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Pretty privilege: perché esiste ed è importante parlarne

Essere carine non è una colpa, ma potrebbe essere un privilegio

Pretty privilege: perché esiste ed è importante parlarne Essere carine non è una colpa, ma potrebbe essere un privilegio

È opinione comune che le persone belle, magre e bianche, in poche parole il più possibile aderenti agli standard di bellezza tradizionale, abbiano una vita più facile. C’è un fondo di verità. In effetti, quando si è attraenti si riesce a piacere alle persone con più facilità, e in generale ad attraversare la vita con meno problemi. 

Il pretty privilege esiste?

Ovviamente, considerato in maniera assoluta, il pretty privilege sembra una questione stupida, miope e superficiale. Che una donna cis, bianca e magra abbia più possibilità nella vita rispetto a una donna trans, disabile, grassa, nera o appartenente a una minoranza, però, è indubbio. E anche all’interno di suddette minoranze, più si è tradizionalmente belli meno si affrontano difficoltà. 

Una questione di contestualizzazione

Per capire a pieno cosa significa questa espressione bisogna contestualizzarla e intrecciarla a doppio filo con altre problematiche e questioni sociali, come la grassofobia, il razzismo, l’ageismo, la transfobia e l’abilismo, in una considerazione estremamente stratificata di cosa vuol dire essere discriminati e nella consapevolezza che sì, esistono discriminazioni più gravi di altre.

La bellezza è un privilegio

Non solo: non tutti possono permettersi di essere belli. Soprattutto se prendiamo ad esempio e standard le star di Hollywood. I trattamenti di bellezza, il make up, i vestiti alla moda e il cibo sano possono essere un lusso irraggiungibile per una fascia di donne appena sopra o sotto la soglia della povertà, che senza risultare “presentabili” o “gradevoli alla vista” non trovano lavoro o non sono ammesse in alcuni luoghi. Ecco che si inserisce anche la questione economica, che non è possibile ignorare, e si aggiunge agli strati e alle intersezioni già nominate in precedenza. 

@madelineaford #stitch with @sandraadly_ back at it again to expose the secret life of being a model <3 #prettyprivilege #model #fyp original sound - madeline ford

E se non esistesse?

Non tutti, però, sono convinti che il pretty privilege esista. Un paio di utenti tra Twitter e TikTok, infatti, hanno messo in dubbio questo assioma, facendo notare come, secondo loro, le ragazze più carine subiscano in maniera più frequente un certo tipo di attenzioni moleste, in pubblico e da parte degli uomini. E la discussione si infiamma. Implicare, come fatto da queste utenti, che le donne che non si allineano ai beauty standard non subiscono violenza (che sia verbale o fisica, in questa sede, non importa) sposta il focus delle molestie dal piano del potere a quello dell’attrazione, sbagliando e aprendosi a interpretazioni e implicazioni molto pericolose. 

Derive pericolose 

Se si dice che solo le ragazze carine sono vittima di attacchi in base al loro genere e alla loro apparenza, infatti, si nega una realtà terribile ma su cui non si possono chiudere gli occhi, cioè che le donne in posizioni vulnerabili, e quindi con meno potere nella società, sono da sempre il target perfetto di questo tipo di azioni, basate sull’idea di potere del maschio sulla femmina, e non sulla effettiva desiderabilità del corpo femminile, come ha spiegato molto bene la scrittrice trans Gretchen Felker-Martin, autrice del romanzo distopico Manhunt.

Quello che dicono i dati

I dati parlano chiaro. Secondo le Nazioni Unite, ad esempio, le donne con disabilità subiscono aggressioni sessuali a un tasso almeno doppio rispetto a quello della popolazione femminile generale. Inoltre, secondo il William Institute della Scuola di legge UCLA, le persone transgender hanno una probabilità quattro volte maggiore rispetto alle persone cisgender di subire crimini violenti, tra cui stupro, violenza sessuale e aggressione aggravata o semplice. E se non è pretty, cis and abled privilege questo.