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La storia dei processi di Salem in breve

Come la paura del maligno e delle donne si è trasformata in un’isteria di massa

La storia dei processi di Salem in breve Come la paura del maligno e delle donne si è trasformata in un’isteria di massa

"Non permetterai che una strega viva", si legge nell’Esodo. E per oltre 4 secoli furono in molti ad obbedire a questo ordine, credendo ciecamente all’esistenza di oscure presenze che agivano per conto del demonio e che dovevano, quindi, essere stanate e uccise. Le protagoniste di questa ossessiva ricerca sono state migliaia di donne (ma anche uomini e animali) accusati di servire il Maligno e uccisi in una strage insensata che durò oltre 4 secoli. Per attirare su di sé i sospetti bastava avere un neo o una voglia particolare, conservare del latte o del burro andato a male in casa, essere mendicanti o semplicemente dimostrarsi poco socievoli. Un meccanismo che ha reso presto palese che la stregoneria fosse diventata l’espediente più pratico per eliminare gli emarginati e le donne scomode, quelle che trasgredendo alle leggi "naturali" del matrimonio e della loro comunità, osavano mettere in discussione il sistema socio-economico.

Come riportano molti storici, sortilegi e malefici erano già proibiti sia nell’antica Roma sia nei comuni medioevali, ma fu solo nel 1300, quando la Chiesa comparò la stregoneria all’eresia, che si diffuse l’idea che chi la praticava fosse una minaccia per il mondo da estirpare ad ogni costo. A dare la spinta definitiva furono due importanti testi: la lettera Summis Desiderantes Affectibus del 1484, in cui papa Innocenzo VIII ammetteva l’esistenza delle streghe, e il Malleus Maleficarum, un vero e proprio manuale su come riconoscere, processare e mettere a morte una strega, che si basava sulla credenza che le donne fossero naturalmente inferiori e naturalmente malvagie, per questo molto più soggette alle tentazioni del demonio. Il libro scritto dai predicatori domenicani Heinrich Institor Kramer e Jacob Sprenger, con il suo concentrato di misoginia e omofobia, diventò l’opera di riferimento usata dai tribunali cattolici e protestanti durante la caccia alle streghe, anche nei famosi processi alle streghe di Salem.

Una polveriera pronta ad esplodere

Nel 1692 a Salem, più di duecento persone vennero accusate di stregoneria. Un numero decisamente impressionante per un piccolo villaggio del New England. Ma come si arrivò ad una tale isteria di massa? Le cause sono da ricercare nel contesto storico-sociale. La comunità rurale di Salem era giunta nel Nuovo Continente da meno di un secolo e erano ancora considerati dai nativi invasori, cosa che generava continui scontri tra le due fazioni. Inoltre si trovava a gestire i postumi di una guerra britannica con la Francia nelle colonie americane nel 1689, una recente epidemia di vaiolo e una rivalità di lunga data con la comunità più ricca di Salem Town. Aggiungete una xenofobia diffusa e l’ossessione del puritanesimo per la presenza di Satana sulla terra e avrete una polveriera pronta ad esplodere. La scintilla definitiva la diede, nel gennaio 1692, il comportamento bizzarro di Elizabeth Parris e Abigail Williams, rispettivamente figlia e nipote del pastore Samuel Parris. Le due ragazzine che avevano 9 e 11 anni iniziarono ad avere crisi durante le quali erano in preda alle convulsioni, si contorcevano, emettevano strani versi e urlavano in modo incontrollabile. Il medico locale sentenziò che si trattava di possessione diabolica, dando il via alla caccia al colpevole. Elizabeth e Abigail (insieme ad altri membri più adulti della comunità) accusarono Tituba, una schiava caraibica di proprietà dello stesso Parris; Sarah Osborne, una donna anziana e inferma, e Sarah Good, una mendicante senza fissa dimora che parlava da sola.

Inizia la caccia alle streghe

A partire da marzo le tre le donne furono portate davanti ai magistrati locali e interrogate per diversi giorni. Nonostante le pressioni e le torture, Osborne si dichiarò innocente, così come Good. Ma Tituba confessò. "Il diavolo è venuto da me e mi ha chiesto di servirlo". Disse, fornendo ampi dettagli su un "uomo alto con i capelli bianchi e un cappotto scuro" che voleva che lei firmasse il suo libro e le ha ordinato di fare del male alle ragazze altrimenti lui l’avrebbe uccisa. Nella speranza di venire graziata, la schiava dichiarò che Osborne e Good erano sue complici e che c'erano molte altre streghe che cercavano di distruggere i puritani. Da quel momento fu il caos. Il seme della paranoia si diffuse per tutto il Massachusetts e a Salem continuarono ad arrestare presunte adoratrici del maligno. Non solo persone marginalizzate e ritenute "problematiche", ma anche membri della chiesa e della comunità come Martha Corey e Rebecca Nurse o la figlia di quattro anni di Sarah Good. Il 27 maggio 1692, il governatore William Phips ordinò l'istituzione di un Tribunale speciale di Oyer e Terminer per le contee di Suffolk, Essex e Middlesex. La prima accusata di stregoneria portata davanti al tribunale speciale fu Bridget Bishop, una donna anziana nota essere una pettegola e per la sua promiscuità. Nonostante avesse giurato di essere "innocente come un bambino non ancora nato", divenne la prima persona impiccata su quella che fu poi chiamata Gallows Hill. Altre cinque persone furono impiccate in luglio; cinque ad agosto; otto a settembre ed altre morirono in carcere. Tra l'inizio del 1692 e la metà del 1693, il periodo dei processi alle streghe di Salem, più di 200 persone furono accusate di praticare la stregoneria e 20 furono giustiziate.

Conclusione e legacy

Dopo che decadde il ricorso alle prove basate su sogni o visioni, l’interesse e il consenso per la caccia alle streghe andarono scemando. I processi furono interrotti e nel maggio 1693 fu emessa la grazia per chi era ancora in prigione. Nel gennaio 1697, il Tribunale del Massachusetts dichiarò un giorno di digiuno per la tragedia dei processi alle streghe di Salem, ma il danno alla comunità era ormai irreversibile. A partire dal 1700 e per i dieci anni successivi, i membri delle famiglie delle perseguitate presentarono petizioni al governo coloniale affinché i loro buon nome venisse ristabilito, ma ci vollero più di 250 anni perché, nel 1957, il Massachusetts si scusasse formalmente per gli eventi del 1692.

I processi di Salem e la persecuzione delle presunte streghe hanno affascinato negli anni molti artisti, come Arthur Miller a cui ispirò l’opera teatrale Il crogiuolo e si è radicata nel nostro immaginario grazie tantissimi libri e film, dalla serie tv Salem al cult di Halloween Hocus Pocus fino al nome del gatto nero di Sabrina Spellman. Anche storici e scienziati ancora oggi si chiedono come si sia potuta scatenare una sorta di psicosi di massa. Le teorie sono molte. Per qualcuno i coloni furono avvelenati dagli alcaloidi sintetizzati dalla Claviceps purpurea che causò loro le allucinazioni, mentra altri sostengono che fosse un tentativo di reprimere e controllare la sessualità femminile. Per altri ancora gli episodi erano il risultato di particolari tensioni politiche, religiose e sociali sfogati su un capro espiatorio, che come al solito nella storia degli esseri umani, ricade sulle fasce della popolazione ritenute più "deboli".