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#NonSeiLibero, la campagna contro il revenge porn

Una nuova iniziativa online per sensibilizzare ed informare su questo fenomeno

#NonSeiLibero, la campagna contro il revenge porn Una nuova iniziativa online per sensibilizzare ed informare su questo fenomeno

In seguito alla scoperta dell'ennesima chat di Telegram, poco più di un mese fa, su social media e giornali, si tornava a parlare di revenge porn. Il dibattito - accesissimo e carico di indignazione dopo le nuove rivelazioni - è andato via via spegnendosi, come accade sempre d'altronde, lasciando però qualche certezza in più rispetto alle volte precedenti. Sembra esserci infatti una consapevolezza maggiore sul tema trattato, soprattutto da parte delle donne, e ancor di più, si è cercato di porre l'attenzione su un aspetto fondamentale del fenomeno, e cioè che si tratta di un reato, e che per questo può essere denunciato. 

Si muove proprio in questa direzione la nuova campagna di comunicazione online intitolata #NonSeiLibero, che prende il nome dall'omonimo movimento. Nato dall'idea di quattro ragazzi, Giulia, Lorenzo, Alma ed Eugenia, tutti con formazioni professionali e background culturali diversi, ma animati dallo stesso senso civico, il progetto si pone come obiettivo proprio quello di raccontare alla comunità online il reato del revenge porn, ma non solo. 

L'idea alla base del progetto è sottolineare come alcuni comportamenti, oggi diffusissimi in rete, non solo hanno delle conseguenze, per sé e per gli altri, ma possono essere perfino soggetti a penalizzazione. Il nome stesso del movimento, che richiama una limitazione delle proprie libertà personali, vuole evidenziare come in rete esistano delle regole e delle policy precise. 

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Se infatti parlare del fenomeno dal punto di vista giuridico, e definirlo quindi reato, significa inquadrarlo nel suo stadio finale, #NonSeiLibero si propone inoltre di indagarne l'origine e di spiegare i motivi e i fattori che hanno contribuito alla sua nascita. Il revenge porn è il risultato (drammatico) di una cultura ancora molto acerba in materia di abusi, fisici e virtuali, in cui condivisione, consenso, sessualità e piacere restano argomenti tabù, per cui le vittime sono molto spesso criminalizzate e colpevolizzate, invece che ascoltate ad aiutate. 

L'obiettivo ultimo di #NonSeiLibero è creare e riunire una community online, al fine di dare vita ad una rete che condanna atteggiamenti e comportamenti discriminatori e nocivi sul web, e che al contempo sia promotrice di una cultura responsabile e positiva, anche e soprattutto nell'ambito della sessualità. Ognuno dovrebbe poter essere libero di vivere la propria sessualità come meglio crede, e proprio per questo è necessario continuare a discutere e confrontarsi perché tutti possano vivere in un ambiente in cui la propria sessualità venga sempre incoraggiata, e mai criminalizzata. 

Potete leggere e sottoscrivere il manifesto di #NonSeiLibero qui, mentre qui trovate la loro pagina Instagram.