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Abbiamo davvero bisogno di tutti questi integratori?

L'industria dei supplement cresce a dismisura, ma ci vuole senso critico

Abbiamo davvero bisogno di tutti questi integratori? L'industria dei supplement cresce a dismisura, ma ci vuole senso critico

Avete presente quel video di Bella Hadid in cui mostra diligentemente tutti gli integratori sotto forma di pillole, gocce, bevande che assume tutte le mattine? Sono ben 53 secondi di pura distopia in cui la modella e personalità del web - con un gran sorriso sul volto - beve, mastica, ingerisce capsule a manciate, inghiotte cucchiai di roba indefinita (che poi è stata, naturalmente, elencata e indicata con precisione da decine di articoli che ci invitano a provare la routine wellness della ragazza) e versa gocce scure da delle pipette in bicchieri di liquidi che manda giù in un sol sorso. Questo video - l'ultimo di una lunga serie di supplement routine che girano a centinaia nei meandri di TikTok - ha gettato benzina sul fuoco dell'industria del wellness e nello specifico degli integratori alimentari, dando un colpo di reni anche al dibattito che la circonda. Partiamo dai numeri, e cerchiamo di giungere a qualche conclusione di buonsenso sull'uso e l'abuso di integratori e simili.

I numeri dell'industria degli integratori alimentari

Uno studio promosso dal National Center for Health Statistics degli USA ha registrato che gli americani spendono miliardi di dollari ogni anno per acquistare integratori alimentari che promettono di migliorare pressappoco ogni aspetto di vita e salute. Il 60% degli adulti assume vitamine, minerali, olio di pesce, capsule alle erbe, melatonina, probiotici e altri tipi di supplementi. Il 15% di loro racconta di assumerne anche più di quattro alla volta, in contemporanea.  Tra gli adolescenti, si parla del 35%. Anche ai bambini tra i 2 e i 5 anni vengono somministrati 2 o più integratori ogni giorno. Di conseguenza, non stupisce che l'industria degli integratori cresca in maniera vertiginosa, in tutto il mondo. Secondo le previsioni e le proiezioni di statista.com - basate sul fatto che i ricavi di vitamine e minerali sono ammontati a un totale globale di 31.93 miliardi nel 2024 - infatti, questa fetta di mercato è destinata a crescere annualmente del 6.71% dal 2024 al 2029.

Gli integratori alimentari per pelle e capelli funzionano davvero? E ci servono tutti?

Adesso che abbiamo affrontato la parte numerica - stabilendo come sempre più persone di tutte le età assumano qualcosa per migliorare la salute e l'aspetto di capelli, pelle e chi più ne ha più ne metta e come, di conseguenza, l'industria del wellness e degli integratori stia crescendo a ritmi vertiginosi - possiamo finalmente affrontare la vera questione. Questa roba funziona? Ci serve proprio tutta? Ha senso assumerne a manciate? La risposta, come al solito, è sfumata, ma tende al no. Tenendo buone alcune eccezioni, come ad esempio gli integratori che ci vengono prescritti dal medico per andare a ri-equilibrare delle mancanze, il magnesio in estate, il CBD per rilassare i muscoli, la melatonina per dormire e cose del genere, possiamo dire senza paura di essere smentiti che il resto è, se non proprio fuffa, almeno in parte effetto placebo. Per non parlare dei costi proibitivi di alcuni di questi prodotti, spesso spinti da influencer sui social a seguito di grandi campagne di influencer marketing che li rendono virali. Come se non bastasse, secondo uno studio portato avanti da Pediatric Research su 16 integratori a base di probiotici, solo uno conteneva effettivamente quello che diceva di contenere sul flacone. Ancora, una ricerca condotta su 30 integratori alimentari che promettono di aiutare il sistema immunitario ha dimostrato che 17 di questi portano sull'etichetta nomi di sostanze che non contengono, e ne hanno invece molte che non sono scritti nella lista di ingredienti. Insomma, non tutti funzionano e non tutti sono sinceri ed efficaci, e di conseguenza non tutti ci servono, anzi.

La wellness mania gioca sulle nostre ansie e sulle nostre ossessioni, ci promette cose difficilmente misurabili, si nutre delle insicurezze e del bisogno di essere healthy che rimane superficiale. Non esistono regole, e questo va a suo vantaggio. Spesso questi integratori se non ci fanno esattamente bene non ci fanno neanche visibilmente male. E allora continuiamo a prenderli, senza renderci esattamente conto dei loro effetti o non effetti, solo per tenerci stretto un rito di benessere, un momento di cura per noi stesse, nella speranza che tra 40 anni saremo un briciolo meno vecchie, meno brutte, meno cadenti, i nostri capelli e le nostre unghie più forti e lunghe, il nostro stomaco più magro ma anche più sano, le nostre difese immunitarie imbattibili. Forse, sarebbe meglio chiedere al nostro medico o al nostro nutrizionista, impegnandoci a integrare quello che ci manca (e solo quello che ci manca) con l'alimentazione, senza esagerare con pillole, polverine e bevande.