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Il discorso virale di Alexandria Ocasio-Cortez

La risposta della deputata dopo le parole sessiste di un collega

Il discorso virale di Alexandria Ocasio-Cortez La risposta della deputata dopo le parole sessiste di un collega

Qualche ora fa Alexandria Ocasio-Cortez ha trasformato la sua risposta alle offese ricevute da un collega repubblicano, il deputato Ted Yoho, in una denuncia della cultura sessista che accetta la violenza e il linguaggio violento contro le donne e vede tra i suoi troppi seguaci anche il presidente Trump. 

Tutto è iniziato sulla scalinata di Capitol Hill nella giornata di lunedì. Yoho si è avvicinato a Ocasio-Cortez e l’ha attaccata per aver detto che parte dell'aumento della criminalità durante la pandemia da coronavirus potrebbe essere ricondotta all'aumento della disoccupazione e della povertà. Pare che il politico, davanti ad un giornalista, l’abbia definita disgustosa, pazza, pericolosa e "fucking bitch". Poco dopo, il deputato ha rilasciato delle non-scuse nelle quali, senza mai citare direttamente l’avversaria politica, ha detto di aver usato un tono troppo aggressivo con una collega, ma di non aver utilizzato parole inappropriate, in quanto padre di famiglia, sposato da 45 anni. Giustificazioni inaccettabili per Alexandria, da sempre schierata in prima linea per i diritti delle donne, che nei suoi dieci minuti di intervento al Congresso ha ribattuto con parole dirette e potenti: 

Questo non è stato solo un caso isolato. È un problema culturale. È una cultura di mancanza di impunità, di accettazione della violenza e di un linguaggio violento contro le donne e di un’intera struttura di potere che lo sostiene. Avere una figlia non ti rende un uomo dignitoso, avere una moglie nemmeno. Trattare le persone con dignità e rispetto, questo ti rende un uomo dignitoso. E quando un uomo dignitoso fa un casino, come capita a tutti e come capita a tutti, deve fare il possibile per rimediare all’errore. 

Questa non è certo la prima volta che la democratica sfida la cultura sessista al potere. Lo aveva già fatto supportando le proteste alla conferma del giudice della Corte suprema americana Brett Kavanaugh, giurista vicinissimo a Donald Trump accusato di aver aggredito diverse donne. Recentemente ha anche partecipato alle manifestazioni del Black Lives Matter, alle proteste scaturite dall’assassinio di George Floyd, distribuendo mascherine ai manifestanti. 

Alexandria Ocasio-Cortez, nata nel 1989, da padre americano e madre portoricana, è cresciuta nel Bronx. Il 6 novembre 2018, sconfiggendo l’avversario repubblicano Anthony Pappas, è diventata a soli 29 anni la più giovane donna mai eletta al Congresso degli Stati Uniti d’America. Fino a pochi mesi prima era praticamente una sconosciuta. Alle primarie democratiche del 14esimo distretto di New York si presenta come un outsider, con un video diventato virale che inizia con questa frase: 

Non ci si aspetta che a candidarsi siano donne come me. Le donne come me generalmente non si candidano in politica: non sono nata in una famiglia benestante o potente; madre di Portorico, padre di Bronx sud, sono nata in un posto dove il tuo codice postale determina il tuo destino.

Da allora la sua ascesa è inarrestabile e Alexandria diventa uno dei volti della politica più noti nel mondo. 

Si definisce socialista, di idee progressiste e si batte, tra le altre cause per l’abolizione dell’Ice (Immigration and Customs Enforcement), l’agenzia federale responsabile del controllo delle frontiere; per garantire una qualità della vita accettabile per le classi meno abbienti con l’estensione del programma Medicare, l’introduzione di un salario minimo di 15 dollari l’ora, l’istruzione gratuita e il diritto alla casa; sostiene i diritti delle donne e della comunità LGBTQ+; propone maggiori restrizioni sul possesso di armi; lotta per la legalizzazione della marijuana e affinché gli Stati Uniti diventino più green.