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Cardi B è il primo direttore creativo resident di Playboy

La cantante ricoprirà lo stesso ruolo anche per Centerford, la nuova piattaforma dedicata ai creativi

Cardi B è il primo direttore creativo resident di Playboy La cantante ricoprirà lo stesso ruolo anche per Centerford, la nuova piattaforma dedicata ai creativi

La rapper campionessa di incassi e forte sostenitrice di una sessualità libera Cardi B sarà il primo direttore creativo resident di Playboy. La rivista creata da Hugh Hefner nel 1953 che ha contribuito a creare un immaginario ben preciso nel porno intercetta i cambiamenti di gusto di chi consuma contenuti di intrattenimento per adulti, ora visti anche dagli occhi di una personalità di spicco.

È un sogno che diventa realtà entrare ufficialmente nella famiglia Playboy. Non posso credere che questo sia reale. Da quando riesco a ricordare, mi sono sentita legata a Playboy. È una vera e propria piattaforma originale che offre una creatività senza censure e sono ispirata dal suo incredibile retaggio di lotta per le libertà personali. Ho già così tante idee - non vedo l’ora!

Con queste parole la cantante esprime il suo entusiasmo per la collaborazione con la storica rivista statunitense. La star si supervisionerà la direzione artistica degli editoriali digitali, delle attività e dei futuri prodotti di abbigliamento e benessere sessuale in co-branding. Ben Kohn, amministratore delegato di PLBY Group, Inc., la società di pleasure e lifestyle proprietaria di Playboy, spiega che non esiste una scelta migliore di Cardi per ricoprire il ruolo di direttore creativo. I motivi? Cardi rappresenta l’incarnazione del marchio Playboy per il suo impegno nel diffondere "la libertà di espressione, la sua dedizione a valorizzare le espressioni artistiche e la sua celebrazione del sesso e della body positivity".

Cardi ricoprirà lo stesso ruolo per Centerford, la nuova piattaforma dedicata ai creativi che verrà lanciata a dicembre e promette di traghettare il magazine fondato nel 1953 da Hugh Hefner con il suo mix unico tra sesso e cultura, nell’universo digitale, ma anche di "rivoluzionare la creator economy proprio come la rivista Playboy ha sconvolto l'industria editoriale quasi 70 anni fa". Questo spazio virtuale nel quale si fondono musica, moda, arte, attivismo e intrattenimento per adulti offrirà ai creativi l’opportunità di "interagire direttamente con i loro fan, espandere le loro comunità e costruire i loro contenuti personali e le loro attività commerciali"