenza.